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In un forum che tratta di salute e malattie, può succedere che improvvisamente qualcuno offra la soluzione tanto agognata, via mail o via messaggio privato.
DIFFIDATE sempre, controllate, ricercate e chiedete. Chiedete ad altri foristi se per caso conoscono questo prodotto, chiedete se esistono dei test e delle testimonianze attendibili.

La Medicina Ortomolecolare è una pratica terapeutica che si basa sull'introduzione della quantità ideale di nutrimenti nella dieta che mira a perseguire il livello di salute ottimale attraverso il riequilibrio dell'assetto biochimico.

Domanda Fattore Malva

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5 Anni 11 Mesi fa - 5 Anni 11 Mesi fa #59271 da miciofelix
Fattore Malva è stato creato da miciofelix
devo prima di tutto ringraziare Outatime perchè sono appena andato sul suo blog e ho letto un suo interessantissimo articolo:

www.dispensadelnaturopata.it/blog-pillol...malva?page_type=post

Outatime ne aveva anche brevemente accennato in un suo post qui sul forum: www.alleanzadellasalute.info/forum/7-Med....html?start=60#58707 ma penso sia giusto aprire un topic apposito sull'argomento, sperando si riveli utile per molte persone....

brevissimo estratto del lungo articolo di Outatime per far capire di cosa si sta parlando:

"La scoperta di un'associazione tra deficit nutrizionali e disturbi psichiatrici risale al 1958, quando i medici canadesi A. N. Payza e D. G. Irvine, del gruppo di ricerca diretto dal dott. Abram Hoffer, trovarono una sostanza sconosciuta di colore violaceo, sia nelle urine di pazienti volontari sani a cui era stata somministrata la droga psichedelica LSD, sia nelle urine di pazienti psichiatrici a cui non era stata somministrata la medesima droga. Questa sostanza sconosciuta venne chiamata “fattore malva”.

Il dott. Hoffer scoprì che la presenza di elevati livelli di fattore malva erano di frequente riscontro nelle urine di pazienti schizofrenici, ma anche in pazienti depressi, ansiosi, in bambini con disturbi del linguaggio e del comportamento e negli alcolisti. Elevati livelli di fattore malva vennero invece trovati raramente in pazienti non psichiatrici. Hoffer definì questa condizione “malvaria”, dimostrando che nei pazienti schizofrenici l’assunzione di elevate dosi di vitamina B3 determinava la scomparsa del fattore malva nelle urine, con una remissione dei sintomi associati alla patologia. Se l’assunzione di vitamina B3 veniva interrotta, il fattore malva si ripresentava nelle urine, e con esso anche i sintomi della schizofrenia. Studi successivi hanno verificato la presenza del fattore malva in pazienti affetti da molte altre tipologie di disturbi legati alla sfera cognitiva, affettiva e comportamentale."

nel prosieguo dell'articolo Outatime riporta la difficoltà in paesi come l'Italia a farsi rilevare da analisi del sangue o quant'altro la presenza o meno del fattore malva, ma cercando su internet ho trovato altri articoli molto interessanti su questa cosa con relativi suggerimenti per fare il test apposito.....

www.tuobenessere.it/fattore-malva-un-aiuto-diagnosi-cura/ (non so se Outatime conoscevi già questo articolo su questo sito, ma mi sembra molto ben fatto)

estratto:

"Il fattore malva non è un colore e neppure un fiore. Si tratta di un elemento presente nelle urine di pazienti che soffrono di alcune malattie. La sua individuazione nelle urine si è rivelata fondamentale per la corretta diagnosi di molti disturbi, tra cui stanchezza cronica, schizofrenia e malattia di Lyme.

Cos’è il fattore malva

Diversi anni fa il dottor Hoffer, un pioniere nelle cure nutrizionali, scoprì che dosi più elevate di vitamina B3 potevano essere di aiuto ai pazienti con la schizofrenia. Il dottor Hoffer scoprì che sintomi acuti di schizofrenia avevano una correlazione con una particolare struttura proveniente dal fattore urina etichettato come fattore malva. Le sostanze chimiche nell’urina vennero definite “fattore malva” perché cambiavano il nastro reagente in questo colore. Nei pazienti che presentavano il fattore malva, le cure originali con vitamina B3 si evolverono in successi con la vitamina B6 e zinco. Il fattore malva è ora conosciuto come hydroxyhemo pyrrolin-2-one (HPL).

Ulteriori studi suggeriscono che l’HPL potrebbe essere incrementato in altri processi neurologici come l’autismo, la sindrome di Down, l’ADHD e le tossicodipendenze.

La ricerca con il fattore malva continuò in cerchie ristrette di scienziati nel corso degli ultimi 3-4 decenni. Si scoprì che era spesso in relazione con altri disturbi neurologici. Attualmente è stato riscontrato che il fattore malva è legato a pazienti con stanchezza cronica, artrite, intestino irritabile, malattia cardiaca e perfino cancro.

Gli studi sul fattore malva

Il dottor Hoffer ha dichiarato che l’interesse per il fattore malva arrivò dopo aver appreso che molti pazienti che stavano sperimentando una malattia cronica che non stavano migliorando fossero positivi a questo test. Questo includeva pazienti con la SLA (malattia di Lou Gehrig), la malattia di Lyme e la stanchezza cronica. Il nocciolo della cura era abbastanza semplice essendo fatto di B6 e zinco. Era abbastanza sorpreso nel pensare che una mancanza di zinco e B6 avrebbe potuto aggravare questi problemi. In una persona sana, queste carenze non sono gravi. Troppo zinco può influenzare lo stato del rame nel corpo, e troppa B6 può causare formicolio nelle dita.

Ma per chi ha certe malattie, livelli bassi di B6 e zinco sono pericolosi.

In pazienti malati cronici, l’insufficienza di zinco e B6 lasciano il corpo incapace di guarire adeguatamente l’infiammazione che affronta su base regolare. La B6 è necessaria per aiutare nella produzione del detossificante proprio del corpo, il glutatione. Lo zinco è necessario per mantenere la salute e l’integrità del tratto intestinale. La mancanza di entrambi i fattori nutritivi, che in questi casi potrebbe essere considerevole, lascia il sistema antiossidante del corpo incapace di spegnere le fiamme dell’infiammazione. Questo potrebbe essere il motivo per cui molti pazienti potrebbero avere 20-30 minuti buoni al giorno in cui possono essere attivi ma poi ne pagano le conseguenze considerevolmente il giorno seguente.
I sintomi

(..)

In che modo viene testato il fattore malva? In realtà viene fatto utilizzando un test delle urine molto semplice chiamato criptopirrolo (KP). Originariamente, fattore malva e KP erano considerati essere la stessa cosa. Non lo sono, ma il KP può fungere da test per vedere se il fattore malva stia emergendo in quantitativi elevati nell’urina. È un semplice test delle urine che non è molto costoso.

Un test positivo indica che il paziente ha bisogno di grandi quantitativi zinco e vitamina B6. La cura si baserà su questo. Pazienti con test KP positivi potrebbero avere bisogno di un qualsiasi quantitativo compreso tra 100 e 250 mg di zinco. La dose di B6 potrebbe andare da 100 mg a più di 400 mg.

La differenza è straordinaria rispetto alle tipiche dosi. Questi livelli di terapia non potrebbero essere toccati con un semplice multivitaminico.


Per assicurarsi che la cura abbia successo, bisogna ripetere spesso il test per monitorare i livelli del fattore malva.

Un test poco conosciuto

Molti medici potrebbero non conoscere questo test. Non è stato disponibile su larga scala, ma i medici sarebbero lieti di sapere di un test che potrebbe aiutare a spiegare meglio la stanchezza cronica o i problemi neurologici che un paziente sta avendo. Il test è effettuato tramite laboratori specializzati come il Vitamin Diagnostics.

La stanchezza cronica

La stanchezza è una delle lamentele più comuni durante una visita dal dottore. Per diversi anni, i medici non hanno riconosciuto la stanchezza cronica come una diagnosi regolare. Ma oggi questa diagnosi sta apparentemente diventando più comune. Ci sono molte cause per la stanchezza inclusi farmaci, cattivo sonno, squilibrio ormonale e deficienze vitaminiche. Occasionalmente, i pazienti sperimenteranno un’enorme stanchezza dopo un trauma o una grave infezione, come la mononucleosi, da cui non si riprende mai. Questa stanchezza sembra essere infinita a prescindere da qualsiasi approccio sia intrapreso. Per un ristretto numero di questi pazienti la loro stanchezza potrebbe essere correlata a una perdita sostanziale di poche semplici vitamine. Come, appunto, la vitamina B6."

in attesa di riportare altri link in merito, ringrazio di nuovo Outatime per aver fatto conoscere anche al forum il "fattore malva" :)

"(..) sei fuori di testa (..)"
"serve una vita intera di pratica...."
Ultima Modifica 5 Anni 11 Mesi fa da miciofelix.
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5 Anni 11 Mesi fa #59273 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Fattore Malva
altri link :

www.asseintestinocervello.com/piroluria-...tologia-sconosciuta/

estratto:

"Esistono tante patologie nel campo della medicina poco conosciute e quindi non diagnosticate che affliggono una grossa parte della popolazione. Una di queste, anche se probabilmente il nome ti suonerà strano e poco familiare, è la Piroluria.

Anche conosciuta come Malvaria, la Piroluria è una condizione metabolica molto particolare in grado di provocare seri scompensi all’organismo, se non riconosciuta e trattata in modo adeguato.

Cos’è la Piroluria

Si tratta di una mutazione genetica che si può manifestare durante l’infanzia o essere innescata da un evento traumatico nel corso della vita ed è incentrata sulla produzione dei prodotti di scarto dell’organismo al momento della formazione dell’emoglobina per i globuli rossi. Tali sostanze di scarto sono denominate criptopirroli e sono solitamente prodotte in quantità normali ed espulse con l’urina o le feci.

Nel caso dei soggetti affetti da Piroluria questi criptopirroli vengono prodotti in numero decisamente maggiore e parte di essi finiscono per legarsi fortemente ad alcune sostanze come lo zinco e la vitamina B6, nutrienti fondamentali per il metabolismo cellulare. L’espulsione dei criptopirroli legati a zinco e vitamina B6 è dunque anch’essa abnorme ed eccessiva e nel corso del tempo porta l’organismo ad accusare una forte carenza di queste sostanze nutritive innescando alcuni sintomi talvolta anche molto gravi.

Cause e sintomi della Piroluria

Oltre all’origine genetica, la Piroluria si può verificare anche a causa di problematiche relative al fegato specialmente in età avanzata. In questi casi, possono essere presenti le epatiti B e C, lo scarso assorbimento dei grassi e problemi in generale con il metabolismo dei grassi.

Anche i medicinali che causano danni al fegato possono causare l’insorgenza della Piroluria, oltre agli antibiotici, alle statine e ai medicinali utilizzati per trattare l’epilessia. Anche gli stessi batteri che portano all’insorgenza della Candida possono scatenare la Piroluria negli organismi predisposti, così come le situazioni di stress intenso.

I sintomi variano notevolmente e si possono verificare in diversi campi:

problemi digestivi, circolatori ed ematici: mani e piedi freddi, sindrome del tunnel carpale, problemi cardiovascolari, vene varicose, problemi al fegato e digestivi, metabolismo scarso dei grassi, nausea e dolore addominale, riflusso acido;

problemi ormonali e carenze: squilibri ormonali, tiroidei, macchie sulle unghie, scarso senso dell’olfatto e del gusto, ipersensibilità a luci e suoni;

condizioni mentali-emozionali e neurologiche: autismo, iperattività, depressione e malattie mentali, ansia, tensione, incapacità di gestire lo stress, scarsa memoria a breve termine, parestesia;

problematiche del tessuto connettivo e della pelle: acne, eczemi, artriti, pelle secca e pallida, problemi alla giunture, fibrosi, paralisi facciale, smagliature;

altri: stanchezza cronica, sovrappeso o peso scarso persistente, sintomi legati alla Candida, difficoltà a ricordare i sogni.

È stato stimato che il 50% delle persone affette da autismo, il 40% degli alcolisti, il 70% degli schizofrenici, il 70% degli individui affetti da depressione e il 30% delle persone affette da iperattività o deficit di attenzione siano affette da Piroluria. In questi casi, se la patologia viene trascurata o diagnosticata con molto ritardo, la guarigione può essere molto complicata nonostante gli approcci diversificati nella dieta, nei trattamenti e nello stile di vita.

Esiste anche una stretta correlazione fra Candida e Piroluria, non solo dal punto di vista della sintomatologia che appare essere comune sia ad una patologia che all’altra, ma anche a causa del fatto che la presenza di una patologia incoraggia l’altra e l’effetto di entrambe in contemporanea sull’organismo è estremamente negativo. L’unione delle due problematiche rende la guarigione molto più insidiosa e difficoltosa a causa dei tessuti connettivi danneggiati che richiedono una tempistica maggiore per poter essere ricostituiti.

La diagnosi di Piroluria

Diagnosticare la Piroluria è possibile tramite un test delle urine che fa assumere solitamente una particolare colorazione (malva) causata dalle sostanze di scarto in eccesso (i criptopirroli) da cui derivapiroluria appunto l’altro nome attribuito a questa patologia: Malvaria (o fattore malva).

Si stima che l’incidenza sulla popolazione sia di circa il 10%, con picchi fino al 50% e 80% nei soggetti che soffrono già di altri problemi cronici soprattutto di tipo mentale/emozionale (ansia, iperattività, depressione, sindrome bipolare, autismo, schizofrenia, ecc…).

La Piroluria è largamente trattata e considerata dalla medicina naturale, ma sembra essere ignorata dalla medicina tradizionale che tende invece ad utilizzare il termine Porfiria (acuta o cutanea) per trattare i sintomi di questa malattia. La Piroluria infatti è strettamente collegata anche alla Porfiria, ma non viene solitamente ricercata nei laboratori.

Come trattare la Piroluria

Le persone afflitte da Piroluria necessitano di un quantitativo maggiore di acidi grassi omega-6 che si possono trovare sotto forma di acido arachidonico e acido gamma linoleico nelle uova, nel burro e nella carne proveniente da animali alimentati al pascolo, ma anche nell’olio di borraggine, nell’olio di canapa e nel ribes nero. Questi alimenti contengono inoltre un buon ammontare di zinco, anch’esso necessario all’organismo di questi soggetti.

Un’altra sostanza da integrare adeguatamente nell’alimentazione giornaliera è la vitamina B6, facilmente reperibile nei frutti di mare e nei vegetali a foglia verde, ma soprattutto nelle fibre scomposte dai propri batteri intestinali se essi godono di buona salute.

Anche i probiotici e i cibi fermentati sono di grande aiuto nel ridurre l’infiammazione intestinalepiroluria collegata allo stress nei casi di Piroluria. Ovviamente anche la salubrità intestinale e del fegato sono entrambe indispensabili per un recupero ideale. I trattamenti indicati per curare la Candida sono altresì fondamentali.

Una dieta adeguata, alcuni supplementi che possono essere indicati da uno specialista e un miglioramento nella qualità della vita porteranno certamente a vedere ottimi risultati in poco tempo nelle persone afflitte da questa patologia, anche se ai casi più gravi occorrerà più tempo per apprezzare dei sensibili miglioramenti.

I casi più difficili da trattare sono solitamente quelli collegati alla gestione delle tossine e dei metalli pesanti da eliminare nell’organismo. Infatti, la carenza di zinco espone maggiormente l’organismo alla tossicità dei metalli pesanti dal mercurio al cadmio al rame.

Essendo una problematica di origine genetica, inoltre, la Piroluria dovrà essere trattata per tutta la vita, adeguando la dieta e migliorando lo stile di vita, per evitare di tornare a veder comparire i sintomi sopra citati.

Un altro ottimo consiglio da adottare riguarda ancora la dieta e suggerisce, oltre all’adozione di un’alimentazione particolarmente sana e pulita, l’iniziale eliminazione dei cibi contenenti fitati come i cereali, la frutta secca, i legumi e la soia. L’acido fitico contenuto in questi alimenti infatti, si lega facilmente ai minerali come lo zinco e li rende inutilizzabili per l’organismo. Potranno essere reintrodotti quando l’intestino sarà più forte, anche se dovranno essere sempre adeguatamente trattati come spiego qui.

Da ricordare infine che lo stress, il consumo di alcool e di zucchero, il fumo e i farmaci aggravano i sintomi e la complessità della Piroluria. È per questo che un corretto trattamento deve prevedere un cambiamento radicale che deve essere opportunamente valutato da uno specialista."

www.youmint.it/carenze-malattie-psichiat...e-vitamine-minerali/

estratto:

"Criptopirrolo, una parola che a qualcuno potrebbe dire poco. Eppure, questa parola potrebbe dire molto a chi soffre di problematiche come la schizofrenia, e assume cure come i neurolettici. Questa parola potrebbe offrire, almeno in parte, una soluzione “tangibile” a chi ha questo problema.

Il criptopirrolo (talvolta indicato con il simbolo KP e noto anche come “fattore malva”) è un prodotto, sostanzialmente inutile, che deriva dalla sintesi dell’emoglobina, una proteina che è, invece, importantissima per l’organismo: è presente all’interno dei globuli rossi, contiene ferro ed è deputata al trasporto di ossigeno dai polmoni ai vari tessuti. Una concentrazione eccessiva di criptopirrolo, conseguente ad un’anormale sintesi di emoglobina, causa pirroluria (o malvaria). Questo cosa comporta?

Il criptopirrolo tende a legarsi alla piridossina, uno dei componenti della vitamina B6, causandone l’indisponibilità. Oltre a questa vitamina, il criptopirrolo si lega allo zinco, causando l’indisponibolità anche di questo elemento. La conseguenza? Chi ha dentro il proprio corpo alte dosi di criptopirrolo comincerà a manifestare, necessariamente, carenze di vitamina B6 oltre che di zinco. Il criptopirrolo viene smaltito attraverso le urine.

A quale livello le concentrazioni di criptopirrolo divengono pericolose? Fino a 10 micromoli/dl questa sostanza è innocua. Il campanello d’allarme inizia a suonare quando la dose supera questa soglia. Alla concentrazione di 20 micromoli/dl si ha una forte pericolosità.

Criptopirrolo e malattie psichiatriche: qual è il nesso?

Il legame c’è ed è sicuramente molto forte. Infatti, eseguendo le analisi delle urine di molti pazienti schizofrenici, è stato verificato che questi, in alcuni casi, presentano un alto tasso di criptopirrolo, superiore alla soglia delle 20 micromoli/dl.

A questo punto è sufficiente fare due conti: gli schizofrenici con un alto tasso di criptopirrolo nelle urine hanno, di conseguenza, carenze di vitamina B6. Questo dimostra il legame tra schizofrenia e carenza di vitamina B6. In fondo, è noto che questa vitamina è fortemente legata al sistema nervoso. Quindi, il fatto che il suo ammanco generi schizofrenia non stupisce!

Tornando allo schema proposto in precedenza, cause-effetti-sintomi, quanto descritto sinora ci dice una cosa davvero importante: l’effetto misurabile questa volta l’abbiamo ed è la carenza di vitamina B6 causata da criptopirrolo. Oltre alla carenza di vitamina B6, il criptopirrolo provoca carenza di zinco e, da quello che si sa, anche la carenza di questo oligoelemento è causa di problemi a livello del sistema nervoso.

È interessante, a questo punto, parlare di percentuali: quanti pazienti affetti da sintomi di schizofrenia sono anche affetti da pirroluria? Dati sperimentali mostrano che la pirroluria è responsabile di circa il 27% dei casi di schizofrenia. Nel senso che il 27% dei pazienti con sintomi di schizofrenia (ricordiamo, tuttavia, che non esiste nessun esame oggettivo per testare questa presunta patologia) hanno alti tassi di criptopirrolo nel sangue, quindi soffrono di pirroluria.

Istapenia e Istadelia: in molti casi significano schizofrenia

Altre due cause importanti che generano schizofrenia sono l’istapenia e l’istadelia, ovvero la scarsa e l’eccessiva produzione di istamina. Secondo Carl Pfeiffer, studioso di medicina ortolomecolare e seguace di Pauling, queste sono responsabili, rispettivamente, del 50% e del 20% dei casi di schizofrenia.

E il rame?

Il rame è un oligoelemento necessario. Causa, però, l’eliminazione dello zinco che, come abbiamo visto, è importante per il sistema nervoso. Gli schizofrenici presentano, in genere, tassi di rame molto superiori alla norma. Questo è un altro fattore di indagine importante. Un fattore che, unito all’osservazione fatta in precedenza sulla pirroluria, ci offre una possibile (benché non risolutiva) alternativa di cura della schizofrenia. Il vantaggio? Controllare la problematica in modo molto meno aggressivo dei neurolettici e, soprattutto, preservare la vitalità dei pazienti anziché cancellarla, come spesso i neurolettici fanno.

carenze-vitamina-B - Vitamina B6, vitamina B12, metionina, zinco e manganese: che la cura abbia inizio

Secondo la Medicina Ortomolecolare, per controllare la schizofrenia, in caso di pirolluria, basta somministrare alte dosi di vitamina B6 e B12 (la cui carenza provoca un disturbo simile alla schizofrenia), unitamente a zinco e manganese. La somministrazione di manganese è importante perché questo oligoelemento, essendo una pompa di rame, permette di eliminare il rame in eccesso. Questo trattamento non curerà la schizofrenia, ma permetterà comunque di tenerla sotto controllo in maniera efficace.

Anche nei casi di istapenia e istadelia la medicina ortomolecolare fornisce la risposta. Nel caso di istapenia, la cura è data da grandi dosi di vitamine del gruppo B, in particolare B3 e B12, acido folico, unitamente a zinco e manganese. Si consiglia una dieta prevalentemente a base di proteine animali. Nel caso invece di istadelia, oltre alle alte dosi di vitamine del gruppo B, si utilizzano anche metionina (un aminoacido) e calcio.

Per curare definitivamente le persone che manifestano i sintomi della schizofrenia, almeno nel caso della presenza di pirolluria, occorrerebbe agire sulla sintesi dell’emoglobina per correggerla in maniera definitiva, evitando così la produzione di dosi eccessive di criptopirrolo. Ma questa disfunzione appare di tipo genetico. Tuttavia, visto che la pirroluria è responsabile di circa il 27% dei casi di schizofrenia, credo fermamente che le ricerche andrebbero orientate su questo aspetto.

Come se non bastasse, la pirroluria è associata anche al 18% dei sofferenti di disturbo bipolare e al 20% dei sofferenti di depressione e autismo. Si tratta di numeri già piuttosto significativi, direi!

Sempre dati sperimentali mostrano, inoltre, che la pirroluria incide sulla popolazione generica per il 10%. Questo significa che il 10% delle persone cosiddette “sane”, avrebbero un eccesso di criptopirrolo nelle urine e, di conseguenza nel loro corpo. Quello che colpisce, in tal senso, è che questo fatto sia quasi del tutto ignorato.

E vi dirò di più. Lo sapete che alle persone affette da disturbi quali la schizofrenia, non vengono prescritti esami per verificare la presenza eccessiva di criptopirrolo nelle urine, oppure squilibri a livello di istamina? Strano ma vero! E su questo lascio aperto l’interrogativo.

Quello che è interessante avere definito, comunque, è il fatto che le situazioni precedenti esauriscono quasi tutti i casi di schizofrenia. Rendendo quindi, di fatto, l’utilizzo dei neurolettici circoscritto alle sole situazioni di emergenza.

SOS Disturbo Bipolare? La risposta nel vanadio

Il vanadio, invece, è un elemento piuttosto raro, è presente in alcuni composti e nella maggior parte dei tessuti del corpo umano. È un prodotto necessario per il metabolismo cellulare del ferro e per lo sviluppo dei globuli rossi. È utile nello sviluppo delle ossa e nelle cardiopatie, riduce gli effetti del diabete mellito e contrasta la sintesi del colesterolo. Il suo eccesso è però associato al disturbo bipolare.

La terapia, in questo caso, è data dalla somministrazione di alte dosi di vitamina C. Questa contrasta gli effetti negativi del vanadio, senza eliminarne quelli benefici. Anche questo trattamento potrebbe non essere risolutivo, ma è sicuramente meno dannoso di quello normalmente utilizzato in psichiatria che, oltre agli antidepressivi presuppone, talvolta, l’impiego di neurolettici.

SOS Depressione? La risposta nella serotonina

La serotonina è un neurotrasmettitore responsabile dell’umore. Una sua diminuzione è associata alla depressione. La serotonina è sintetizzata, per il 90%, nell’intestino (il nostro secondo cervello), dove sono peraltro presenti diversi neuroni. Per questo motivo, la depressione può essere associata a disturbi gastrointestinali: quando l’intestino funziona male, la serotonina non viene adeguatamente prodotta e la depressione insorge. La frase “pensare con la pancia” non è, quindi, solo un modo di dire.

Per combattere la depressione vengono, in genere, utilizzati farmaci detti “inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina” (SSRI). Questi hanno un’azione molto complessa: impediscono alla serotonina emessa a livello sinaptico di essere riassorbita nello spazio tra i neuroni. In pratica, il farmaco non aumenta la produzione di serotonina, ne blocca semplicemente l’eliminazione.

È come se, avendo una nave che imbarca acqua, invece di riparare la falla ci si preoccupasse di costruire pompe sempre più potenti per pompare l’acqua al di fuori. Nel caso degli SSRI, i livelli di serotonina si alzeranno, quindi, solo per il tempo di durata dell’effetto del farmaco, rendendo così il paziente in terapia dipendente da esso vita natural durante. Lavorando, invece, sulla produzione di serotonina, si ottengono benefici più stabili.

Ma come lavorare sulla produzione di serotonina? Basta tenere presente che il 90%, della serotonina è prodotta nell’intestino: un cattivo funzionamento dell’intestino implica, quindi, una scarsa produzione di serotonina.

Sono noti casi di depressione connessi, ad esempio, a intolleranze alimentari. Un’amica, anni fa, soffriva di depressione e, grazie ad un test sulle intolleranze alimentari, ha scoperto una parziale intolleranza al glutine. Evitando la pasta e in generale i prodotti contenenti glutine, la depressione è come svanita d’incanto.

Un aiuto importante per la depressione è il magnesio
. Questo minerale, infatti, grazie alla sua azione a livello gastrointestinale, aiuta l’equilibrio del sistema nervoso riducendo, tra l’altro, la secrezione di adrenalina.

Va ricordato, inoltre, che anche la carenza di vitamina B6 può impedire la regolare produzione di serotonina. Integrando questa vitamina, il problema può così essere risolto o comunque controllato senza danni per l’organismo. Danni che determinati farmaci, soprattutto se assunti per lungo tempo, possono provocare.

Siamo giunti al termine del nostro viaggio. Un viaggio che ci ha “condotti per mano” nell’analisi delle cause della malattia e nel legame con le possibili carenze che la determinano. Il lavoro proposto non ha, sicuramente, la pretesa di avere fornito un qualcosa di definitivo ma solo una panoramica sommaria relativa alle carenze.

È importante ricordare che non sempre risolvere una carenza risolve una malattia (sebbene lavorare sulla carenza sia fondamentale per evitare che la malattia si aggravi); che l’intervento della medicina tradizionale molte volte può salvare la vita; che nulla esclude di affiancare ai trattamenti tradizionali quelli alternativi e, in alcuni casi, anche di sostituirli, ma sempre con intelligenza.

Quando lo scopo è il benessere dell’uomo, tutto va bene. L’importante è tenere sempre a mente l’obiettivo, ovvero ridare benessere e armonia dove questi non sono più presenti. Poi, farlo in un modo piuttosto che in un altro, non credo cambi molto le cose.

È la consapevolezza che deve guidare le nostre scelte, perché la consapevolezza è alla base del benessere, a tutti i livelli
. Se questa sarà presente, in ogni momento faremo le scelte corrette, anche nell’utilizzo di prodotti curativi. E, se è il caso, ci affideremo a coloro che, consapevolmente, ci guideranno nel migliore dei modi. "

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5 Anni 11 Mesi fa #59274 da Liuc33
Risposta da Liuc33 al topic Fattore Malva
Ottimo!!!
Io prendo la B6, 75 mg che sono del TPD
Non sarebbe forse il caso di integrarne altra a parte?

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5 Anni 11 Mesi fa #59278 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Fattore Malva
anche io sto valutando la cosa, non solo per la B6 ma anche per lo zinco di cui nel two per day ce n'è comunque una dose media ed io ne prendo solo 1 cp al giorno considerato che ha molta B12 della quale io ne ho già fin troppa..

approfondirò quindi anche questo eventuale aumento di integrazione per B6 e zinco, che al di là del fattore malva sono utili anche per tante altre cose :)

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5 Anni 11 Mesi fa #59279 da Liuc33
Risposta da Liuc33 al topic Fattore Malva
Micio non sapevo che prendi solo 1 del TPD, ma a quanto l'hai la b12? Guarda che facendo cosi prendi la metà degli altri ingredienti è........

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5 Anni 11 Mesi fa - 5 Anni 11 Mesi fa #59280 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Fattore Malva
tranquillo, tanto integro quasi tutto a parte (C, D, E, K, Mg, potassio, selenio, B, MSM, ecc.....) :lol:

il TPD mi serve solo per aggiungere la vit. A e qualche altro minerale ed oligominerale (boro, manganese, cromo, iodio, molibdeno, ecc...), oltre che per avere sempre una doppia fonte di vitamine e minerali come è mia abitudine semi-paranoica fare :P :lol: .

la B12 lo scorso anno ce l'avevo fuori il range massimo, quindi va benissimo la dose di 1 sola cp di TPD e sarebbe anche troppa visto quanta già ne ho B)

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Ultima Modifica 5 Anni 11 Mesi fa da miciofelix.
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