OFFERTE DI PRODOTTI VIA MAIL O MP

In un forum che tratta di salute e malattie, può succedere che improvvisamente qualcuno offra la soluzione tanto agognata, via mail o via messaggio privato.
DIFFIDATE sempre, controllate, ricercate e chiedete. Chiedete ad altri foristi se per caso conoscono questo prodotto, chiedete se esistono dei test e delle testimonianze attendibili.

Che il cibo sia la tua unica medicina (Ippocrate).
Il filosofo Feuerbach asseriva che noi siamo quello che mangiamo (e quello che beviamo), quindi, vi sono cibi che ammalano e cibi che guariscono. Una corretta alimentazione è la base per un sano vivere.

Domanda Una sana dieta.

  • Raffaele/Michelangelo
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12 Anni 1 Mese fa - 12 Anni 1 Mese fa #3482 da Raffaele/Michelangelo
Una sana dieta. è stato creato da Raffaele/Michelangelo
L’uomo non è un onnivoro ma un frugivoro, un frugi-vegetariano.

La frutta è un alimento basilare e occorre consumarla fresca e di stagione.

Le porzioni giornaliere devono essere almeno 8-10, distribuite al mattino e nel pomeriggio, lontane dai pasti principali.

Nel dettaglio, al mattino appena svegli è errato, oltre che nocivo, bere caffè (ricco di purine che portano ad accumulo di Acido urico) e fare colazione con cappuccino e cornetto, perché il sangue è in uno stato di sol (gelatina solubile) e sta lavorando per tamponare (neutralizzare) ed espellere le scorie acide della cena della sera precedente: occorre aiutarlo introducendo i minerali alcalinizzanti (Calcio, Ferro, Magnesio, Potassio, Sodio) che sono contenuti nella frutta e anche nella verdura.

È corretto cominciare la giornata con l’assunzione di 1-2 porzioni di frutta, preferibilmente monoblocco (es.: 1 grappolo d’uva, o 2 arance, o 2 mele, o 2 pere, o 2 kiwi, o ...) se non si conoscono le giuste associazioni, per come si può vedere da questa classificazione:

FRUTTA.

ACIDA.
Ananas-Arancia-Cedro-Fragola-Limone-Mandarino-Mela Cotogna-Melagrana-Pompelmo-Ribes-Uva aspra.

SEMI ACIDA.
Albicocca-Ciliegia-Fragola-Kiwi-Lampone-Mandarino-Mela-Mirtillo-Mora-Pera-Pesca-Prugna-Ribes-Susina.

Nota: la Mela è il frutto più dolce tra quelli semi-acidi; il Mandarino è il frutto più
acido tra quelli semi-acidi.

FRUTTA DOLCE.
Albicocca-Anguria-Banana-Caco-Ciliegia-Dattero-Fico-Melone-Pera-Uva dolce.

NEUTRA.
Cocomero-Melone.

SECCA NATURALMENTE.
Albicocca-Banana-Fico-Mela-Pera-Prugna-Uva.

OLEOSA.
Arachide-Mandorla secca-Nocciola-Noce secca-Pistacchio.

Ovviamente, sono tutti alcalinizzanti tranne la Noce, la Pesca secca, la Prugna, il Ribes, la Susina che rilasciano ceneri acide (pur essendo alcalini).

E' scorretto associare frutta acida (Arancia) e frutta dolce (Fico), mentre è corretto associare i vari tipi di frutta secca o i Semi, oleaginosi e non, e frutta.

Ecco alcune scelte corrette a base di Frutta.

-Arance e Uva aspra.

-Arance e Pompelmo.

-Uva e Ananas.

-Banane, Pere, Datteri e Uva dolce.

-Fichi, Datteri crudi, Uva, Mele dolci.

-Fragole e Ciliege.

-Cocomero e Melone.

-Albicocche e Pesche.

Se abbiamo qualche dubbio sulla corretta associazione dei frutti, conviene preferirne un solo tipo per pasto per non sbagliare.

Dunque, almeno 8-10 porzioni di Frutta al giorno lontane dai pasti, da distribuire in orario antimeridiano a intervalli di un’ora, un’ora e mezza tra un’assunzione e l’altra fino a un’ora prima del pranzo e in orario pomeridiano, cominciando intorno alle 16:00-17:00, con le stesse modalità già espresse, fino a un’ora prima della cena.

Si possono anche preparare dei centrifugati di frutta e/o di verdura: sono ottimi quelli di sedano e carote, molto alcalinizzanti, completi nella distribuzione degli otto aminoacidi essenziali.

Il centrifugatore è da preferire al frullatore, perché separa le fibre indigeribili (Cellulosa, Lignina, ...) della polpa dal succo, rendendolo meglio assimilabile.

Credendo di fare cosa utile, ecco alcuni centrifugati.

Da novembre a maggio (soprattutto nei mesi di Novembre, Marzo, Aprile).

Per 1 persona.

-1 fetta d'ananas spessa 1,5 cm.
-1 arancia.
-1/4 limone con la buccia.
-1 cucchiaino di malto di riso.
-1 cucchiaio di sciroppo di mela naturale.

Fai a pezzetti l'ananas.
Togli la scorza dell'arancio, lasciando quanta più parte bianca possibile e suddividilo in spicchi.
Riduci a fettine sottili il limone ben lavato e con la scorza.
Centrifuga tutto.

Da luglio ad aprile (soprattutto nei mesi di marzo, aprile, luglio, ottobre, novembre).

Per 1 persona.

-2 pere.
-1/4 di lmone con la buccia.
-ghiaccio tritato.

Lava e fai a fette gli alimenti.
Centrifuga.
Unisci il ghiaccio tritato e mescola bene.

Da novembre a maggio.

Per 1 persona.

-2 mele.
-1 arancia.

Lava e fai a pezzi le mele con buccia, il torsolo e i semi.
Centrifuga.
Sbuccia l'arancia, suddividila in spicchi e aggiungila al centrifugato di mele.
Centrifuga nuovamente.

Da agosto a maggio.

Per 1 persona.

-3 carote.
-3 foglie di cavolo.
-Alcuni ciuffi di prezzemolo.
-1 mela.
-1 cucchiaio di sciroppo di mela naturale.

Gratta le carote e riducile a pezzi.
Lava tutti gli alimenti e centrifuga.

Per 2 persone (se si soffre di Emicrania, meglio evitare perché c'è molta Tiramina).

-4 carote con la buccia.
-1 cucchiaino di Spirulina.
-80 g di spinaci.
-1 pomodoro Pachino.
-1 cetriolo con la buccia e i semi.
-4 gambi di sedano.
-1 cipolla (non obbligatoria).
-1 peperone rosso.
-1 cavolo.

Lava tutto accuratamente e metti a centrifugare con la buccia e i semi, secondo i suggerimenti già scritti (appallottola le verdure, ... ).
Assaggia e, se del caso, più mela e/o carota per dolcificare.

Per 1 persona.

-1 mela biologica.
-3 mandorle senza la buccia pellicolare.
-1 pesca senza il nòcciolo.
-1 grappolo d'uva.

Non sbucciare la pesca e centrifugala con gli acini dell'uva, unendo alla fine la mela con tutti i semi.
Più uva o mela per dolcificare.

Per 1 persona (se stressata dal lavoro, a posto del pranzo).

-1 cucchiaino di L-Glutammina (aminoacido).
-3 carote.
-1 mela.
-1 flaconcino di Ginseng siberiano.

Lava bene le carote e riducile a tocchetti spessi 1,5 cm.
Centrifuga e poi unisci il Ginseng siberiano.
Lava bene la mela, riducila a tocchetti e centrifuga.

Per 1 persona (contro la cellulite, per dimagrire, antiessudativo, al posto del pranzo).

-Qualche ciuffo di germogli di Alfa Alfa (nome Arabo che significa "Padre di tutti i cibi", erba medica).
-3 asparagi.
-2 carote.
-2 foglie di cavolo.
-1/4 di cavolo tagliato a pezzi.
-1 mela.

Lava tutto accuratamente.
Della mela, mantieni il torsolo e i semi.
Centrifuga.
Aumenta la mela per dolcificare.

Per 1 persona (favorisce la diuresi e riduce la pressione sanguigna).

-1 cespo di lattuga.
-2 flaconcini di Ginkgo biloba (Erboristeria o Farmacia).
-1/4 di carciofo.
-1/4 di cipolla cruda.
-2 gambi di sedano senza foglie.
-1 mela non sbucciata coi semi e il picciòlo.

Lava bene tutto quanto.
Appallottola le foglie di lattuga e centrifugale assieme al sedano e alla mela.
Unisci, poi, il Ginkgo.
Per dolcificare, più mela.

Per 2 persone (per l'anemia).

-60 g di cavolini di Bruxelles.
-1/4 di rapa.
-2 coste di sedano.
-3 carote.
-1/4 di finocchio.
-1 mela.

Lava tutto accuratamente e riduci a pezzi, ma con la buccia.
Inserisci alla fine la mela e centrifuga.
Più mela, per dolcificare.

Da novembre a marzo.

Per 1 persona.

-2/3 arance.

Sbuccia le arance, togliendo anche la parte bianca.
Riduci a spicchi e centrifuga.
Bevi subito.

Da novembre a maggio.

Per 1 persona.

-2 mele.
-4 kiwi.
-20 gtt. di tintura madre di propoli.

Fai le mele a fettine e riduci a pezzetti i kiwi già sbucciati.
Aggiungi le gocce di propoli, poi centrifuga.

Da novembre a marzo.

Per 2 persone.

-1 cedro non sbucciato.
-1 mandarino.
-2 arance abbastanza grosse.
-1 bicchiere di acqua con pochi minerali, basso residuo fisso e buon pH di 6-6,8.

Fai a spicchi le Arance sbucciate e a fette il Cedro.
Metti da parte alcuni spicchi di arancio, coi quali guarnire dopo la centrifugazione.

Da dicembre a febbraio.

Per 2 persone (per l'Anemia).

-60 g di cavolini di Bruxelles.
-1/4 di rapa.
-2 coste di sedano.
-3 carote.
-1/4 di finocchio.
-1 mela.

Lava tutto accuratamente e riduci a pezzi, ma con la buccia.
Inserisci alla fine la mela e centrifuga.
Più mela, per dolcificare.

A settembre (particolarmente, per signore con dismenorrea, ossia con dolori e disturbi mestruali).

Per 1 persona.

-6 carote.
-2 cucchiaini di Essiac (insieme di 5 radici).
-1/4 di cetriolo con la buccia.
-60 g di germogli di crescione e Alfa Alfa.
-100 g di spinaci.
-1 mela.

Lava tutto accuratamente.
Centrifuga le carote.
Centrifuga tutti gli altri alimenti (non sbucciare il cetriolo e appallottola gli spinaci).
Unisci, adesso, le mele, anche un po’ in più, se lo gradisci, per dolcificare.

A giugno (per la cellulite e per disintossicarsi).

Per 2 persone.

-2 fette di ananas spesse 1,5 cm.
-1 cedro con la buccia.
-Delle ciliegie, per guarnire.
-1/4 di carciofo.
-50 gtt. di Pilosella hieracium t.m. (tintura madre).

Fai a pezzettini l’ananas e il cedro.
Centrifuga tutto.
Guarnisci con le ciliegie.

Da aprile ad agosto (per dolori alle articolazioni, ma non va bene per chi soffre di dermatite atopica e pei bambini sotto i 3 anni).

Per 1 persona.

-3 mele con la buccia.
-10 fragole.
-50 gtt. di Arnica Montana Tintura Madre.

Riduci le mele a pezzetti senza sbucciarle.
Centrifuga con le fragole.
Servire subito.

Da settembre a maggio.

Per 2 persone.

-2 mele.
-4 carote.
-6 foglie di spinaci.
-6 foglie di lattuga.
-1/4 di rapa rossa.
-Qualche ciuffo di prezzemolo.

Pela e riduci a pezzetti le carote.
Centrifuga tutto.

Da giugno a settembre e a febbraio.

Per 1 persona.

-3 carote.
-1/4 di cetriolo.
-1/4 di barbabietola.

Lava accuratamente tutto e riduci a pezzi i vari componenti.
Centrifuga.

Da giugno a settembre.

Per 1 persona.

-1 pèsca senza nòcciolo.
-1 pera.
-1 mela.

Lava tutto accuratamente.
Centrifuga la pèsca con la buccia, la pera e la mela sia col torsolo sia con la buccia.

Da dicembre a gennaio.

Per 2 persone.

-1/4 di pompelmo.
-1 fetta di ananas spessa 3 cm.
-1 mela.
-1 fetta di cedro (non obbligatorio).

Gratta il pompelmo in modo che rimanga la parte bianca piena di Bioflavonoidi e suddividilo in spicchi.
Riduci a pezzetti l'ananas e la mela.
Centrifuga tutto.

Per tutto l'anno.

Per 1 persona.

-3 carote.
-2 gambi di sedano.
-prezzemolo (qualche ciuffo).

Gratta le carote.
Riduci tutto a pezzetti.
Centrifuga.

Da dicembre a gennaio.

Per 2 persone.

-1 pompelmo.
-2 mele.
-1 cucchiaino di cocktail alcalinizzante (lo trovi in una Farmacia omeopatica).

Senza togliere il bianco della buccia, sbuccia il pompelmo e riducilo a spicchi.
Fai a pezzi la mela con la buccia.
Centrifuga.

Da dicembre a gennaio (preferibilmente, per via del pompelmo), ma anche a ottobre, a febbraio e a marzo.

Per 1 persona.

-1 arancia.
-1/4 di limone.
-1 pompelmo.
-1 cucchiaino di cocktail alcalinizzante.

Riduci a spicchi l'arancia e il pompelmo dopo averli sbucciati, senza eliminare il bianco della buccia.
Fai a fette il limone.
Centrifuga tutto.

Da ottobre a dicembre.

Per 1 persona.

-3 carote.
-2 gambi di sedano.
-3 foglie di lattuga.
-1 cucchiaino di cocktail alcalinizzante.

Gratta le carote e riducile a pezzi col sedano.
Centrifuga tutto.

A marzo (per via degli asparagi; utile per l'apporto di acqua e sali minerali, soprattutto dopo esercizio fisico).

Per 1 persona.

-2 gambi di sedano.
-4 carote.
-2 asparagi.
-1 cucchiaino di Essiac (insieme di 5 radici).

Lava e taglia tutto.
Centrifuga.
Aggiungo che non è adatta nei primi 2 anni di vita.

Prima di passare al pranzo, una doverosa constatazione.

C'è un'enorme diversità tra gli acidi originati dalle nostre cellule e quelli derivanti da un'inappropriata alimentazione che apporta notevoli scorie acide: quello cellulare è un acido fisiologico, molto più debole di quello rilasciato da una dieta a elevato contenuto proteico, che non necessità di essere contrastato da minerali alcalinizzanti perché è espulso col respiro e con la conversazione.

I cibi come gli agrumi (limoni, arance, pompelmi, melograne, ...) ci danno molecole acide ma molto deboli, naturalmente espulse dalle cellule e senz'altro differenti da quelle liberate dalla carne.

L'organismo si libera agevolmente degli acidi deboli di provenienza vegetale e di quelli rilasciati dalla frutta.

I cibi altamente proteici, quelli di derivazione animale, rilasciano scorie acide che hanno bisogno di essere neutralizzate prima della loro espulsione; tali scorie necessitano di essere smontate e di essere portate fuori dai minerali alcalinizzanti, passando per il livello renale o per quello intestinale.

Invece le ceneri della frutta e della verdura, sostanziale differenza, che hanno in sé i minerali che aiutano ad alcalinizzare il nostro corpo, sono facilmente digeribili ed espulse a livello polmonare.

La frutta ci consente di tenere in equilibrio il pH urinario e ripulisce a fondo il tessuto connettivo (mesenchima) in cui sono immerse le nostre cellule.

Se ci spremiamo un agrume, l'Acido citrico viene prontamente digerito dalla mucosa bronchiale come Acido carbonico e di esso non restano che i sali minerali alcalinizzanti.

Pure le verdure danno buone proteine, senza quei deleteri contraccolpi sul nostro corpo che provocano invece quelle di provenienza animale.

L'enorme ingestione di proteine sviluppa acidi forti che devono a tutti i costi essere contrastati.

Quasi tutta la frutta e la verdura ci assicurano il patrimonio alcalino o addirittura lo accrescono; non solo, non avendo Colesterolo o grassi di ogni tipo, esse ci sono necessarie per bilanciare il nostro peso e farci incamerare vitamine, minerali, aminoacidi e cellulosa.

Vitamine, minerali e aminoacidi alimentano le nostre cellule, aggiustano e ricostruiscono il nostro corpo.

La Cellulosa invece, dato che non possiamo metabolizzarla, farà da veicolo di conduzione per l'espulsione fuori dal nostro corpo dei rifiuti tossici, derivanti da cellule morte e batteri, evitandoci la stitichezza.

Frutta e vegetali conducono con sé degli auto-enzimi che sono capaci d'innescare e velocizzare la digestione della verdura o del frutto assunto.

Sono complesse proteine, fabbricate da cellule viventi, in grado di produrre variazioni chimiche ad altri materiali, rimanendo esse inalterate.

Abbiamo centinaia di enzimi diversi nel nostro corpo, circolanti nei fluidi endogeni, come per es. la Ptialina (saliva); la Pepsina, la Gelatinasi, e l'Alitasi (stomaco); la Tripsina, la Chimotripsina e l'Amilopsina (pancreas); l'Erepsina, l'Amilasi e l'Enterochinasi (intestino); la Nucleosidasi (muco).

Enzimi diversi che svolgono mansioni diverse: alcuni trasformano gli amidi in zuccheri, altri ci fanno digerire, altri ancora riducono a emulsione i grassi in acidi grassi, certuni scindono gli Aminoacidi in Ammonio, in componenti ammoniacali, cert'altri azionano le variazioni chimiche endocellulari.

Ovviamente, la cottura abbatte gli enzimi; quella a non più di 70°C ne salva diversi.

Frutta e verdura potremmo definirle delle miniere di vitamine, minerali ed enzimi e rilasciano acidi deboli per lo più agevolmente neutralizzati dalla mucosa dei bronchi.

Gli individui con disturbi collegati all'assunzione di frutta e verdura hanno il corpo talmente acido da non tollerare-figurarsi!-l'aggiunta di qualche molecola leggermente acida, tra l'altro eliminabile dai polmoni in pochi minuti.

In tal caso, dato che frutta e verdura sono alimenti essenziali converrà mangiarli cotti.

Gli atleti, anche coloro che fanno Body Building, se hanno una dieta equilibrata non necessitano di integratori proteici, perché le proteine non accrescono le energie, anzi le disperdono per smaltire gli abusi proteici, producendo talvolta un bilancio idrico negativo, inappetenza e scariche diarroiche.

Se siamo impegnati in percorsi sportivi significativi, occorre introdurre più carboidrati complessi (frutta, riso integrale, patate, orzo, quinoa, ...) e, se del caso, grassi.

Ottima, inoltre, la sistematica, quotidiana assunzione di centrifugati di carote, di carote e sedano e quella di datteri crudi, che ci apporta tutti gli aminoacidi essenziali, i minerali, le vitamine, ...

Gli eccessi proteici immettono acidi forti nel nostro corpo che dovranno essere neutralizzati dal sodio contenuto nei muscoli, che sono composti d'acqua per l'80%, ma acqua unita al sodio, ch’è costretta a lasciare la massa muscolare per "soccorrere" il tessuto mesenchimale (in forte Acidosi!) in cui sono immerse le cellule.

La muscolatura soprattutto per abuso proteico di derivazione animale declassa sia in massa sia in volume.

Non siamo carnivori ma fruttariani, leggermente frugi-vegetariani.

Chi s'intende di Chimica sa riconoscere i tendenziosi dati scientifici che esercitano apologia culturale attraverso oscene pubblicità per far credere alla gente, purtroppo priva di competenze valutative in merito, che l'unica risorsa di calcio assorbibile sia quella del latte e addirittura che la donna in allattamento debba bere latte o mangiare derivati per produrre calcio.

E' inconfutabile che il latte di mucca sia un alimento proteico fortemente acidificante, anche in virtù dello squilibrio calcio/fosforo che ne difetta la fissazione per sistema competitivo.

Inoltre, l'acidità organica dipendente dall'alta assunzione proteica produce un declassamento nella sintesi di Prolattina, ormone fabbricato dall'Ipofisi anteriore che serve a sollecitare le ghiandole mammarie per produrre più latte.

Le donne con una dieta ricca di frutta e verdura (80%) e pochissime proteine (< 6%) avranno un bel pH urinario tra 6,8 e 7,5 e produrranno latte di buona qualità e quantità.

Inversamente, un'acidificazione organica da eccesso proteico e di latte e derivati potrebbe addirittura arrestare la montata lattea.

E il ridicolo sta nel fatto che anziché limitare le proteine, assumendo più frutta e verdura per alcalinizzare, si consiglia al paziente di bere più latte e mangiare più derivati del latte.

Cose da pazzi!

A conseguenza di ciò, già nei primi tre giorni dopo il parto, si ha una diminuizione nella produzione di latte se non il prematuro black out (mancanza totale di rifornimento).

E non parliamo dei risvolti a livello psicologico: figlio e madre dovranno rinunciare a quella prima forma d'Amore materno, le altre sono la Philia, l'Eros, l'Agape, che i Greci chiamano Storge e ch’è tutta "nello stare vicini", "nel calore dei corpi fusi nel tempo della suzione", "nell'odore del latte" (non so come farmi capire, ma le madri lo sanno meglio di me) che segnerà per sempre il vincolo d'appartenenza madre-figlio.

E quel latte materno è così carico di anticorpi che assicurerà al neonato un solido sistema immunitario per tutta la sua esistenza (che capolavoro della Natura, altro che le vaccinazioni!).

Abbiamo il dovere di non privare i nostri figli di questo mirabile beneficio.

Anche le mamme trarranno giovamento dall'allattamento, che le condurrà al giusto rapporto ormonale con tanto di riduzione delle dimensioni dell'utero.

Per non parlare di parto prematuro, dell'invecchiamento anzi tempo della placenta, dei capezzoli doloranti, delle ragadi al seno, delle coliche nel poppante, ... e tutto per eccesso di proteine.

Ricordiamoci: una madre alcalina crescerà un bebè alcalino, ossia sano.

Domanda:

-Se nella nostra alimentazione (intendo quella delle false pubblicità, supportata da studi pseudo-scientifici) il calcio è sufficiente (data la marea di latte e di derivati), come mai l'Osteoporosi è galoppante?

La risposta è ovvia: le cause sono ben altre, ossia risiedono negli eccessi proteici.

E un corpo che possiede un'insufficienza del primo tampone alcalino ricorrerà ineluttabilmente alla banca del calcio, alle ossa.

Il calcio dei formaggi o di altri alimenti caseari entra nel flusso sanguigno, tanto che nel rilevarne i valori risultiamo a posto, ma quel calcio non può tamponare l'Acidosi, tantomeno darci la matrice ossea (sali di calcio e altre fondamentali sostanze).

L'eccesso proteico alimentare ci produrrà effetti devastanti nell'organismo, al punto che neanche la frutta e la verdura saranno più in grado di neutralizzarlo, a meno che, correndo ai ripari, non se ne riduca l'apporto.

Chi ha le competenze valutative sa da subito riconoscere false le molte fonti che affermano il contrario relativamente al latte e agli eccessi proteici e definirle mere speculazioni commerciali.

In Natura, nessun animale diversamente dalla fase di allattamento beve Latte per mettere il calcio nelle ossa; tutti i grandi erbivori con stazze ossee notevoli mangiano erba, compresa la mucca (che produce latte); di contro, un'industria latto-casearia fondata qualche secolo fa fece e continua a far fare affari d'oro alle multinazionali del settore alla faccia dei ... creduloni!

La grande maggioranza degli individui con problemi gastro-duodenali e colitici non può bere latte, perché non è in grado di digerire il Lattosio (il 98% degli zuccheri del latte sono Lattosio), molecola piuttosto complessa, costituita da Glucosio e da Galattosio.

Le macro-molecole di Lattosio sono infatti "smontate" in molecole di Glucosio e Galattosio (monosaccaridi, cioè zuccheri più semplici), sì da essere trasformate in energia attraverso l'azione chimica dell'enzima Lattasi.

Purtroppo, tale enzima può essere carente nel 75% dei Neri, nel 20% dei Bianchi e molto poco attivo nella maggior parte degli umani.

Nel dato di fatto, immaginiamoci quale trambusto creerebbe il "candido liquido" in un soggetto che fosse quasi totalmente privo dell'enzima Lattasi.

Questi, non metabolizzando il Lattosio, lo depositerà nell'apparato digerente con tanto di sonoro processo fermentativo, aria e dolore addominale, stitichezza e soprattutto diarrea per liberarsi dello sgradito inquilino.

Nella totalità degli uomini, già dopo il primo anno di vita, la possibilità di sintetizzare il Lattosio declassa di molto: fra gli Orientali ben il 95% è intollerante al Lattosio.

Terminato il periodo di allattamento, le cellule intestinali assorbono sempre meno il polisaccaride e già questo dovrebbe dissuaderci dal proseguire con tale consumo.

Inoltre, i processi di cosiddetta pastorizzazione, che si effettuano tra 54-70°C per 20/30 min. o tra 65-76°C per un tempo di 15-22 s. non eliminano i microrganismi patogeni (Tifo, micobatteri tubercolari, ossia agenti causali della Tubercolosi, cocco-bacilli, quali le Brucelle, ...).

Per questi microrganismi patogeni occorrono arrostimenti tra 87-110°C, i quali annienteranno anche il prezioso Lactobacillus Acidophilus che da vivo, beninteso, sintetizza vitamine necessarie (complesso vitaminico B) e tiene a freno le putrefazioni intestinali che dipendono da un'alimentazione iperproteica (per lo più a base di carne).

I batteri lattici che acidificano facendo cagliare il latte tengono a bada i batteri della putrefazione da essi stessi prodotti; diversamente, se sono eliminati con la pastorizzazione, viene meno la barriera protettiva col rischio di alterazione del latte pastorizzato.

La pastorizzazione blocca solo momentaneamente lo sviluppo dei batteri patogeni, perché dopo un po' essi si riprodurranno ancora più numerosi e offensivi che nel latte crudo; annienta poi la Fosfatasi alcalina, un fondamentale enzima utile per l'assorbimento del calcio, che viene ridotto anche del 50% della quantità che si trova nel latte pastorizzato.

Non solo: la vitamina A e la vitamina E avranno una riduzione fino a 2/3, come del resto la B e la C del 38-80%, con la C che supera da sola il 50%.

Per i minerali: si perde il 20% dello Iodio (processo di Volatilizzazione) e declassano tantissimo altri minerali, in percentuali diverse; 38 sostanze nutritive sono disintegrate o adulterate, anche ormoni, grassi, proteine.

Siamo gli unici in natura a proseguire il consumo di Latte ma per attingerlo dalla prima mucca sono trascorsi milioni d'anni; è quindi molto probabile che la "Selezione Naturale" premi con l'estinzione la variante d'individui in grado di metabolizzare il Lattosio.

Domande:

-Se l'uomo avesse bisogno di bere Latte, magari in dosi massicce per stare in vita, la Selezione Naturale non avrebbe dovuto premiare i dotati di ... "Lattasi sufficienza"?

-Perché, dopo lo svezzamento, l'Uomo non mantiene la possibilità di far uso del Lattosio?

Occhio!-è una stron .. ta quella che ci raccontano certi autorevoli del settore in certi reparti non documentati di nostra conoscenza, che ... "per produrre latte occorra berlo": l'esperta di turno, la mucca, non lo fa e lo produce a quantità industriali semplicemente mangiando erba.

Io credo che si possa tranquillamente asserire che vi sia, come dire, una specie di "disputa funzionale" tra i nostri organi di senso e che, come asserito da qualcuno, alimentarsi possa essere tradotto anche con "pienarsi la pancia".

Difatti, la vista, l'udito, il tatto ci sono indispensabili per la protezione, per l'offensiva, per l'allontanamento dal e verso il pericolo; diversamente, l'odorato e il gusto si possono considerare collegati al conseguimento del godimento, del diletto.

Meno male che l’essere umano è stato conformato per ragioni di puro mantenimento in vita, ossia per captare maggiormente la sofferenza piuttosto che il piacere.

Del resto, per vivere è più indispensabile riconoscere una minaccia che può danneggiarci che procacciarsi un godimento.

Siamo così fortemente strumentalizzati dalle apologie culturali del sistema a tutti i livelli che i più si lasciano edulcorare il palato e subliminare le cellule neuronali, appagando i recettori sensoriali del piacere a discapito di quelli che possono tenerci in vita, farci sopravvivere.

E, come se tutto ciò non fosse ancora sufficiente, ecco che arriviamo ad alimentare attraverso concetti pseudo-scientifici la convinzione che il fare scorta di alimenti super-proteici fortemente carichi di scorie acide, particolarmente la carne, il latte e i derivati, ci possa garantire sia una splendida forma fisica sia uno stato di generale benessere.

E' falso.

Teniamo presente che il latte materno contiene l'1,5% di proteine, dimostrazione questa che non occorrano enormi quantità proteiche per assicurarci la moltiplicazione cellulare.

Il The McDougall Plan, un programma nutrizionale mai impugnato e osteggiato da qualcuno, afferma che l'apporto proteico giornaliero non dovrebbe eccedere il 2,5% dell'assunzione globale delle quotidiane calorie.

E non c’è da meravigliarsi se tale percentuale proteica sia alquanto ridotta, perché essa è pur sempre maggiore di quella accertata nel "nettare" materno, che sta tra 1 e 1,5 (con azione alcalina), e che comunque permette al nascituro di duplicare il proprio peso nei circa 7 mesi in cui si alimenta di latte al seno materno.

Ricordiamoci poi che in questo primo periodo di esistenza occorre fronteggiare le più vigorose necessità alimentari di tutta la nostra vita e, incredibile a dirsi, con un quantitativo percentuale di proteine ch'è il più esiguo di tutta la nostra esistenza in vita: direi lo 0,1% del consumo proteico d’un soggetto adulto.

Riflettiamoci.

E anche su questo: tutti i risultati scientifici che concludono favorevolmente circa l'assunzione di quantità proteiche massicce (ahimè, nocive!) sono fondati su ricerche effettuate su ratti che producono un latte che ha il 9% di proteine.

La cifra percentuale molto elevata non deve sorprenderci se consideriamo che esso duplica il proprio peso in circa 5 giorni di vita e che, diversamente dall'uomo, non ottiene l'intero sviluppo nell'arco di 18 anni.

Domanda:

-Ci siamo mai nutriti di latte di ratto?

Se la mia conclusione è esatta, allora sarà facile condolere con me un più che motivato sospetto verso certi pagliacceschi pontificati che mirano a "imboccarci" smodati e innaturali consumi.

Il rapporto calcio/fosforo al nostro interno dovrebbe attestarsi a 2:1 perchè, al di là di quanto calcio sia consumato, se nell'alimentazione il quantitativo di fosforo fosse superiore a quello del calcio, l'eccesso di scorie acide porterebbe inesorabilmente a un'elevato dispendio del calcio stesso.

E poi: dato che il fosforo nel sangue è assimilato più velocemente del calcio, avremo una temporanea acidificazione, maggiore di quella ipotizzata con l'assunzione d’una quantità con appropriato rapporto calcio/fosforo, che per essere tamponata necessiterà almeno in principio d’una supplementare quantità di sodio ... dalla "Riserva Alcalina".

Ma se il sodio non sarà più utilizzabile, ecco che l'organismo ricorrerà al calcio della banca delle ossa, cercando disperatamente di mantenere il pH intorno a 7,5.

La faccenda si fa poi ulteriormente più complicata perché, dispiegato il calcio osseo, una commisurata quantità di fosforo disperso giungerà ad appesantire i reni col pericolo del manifestarsi d’una calcolosi delle vie urinarie, della colecisti o del coledoco, con tanto di precoce calcificazione e prematuro invecchiamento dei tessuti molli.

Le future mamme dovrebbero sapere che c'è uno stretto rapporto tra un pH del feto inferiore a 7,20 e un basso punteggio del test di Apgar (dal nome d’un anestesista statunitense) che, come si sa, misura la vitalità d’un neonato e l'efficienza delle funzioni vitali primarie (battito cardiaco, respirazione, tono muscolare, riflessi, colore della pelle) o anche un tardivo accrescimento all'interno dell'utero o un'insufficienza placentare.

Il pH del nascituro dipende da quello materno, ossia dal sano stile alimentare e di vita della Mamma.

Per funzionare al meglio di sé il nostro organismo necessita di un pH urinario leggermente alcalino altrimenti, andando in Acidosi e protraendola, rischiamo di contrarre serissime patologie.

Solamente lo stomaco sfugge a questa regola, dato che produce Acido cloridrico utile per favorire la digestione.

Pur ingerendo cibi acidificanti, fabbricando prodotti acidi, quali l'Acido lattico ottenuto dal lavoro dei muscoli, ed espellendo acidi urici coi reni è auspicabile conservare il nostro organismo quanto più alcalino possibile in modo da vivere sani.

Anche esigue flessioni del pH sono in grado di stravolgere le occupazioni all'interno delle cellule, regolate da enzimi suscettibilissimi anche a cambiamenti microscopici del pH.

Per tenere alcalino il nostro organismo, la nostra dieta deve contenere l'80% di frutta e verdura, un 20% di cereali (integrali), col quantitativo proteico al di sotto del 30-40%; dobbiamo bere acqua con residuo fisso che sia il più basso possibile e con un pH preferibilmente tra 6 e 6,8; svolgere una regolare, sistematica attività motoria di circa 30 min. o più (in relazione all'età), facendo attenzione a quelle agonistiche, soprattutto se anaerobiche, le quali attivano un'enorme quantità di Acido lattico che in particolari situazioni l'organismo non può smaltire adeguatamente; effettuare una respirazione diaframmatica in luoghi salùbri; coltivare un atteggiamento mentale positivo; sintonizzarsi con musica e colori alcalinizzanti.

Se si cronicizza un'Acidosi dei tessuti, l'Adrenalina e la Noradrenalina (catecolamine) saranno prodotte in quantità maggiore nel settore midollare delle ghiandole surrenali, con le conseguenze che purtroppo in molti conoscono di affaticamento cronico, stato ansioso, depressione, ...

La Gotta è un'artrite frequente alle articolazioni periferiche di mani e piedi ma anche più di rado alle spalle, al sacro-iliaco, alle cervicali, all'anca che insorge per via dell'eccessiva raccolta e della sedimentazione all'interno dei tessuti molli di massicce quantità di purine e derivati fortemente acidificanti, a es. l'Acido urico nelle articolazioni, tendini, ... , cristalli di Acido urico o Acido ossalico che producono lancinanti sofferenze e grave impedimento delle proprie funzioni.

Se non corriamo ai ripari cambiando la nostra dieta, possiamo propendere verso una cronicizzazione addirittura deformante.

In certe patologie ematiche (Policitemia primaria e secondaria, ossia produzione abnorme di globuli rossi con aumento di Emoglobina e dell'Ematocrito, morbo di Coley, importanti sorgenti flogistiche) c'è una contemporanea espulsione di Acido urico attraverso le urine.

Quando attraverso il cibo consumiamo troppe proteine, intendendo che sorpassiamo i 30-40 g al dì, abbiamo un innalzamento della demolizione (catabolismo) delle purine che confluisce nella malattia, perché si accresce la probabilità di composizione di accumuli di cristalli e di veri e propri "assalti" di gotta secondaria.

I maschi ne sono maggiormente coinvolti rispetto alle femmine (per lo più in menopausa) in un rapporto 95:5, perché le donne possiedono un'inferiore quantità di muscolo magro e una superiore filtrazione degli Acidi urici (Clearance).

Quanto l'Acido urico sia solubile è collegato alla concentrazione in Sodio e al pH.

In uno stato di non alterazione, gli urati sono diluibili fino a 8,3% mg, dei quali il 90% è Urato sodico.

Cambiando il rapporto sale/acido, crescendo il pH, si configurano soluzioni soprassature (urine): calando il pH (acidificazione) si assiste alla precipitazione degli urati e dell'Acido urico nei reni, al punto che si possono formare calcoli renali e ci possiamo "beccare" una Nefropatia cronica uratica.

Considerate che nelle urine l'Acido urico ha un raccoglimento di 0,3-0,6 per l., ossia 6, ma anche fino a 10 volte maggiore di quella ematica, di 0,05 l.

In un giorno, seguendo un'alimentazione corretta a basso apporto proteico, si espulgono 0,50 g circa di Acido urico, che invece sale a 1-1,5 g introducendo quantità superiori di proteine.

Un pH urinario al di sotto della norma determina un processo chimico che porta l'Acido urico disponibile alla costituzione di calcoli urinari con una probabilità 1000 volte maggiore nei confronti di chi non presenti uno stato di Acidosi.

Come già espresso, l'organo epatico dei carnivori ha una capacità di "smaltire" l'Acido urico ch’è una quindicina di volte maggiore rispetto a quella del fegato dell'uomo (fruttariano/vegetariano) o della scimmia.

Il nostro corpo metabolizza esclusivamente ridotte dosi di Acido urico, sostanza molto nociva che può rovinare irreversibilmente il nucleo della cellula, il suo DNA.

Per meglio esplicitare il concetto, l'essere umano non può produrre l'enzima uricasi per demolire l'Acido urico (decarbossilazione ossidativa).

Cibarsi di carne non è per Lui conveniente (o quantomeno non più di 60 g a settimana, 90 g, se pesce, preferendo quelle bianche come il tacchino, il pollo, ... del contadino o bio, s’intende!), ma è solamente una falsa apologia culturale esercitata dal consumismo che mira al prestigio sociale.

Al contrario, tra le motivazioni più ricorrenti delle patologie che lo riguardano c'è un basso pH urinario per una dieta acidificante, soprattutto a base di cibi carichi di proteine animali, inclusi latte e derivati, che produce un potenziamento della sintesi delle purine che preludono all'Acido urico.

Ovviamente, sarebbe un clamoroso sbaglio quello di ricorrere ad antinfiammatori che guariscono il sintomo ma non la causa.

Bisogna ripristinare l'equilibrio tra le scorie acide e le ceneri alcaline con un'alimentazione alcalinizzante (Sodio, Magnesio, Calcio, Potassio e Ferro) a base di frutta e verdura.

Se le nostre cellule non ce la fanno a liberarsi delle sostanze nocive, ecco che s'instaura l'alterazione funzionale e il decesso enzimatico, che sfociano in patologie, in alcuni casi molto serie, come le affliggenti e tormentose Artropatie.

Il Calcio che possediamo all’interno del nostro corpo ha una funzione neutralizzante la forte Acidosi tissutale che mina grandemente i nuclei delle cellule e l'ignoranza (alla latina, naturalmente) ci guida all'assunzione di latte e derivati che acidificano e aggravano ancor più la situazione, per timore d’una carenza d’esso.

Già, perché tutto il Calcio dei cibi menzionati sarà utilizzato per neutralizzare alla meno peggio la crescente Acidosi a causa della loro stessa ingestione, con tanto di grave demineralizzazione ossea che confluirà in patologie come l'Artrite, l'Artrosi, l'Osteoporosi, le affezioni degenerative ...

Gli addetti ai lavori dovrebbero, piuttosto che fare le fortune delle multinazionali farmaceutiche, informare correttamente le persone sull'uso di una sana dieta alimentare utile a mantenere il pH leggermente alcalino, sempre che non si abbiano malattie agli organi quali i reni e il fegato, preposti all'eliminazione delle sostanze di rifiuto dall'organismo.

Riporto qui di seguito, se si hanno problemi di Gotta o di Iperuricemia, un'elencazione inerente al contenuto di Purine in alcuni cibi di derivazione animale e vegetale.

Per ogni 100 g di prodotto, si esprime a fianco il contenuto di purine in mg.

Dado di carne Liebig-3 068
The-2 800
Polvere di Cacao-1 880
Caffè-1 160
Interiora di Vitello-1 050
Cioccolato-620
Sardine sott'olio-315
Merluzzo-265
Fegato-244
Rognoni (Reni)-210
Manzo-155
Piccione-152
Trota-147
Lenticchie-142
Sogliola-136
Polmoni-136
Tacchino-131
Maiale-108
Vitello-100
Oca-87
Farina di Avena-79
Pollo-76
Piselli verdi-71
Prosciutto-66
Salmone-63
Astice-58
Formaggio-58
Spinaci-52
Asparagi-50
Fagioli bianchi-45
Cavolo verza-29
Cavolfiore-21
Pane bianco-21
Ravanelli-13
Funghi-13
Insalata-8
Cavolo rosso o verde-5
Carote-5
Patate-3
Formaggio bianco-1
Latte di Mucca-0,5
Fagioli verdi-quasi assenza.

Gli abusi proteici e i cibi raffinati conducono a un ribasso del pH ossia all'Acidosi.

Il fatto però sorprendente è che i segni non solo si manifestano piano piano, gradualmente, ma anche in modo del tutto anomalo.

Osserva l'algoritmo della gradualità sintomatica dell'Acidosi:

-iniziale senso di appagamento che rafforza la convinzione di essere in forma smagliante;

-smodata aspirazione ed eccessivo movimento (ipercinesia) dovuto a un'accentuata sollecitazione delle fibre nervose terminali a opera dei radicali acidi;

-immagazzinamento di sempre maggiori quantità di scorie acide che arrecano permalosità e ci rendono sgraditi e insopportabili anche nei riguardi di amici e familiari;

-insoddisfazione permanente che attribuisce sempre la colpa alla persona con cui si parla;

-insufficiente e non appagante sonno;

-spossatezza e irascibilità già al momento di alzarsi con necessità di sorbire un caffè e/o fumare una sigaretta;

-crescita costante dei radicali liberi che sfocia nella fatica con specifici sintomi;

-rimozione, quale meccanismo di autodifesa dell'organismo, delle ceneri alcaline dal tessuto muscolare; quindi, il calcio dalle ossa per tamponare la sempre più crescente Acidosi.

Certi alimenti di cui ci nutriamo, specie se in eccesso, rilasciano dopo l'avvenuta metabolizzazione scorie talmente acide che l'organismo non riesce più a tamponarle.

Mi sto riferendo particolarmente ai quei cibi che hanno un'alta percentuale proteica e vengono assunti in dosi eccessive come la Carne, il Pollame, il Pesce e le Graminacee nonché a quelli raffinati e processati (sintetici, in scatola, in busta).

Il consumo di alimenti con elevate proteine appesantisce l'apparato digerente, il quale necessita di liberare dosi massicce di succhi gastrici acidi per abbattere i legami quaternari e terziari delle proteine.

Voglio intendere che con la digestione ci liberiamo anche dei materiali acidificanti che remano contro quell’effettiva esigenza endogena di ciascuno di Noi di mantenere un mesenchima che sia quanto più alcalino possibile, in modo da vivere in salute.

Precisando ulteriormente: la porzione edibile è assimilata per soddisfare le nostre esigenze nutrizionali ma le scorie acide sono inutili e rappresentano una seria minaccia per i reni, per l'intestino, per il fegato.

Tali "indesiderate coinquiline" per essere espulse richiedono un processo di neutralizzazione che, qualora non fosse disponibile a fronteggiarle in misura idonea, procurerebbe delle dolenti note circa gli organi interni predetti.

Se consumiamo regolarmente cibi proteici con abbondanti porzioni di Verdure, contrastiamo le scorie acide degli uni con le ceneri alcaline delle altre.

Il problema sorge quando si eccede coi quantitativi proteici, al punto che non si riesce a tamponarli con scorte sufficienti di minerali alcalinizzanti (Sodio, Calcio, Magnesio, Potassio, Ferro).

I minerali tampone svolgono una missione importantissima per garantirci il buono stato di salute, ma se li esauriamo, la loro deficienza cronica, subdola per quanto occulta, ci arrecherà grossi problemi, magari a lunga scadenza, dato che il nostro organismo è programmato per sopravvivere, ma poi, un bel giorno, ecco, ti ritrovi con Osteoporosi, Sclerosi Multipla, morbo di Parkinson, problemi cardio-vascolari, Ictus, ...

E non sto affermando, intendiamoci, che per mantenersi in salute si debba essere Vegetariani al 100% o eliminare del tutto la carne, ma che occorra ricorrere a un giusto equilibrio.

Il corpo umano risponde e contrasta le scorie acide attraverso le ceneri alcaline della frutta e della verdura.

Non ho dubbi nel sostenere che la nostra alcalinità sia la conseguenza di una dieta a basso contenuto proteico (30 g max. 40 g, al giorno: anche se si svolge un'attività sportiva), ossia con una percentuale minore del 7% dell’alimentazione.

Da questo ne consegue, provare per credere:

-crescita dell'attività funzionale;

-eccellente senso di benessere;

-efficienza, sia fisica sia mentale.

Ovviamente, una preoccupazione, un cattivo pensiero, un'idea sono talvolta maggiormente tossici che un cibo.

Ci occorrono: un pH urinario eccellente ma anche la serenità e l'allegria.

Nei luoghi di malattia si riflette spesso su che fine abbiano fatto la Fede e l'Amore e sul fatto che occorra riacquistare la fiducia nella possibilità del pensiero di curare e addolcire guai e patimenti; che accarezzare dolcemente una gota, dare un bacio, ascoltare una melodia, recitare una silenziosa preghiera, che scaturisca dall'Anima, siano meglio di qualsiasi alimento o antibiotico.

Col cuore e con l'anima, ancora prima che con la mente, possiamo elevarci e vivere in salute; per quanto mi riguarda, ormai da un bel po', il mio corpo, la mia mente, la mia anima e il mio spirito sono riusciti a comprendere che loro e io apparteniamo alla stessa civiltà.

Nella dieta occorre tanta avvedutezza: l'organismo non può vivere in costante emergenza da eccesso proteico, tamponato, ammesso che sia così, da ingenti quantitativi di frutta e di verdura (che oltre una certa soglia dubito possano essere sufficienti), alla stregua direi di chi prima prosciuga le osterie, tanto poi si prende il diuretico per l'ipertensione.

Gli alcalinizzanti saranno depistati dal loro ufficio: per es., il Calcio sarà attinto alla banca delle ossa, per cui, se questo prelievo sarà costante e non verrà rimpiazzato, la deplezione del minerale alcalino porterà all'Osteoporosi (perdita di massa ossea); oppure sarà utilizzato il Sodio, il cui depauperamento dal tessuto interstiziale condurrà alla perdita di massa e di volume muscolare.

Se le scorie fortemente acide pervengono ai reni, straordinari filtri dell'organismo, essi tentano di tamponarle velocemente per mezzo del tampone "Ammonio" che ha un pH di circa 9,25, il quale, a mo' di diluente, neutralizzerà le scorie fortemente acide, con tanto d'innalzamento del pH e riduzione dello stato di tossicità.

Davvero eccezionale!-superbo!-magnifico!

La sopravvivenza è assicurata e anche il controllo del pH ci darà un bel 7!!!

Proseguiamo pure così: ma riflettiamo sul fatto che l'organismo utilizza tali concessioni perché il suo motto è garantirsi la sopravvivenza in quell'esatto momento, fregandosene se nel tempo potranno generarsi patologie anche serie.

E una mossa sbagliata, stiamone certi, ci farà perdere la partita più importante: quella della salute e dell'esistere.

Dunque, l'80% dell'alimentazione quotidiana deve essere a base di frutta e di verdura, 20% di graminacee, noci, pinoli, mandorle, carne, pesce, pollame, con le proteine che devono stare al di sotto dei 40 g al giorno (gli sportivi devono solo integrare i carboidrati complessi, quali riso integrale, farro, quinoa, amarantus, patate, kamut, tutto rigorosamente Da Agricoltura Biologica e, se del caso, piccole quantità di grassi), perché eccedere con esse favorirà l'acidificazione (la quale ci sottrarrà inizialmente Sodio e Calcio, quindi, quando essi non saranno più sufficienti, Ammonio, innescando una ferale condizione di stress), con tanto di proliferazione di Batteri (a livello intestinale, causata dalla lunga permanenza del cibo acido come carne, pesce, pollame, latte e derivati) e l'insorgenza di patologie, come, per es., le Reumoartropatie.

Considerando il fatto che in termini evoluzionistici l'uomo è un primate e che noi abbiamo mantenuto le caratteristiche metaboliche fondamentali dei primati che sono rimasti vegetariani, comprendiamo dunque come il nostro organismo sia programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi.

Una dieta priva di carne non ci può in alcun modo indebolire e lo prova il fatto che un neonato nei primi mesi quadruplica il peso che aveva alla nascita nutrendosi solo di latte.

La carne non è indispensabile alla nostra alimentazione, nemmeno durante lo svezzamento: le proteine necessarie al nostro organismo, oltre che nella carne e nei cibi di origine animale, si trovano anche in molti vegetali, come i legumi.

È dunque possibile trarre dal mondo vegetale una dieta ricca e variata capace di fornirci vitamine, proteine, zuccheri e grassi vegetali in modo completo e calibrato.

Esistono poi prove scientifiche che questi alimenti, se consumati in quantità sufficiente, permettono anche di evitare alcune carenze e rinforzano la resistenza contro le malattie infettive.

I vegetariani, in genere, hanno non soltanto una vita più lunga dei carnivori, ma evitano malattie croniche invalidanti...

Quale debba essere il cibo dell'uomo ce lo dice la Bibbia, quando al sesto giorno della creazione Dio dice: “Vi dò tutte le piante con i loro semi... così avrete il vostro cibo”.

Gli scienziati e i medici di oggi però, abbagliati dai nuovi dogmi della biologia, non danno molta importanza alle parole della Bibbia.

La chiesa ha contribuito non poco, fin dai tempi della persecuzione di Galileo, a togliere credibilità a una fonte storica e antropologica importantissima sulla natura dell'uomo, del suo cibo, e del suo posto nel mondo.

Ma gli uomini di scienza badano poco alla storia; sono convinti che la chimica e la biologia moderna siano sufficienti a guidare le scelte alimentari dell'uomo e mentre rincorrono affannosamente nuove tecniche per rispondere a quesiti sempre più fini sui meccanismi molecolari che sottostanno alle funzioni complesse della vita, anche per modificarli con farmaci specifici, spesso dimenticano gli esperimenti di ieri, necessariamente più grossolani ma indubbiamente più vicini alla realtà della vita.

I primi esperimenti, un aneddoto molto significativo.

Il primo grande esperimento sull'alimentazione dell'uomo è riferito proprio dalla Bibbia.

Il giovane Daniele e altri rampolli di nobili famiglie di Israele erano stati fatti prigionieri da Nabucodonosor, il quale voleva però che fossero trattati con tutti i riguardi e ordinò ad Asfenez, l'eunuco di corte, che fossero nutriti con il cibo e con il vino del re.

Daniele e i suoi compagni si rifiutarono e pretesero acqua, cereali e legumi, com'erano abituati, e rassicurarono Asfenez, che temeva di incorrere nell'ira del tiranno, dicendogli che facesse la prova e che li avrebbe visti più belli e più forti degli stessi figli del re.

I popoli della terra hanno sempre saputo, da quando gli dei hanno loro insegnato a coltivare i campi, che i cereali, con i legumi e occasionalmente con altri semi, sono l'alimento dell'uomo.

Nelle Americhe ancora oggi i poveri mangiano tortillas e fagioli neri, in Nord Africa semola di grano (il cuscus) e ceci, in Africa nera miglio e arachidi, in Oriente riso e soia e anche da noi riso e lenticchie o pasta e fagioli.

I cereali, purché mangiati nella loro integralità, associati ai legumi e a una certa quota di semi oleosi e di verdure e occasionalmente a cibo animale, offrono una perfetta combinazione alimentare con la giusta quantità di carboidrati che ci garantiscono una costante disponibilità di energia per la vita quotidiana, di proteine complete di tutti gli aminoacidi indispensabili per il ricambio delle strutture cellulari, di grassi di buona qualità che assicurano il funzionamento di complessi sistemi biofisici e biochimici che controllano l'equilibrio dell'organismo, di fibre indigeribili che nutrono migliaia di miliardi di microbi che convivono nel nostro intestino contribuendo alla nostra nutrizione e alla nostra salute, di vitamine, di sali minerali e di un'infinità di altri fattori che da un lato sono indispensabili al corretto svolgimento di reazioni chimiche vitali e dall'altro ci proteggono da sostanze tossiche estranee o prodotte dal nostro stesso metabolismo.

Nei paesi occidentali ricchi, soprattutto nel corso dell'ultimo secolo, lo stile alimentare si è progressivamente discostato da questo schema tradizionale dell'alimentazione dell'uomo per privilegiare cibi che un tempo erano mangiati solo eccezionalmente come molti cibi animali (carni e latticini), o che non erano neanche conosciuti come lo zucchero, le farine molto raffinate (ottenute solo con le macchine moderne), gli oli raffinati (estratti chimicamente dai semi o dai frutti oleosi) o che addirittura non esistono in natura (come certi grassi che entrano nella composizione delle margarine o come certi sostituti sintetici dei grassi che non essendo assimilabili dall'intestino consentirebbero, secondo la pubblicità, di continuare a mangiare schifezze senza paura di ingrassare).

Questo modo di mangiare, sempre più “ricco” di calorie, di zuccheri, di grassi e di proteine animali ma in realtà “povero” di alimenti naturalmente completi, ha contribuito grandemente allo sviluppo delle malattie tipiche dei paesi ricchi: l'obesità, la stitichezza, il diabete, l'ipertensione, l'osteoporosi, l'ipertrofia prostatica, l'aterosclerosi, l'infarto del miocardio, le demenze senili e molti tumori, fra cui quelli dell'intestino, della mammella, della prostata.

L'uomo in realtà ha sempre mangiato anche cibo animale ma, se si eccettuano alcuni popoli nomadi o quelli che vivono in condizioni ambientali estreme per il freddo o per l’altitudine, sono ben pochi gli esempi di alimentazione tradizionale con un'alta quota di cibo animale.

Anche il latte, che oggi in Occidente è un alimento quotidiano, dai più era consumato solo occasionalmente perché non poteva essere conservato ed era facile veicolo d’infezioni.

È stato solo alcuni decenni dopo la scoperta della pastorizzazione, in pratica dopo la prima guerra mondiale, che ha cominciato a essere distribuito nelle città.

Anche se molti popoli ancor oggi non bevono più latte dopo lo svezzamento.

La cultura medica, giustamente preoccupata del grave stato di denutrizione che imperversava nelle nostre campagne e nei quartieri popolari delle città nei primi decenni del secolo, ha avuto un ruolo importante nella promozione del cibo animale e la disponibilità di latte e di carne, insieme al miglioramento delle condizioni igieniche delle abitazioni, ha probabilmente contribuito a migliorare lo stato nutrizionale e a difenderci dalle malattie infettive.

Ma poi siamo andati troppo avanti su questa strada e il consumo di cibi animali e di cibi raffinati è entrato in una spirale di interessi produttivi e commerciali che ha completamente sovvertito le tradizioni alimentari dell'uomo.

Non voglio certo sostenere che “si stava meglio quando si stava peggio”, quando c'erano la fame e la povertà, ma piuttosto che la nostra ricchezza ci consentirebbe una varietà di dieta sufficiente a soddisfare appieno sia le nostre esigenze fisiologiche e nutrizionali sia il piacere della buona tavola senza sovraccaricarci di prodotti animali e di cibi impoveriti dai trattamenti industriali che solo il plagio della pubblicità televisiva riesce a farci sembrare buoni.

Il nostro patrimonio genetico è per il 99% come quello delle Scimmie.

Esse sono vegetariane e dobbiamo tornare ad apprendere che lo dobbiamo essere pure noi.

Nella storia dell'evoluzione siamo dei Primati, provenienti dalla scimmia, come dire, una specie di ... "scimmie ritoccate".

La Genomica, come ho scritto prima, ha evidenziato che il 99% del nostro Dna è perfettamente uguale a quello dello Scimpanzé e quindi le nostre funzioni sono simili alle sue sotto ogni aspetto.

Abbiamo conservato le attitudini metaboliche essenziali dei Primati che hanno mantenuto una dieta vegetariana, con un corpo progettato per mangiare la frutta, la verdura e i legumi.

Mangiare pochissima carne, pesce, pollame non può affatto svigorirci: un bebè, in pochi mesi, quadruplica il peso che aveva alla nascita, succhiando solo latte.

I gorilla di poderosa statura e mucolatura sono vegetariani, come del resto lo sono o lo erano tutte le altre Scimmie e quindi occorre abbattere la convinzione che la carne sia senz'altro necessaria alla nostra dieta, ribadisco, di "scimmie variate".

Confermo che facciamo parte dell'ordine dei Primati antropomorfi per loro natura frugivori ossia che si nutrono di frutti, foglie, semi, anche se poi siamo divenuti anche carnivori, come del resto alcuni Scimpanzé.

Per circa 52 milioni di anni di evoluzione su 55, siamo stati preponderantemente vegetariani!

E quanto l'adattamento e il cambiamento genetico siano fiacchi, lo denotano proprio lo Scimpanzé e l'Uomo nell'aver mantenuto ancora il 99% dei geni uguali dopo ben 6 milioni di anni, da quando ci siamo "dissociati".

In buona sostanza, l'embriologia, l'anatomia, la neurofisiologia comparata comprovano una conformazione in linea con frutta fresca, foglie tenere, tuberi, radici e non muscoli, ossa e interiora, come i carnivori.

La struttura dei denti dei carnivori, le loro risorse enzimatiche, gli organi della vista, le "armature" di offesa, le forze e la combattitività, l'apparato digerente, circolatorio,
intestinale, escretore, la sudorazione sono idonei al consumo di carne, quale risorsa glucidica, mangiandola cruda, e con tutto il sangue e le interiora.

Ma se non avessimo imparato a costruirci i materiali, quanto avremmo potuto cacciare?

Come affermano molti scienziati, il bisogno ci ha spinti a nutrirci all'inizio di carcasse poi di muscoli di animali (Neozoico), a causa del "duro" ambiente delle foreste: glaciazioni, interglaciazioni e tempi di aridità contrapposti a violenti diluvi.

L'Homo Habilis, per sopravvivenza, si adattò al consumo di carne, non conoscendo minimamente gli effetti deleteri di essa, che ha pagato direi a caro prezzo.

Gli Esquimesi, per necessità carnivori, hanno una lunghezza media della vita di circa 27 anni e muoiono di Aterosclerosi dovuta a una dieta carnivora.

È il pH urinario a dirci se le assunzioni di cibo sono corrette: frutta e verdura all'80%, di cui un 30% mangiati grezzi, il resto, un 20%, composto da graminacee, noci, pinoli, germogli, carne (non più di 60 g a settimana), pesce (non più di 90 g a settimana) o pollame (non più di 60 g a settimana).

Con la puntualizzazione, che le proteine (animali + vegetali) non debbano superare i 30-40 g al giorno.

Frutta e/o centrifugati di verdure fino a Mezzogiorno, dopodiché, amidi + verdure a pranzo e proteine + verdure a cena (anche controvertibile).

Per introdurre nel nostro corpo vigorìa, dinamismo, antiossidanti e alcalinizzanti i centrifugati sono un'ottima scelta.

Come ho scritto in altre occasioni, i Conigli la sanno lunga, se mangiano carote a "tutto spiano"! (etim. Firenze medievale).

Ovviamente, il centrifugare le carote è una valida utilità perché, così facendo, le fibre non digeribili sono ridotte al minimo e ciò significa meno cellulosa, meno lignina, ... , con tanto di giovamento pei nostri processi digestivi.

In particolare, i neonati (quelli nutriti con il latte artificiale), i debilitati, le persone di una certa età, ... possono trarre grande giovamento e a buon mercato dai centrifugati, soprattutto quelli con le carote che hanno una vasta gamma di Aminoacidi oltre che il calcio, il magnesio, il potassio, il betacarotene e le proteine.

Il succo della carota ci depura il fegato e sollecita il rinnovamento cellulare con l'alcalinizzazione del corpo.

1 Kg di carote fresche dà quasi 250 cc. di solo succo.

Occorre grattarle (non sempre), spezzarle e inserirle nel centrifugatore: la polpa va ri-centrifugata e filtrata col colino.

Le scorie si possono impiegare come concime per le piante di casa, disponendole in modo tale da circondare le radici.

Potete riporre il succo di carote in frigorifero (non più di 8 ore) ma è meglio berlo subito o piuttosto congelarlo (magari, aggiungendo del limone) e usarlo in giornata.

Tutte le verdure e la frutta vanno lavate accuratamente (ottimo il bicarbonato di sodio, che costa un'inezia).

Per rendere più agevole la centrifugazione possiamo tagliare tutto a striscioline.

Certe verdure si possono "appallottolare" (prezzemolo, sedano, foglie di cavolo, lattuga, spinaci, bietole, ... ) e talvolta non serve togliere alla frutta la buccia e il torsolo (pere, mele, ... ).

È scontato che non si centrifughino i fichi, i datteri crudi, le banane, le albicocche, l'avocado; le melanzane, ... , e che occorra fare associazioni corrette: le verdure e la frutta hanno spesso combinazioni enzimatiche "pericolose", eccezion fatta per la mela che se la intende proprio con tutte le verdure.

Se si assume un centrifugato di verdura, è buona regola aspettare un quarto d'ora prima di sorbirne un altro alla frutta.

Cibi da eliminare.

-Caffè
-Sale
-Cibi fritti
-Tè stimolanti
-Tè a base di erbe
-Margarina
-Bibite gassate
-Spezie
-Latte e derivati
-Bevande gelate
-Carni sottoposte a processi chimici
-Zucchero bianco
-Farina bianca
-Prosciutto, pancetta
-Dolci, torte, pizze, biscotti
-Hot Dogs, salami
-Spaghetti e pasta in genere
-Salsa bolognese
-Gelati
-Crackers, fette biscottate, ecc.

Associazioni pericolose.

-Frutta (soprattutto quella acida) e proteine (carne, pesce, pollo, legumi, noci, uova, latticini).

-Frutta acida e frutta dolce.

-Proteine e cereali.

-Proteine di tipi diversi (ma tutti i legumi si possono associare).

-Proteine e amidi.

-Amidi e frutta acida.

-Agrumi, mele, meloni e prugne.

-Carboidrati e proteine.

-Carboidrati a corta catena carboniosa (zuccheri) e proteine.

-Carboidrati a corta catena carboniosa (zuccheri) e amidi.

Associazioni corrette.

-Cereali e frutta (sebbene sia preferibile consumare la frutta sempre da sola).

-Semi oleaginosi e non e frutta.

-Verdure e cereali.

-Verdure e proteine.

-Proteine e cereali non acidi.

-I vari tipi di frutta secca.


Proposte di Pranzo.

-Insalata di verdure, carote, patate, barbabietole.

-Insalata di verdure, riso integrale, cavolfiori.

-Insalata di verdure, zucchine, mais (Da Agricoltura Biologica), asparagi.

-Insalata di verdura, zucca, pane integrale.

-Insalata di verdure, broccoli, soia (Da Agricoltura Biologica), germogli.

-Insalata di verdure, quinoa (Da Agricoltura Biologica), amaranthus (Da Agricoltura Biologica), carote e finocchi.

-Insalata di finocchi. Carote, sedani e riso integrale.

Proposte di cena.

Insalata di verdure, zucchine verdi, spinaci, noci.

-Insalata di verdure, cavoli, semi di girasole.

-Insalata di verdure, fagiolini, jocca o bontesse.

-insalata di verdure, uova (2), germogli e alghe.

-Insalata di verdure, fagiolini, roast-beef (ca. 60 g).

-Insalata di verdure e pesce in bianco (ca. 90 g).

-Insalata di verdure e pollo o tacchino senza pelle (ca. 60 g).

-Insalata di verdure, soia (Da Agricoltura Biologica).

In molti hanno idee confuse e convinzioni tramandate da false credenze e tradizioni, veicolate impropriamente da chi si occupa di curare i sintomi piuttosto che capirne le cause.

Vediamo di fare un po’ di chiarezza.

L’uomo ricava il principale apporto di carburante dall’elaborazione dei carboidrati (o, se preferite, saccaridi, zuccheri, glucidi) mentre le proteine non incrementano (come certi creduloni sostengono) le energie del corpo ma le riducono e sono utilizzate per attuare le procedure di ricambio e di restauro somatico, facendo esse parte, quale materiale organico, delle strutture cellulari, così come i grassi conferiscono flessibilità ai tessuti e alle cellule, oltre che essere una buona scorta di carburante nei periodi di maggior dispendio energetico.

Una dieta salutare tiene conto sia dell’individualità biochimica (ma gli eccessi e i cibi spazzatura hanno ripercussioni negative per tutti) sia delle intolleranze alimentari da soggetto a soggetto.

Se non stiamo bene attenti al giusto rapporto tra carboidrati, proteine e grassi, assumendo, per es., quantitativi maggiori di protidi o di lipidi, finirà che il nostro apparato digerente per via del troppo carico metabolico produca un’eccedenza di tossine che inquinano il sangue e conducono il corpo verso lo stato patologico.

Un corpo già sviluppato, lo ribadisco, abbisogna, se ha un peso forma di 60/80 Kg, dai 30 ai 40 g di proteine al giorno, perché la dose proteica giornaliera è pari a
½ g/Kg e non come si afferma, erroneamente, a 0,8-1,2 g/Kg di proteine.

Inversamente, per i carboidrati molto può essere collegato al tipo di carico esplicato da un individuo piuttosto che da un altro.

L’intenso esercizio fisico richiede solo un maggior apporto di carboidrati complessi (quelli a lunga catena di atomi di Carbonio) e, se del caso, dei grassi e, in misura estremamente ridotta, delle proteine.

Aggiungo che gli eccessi proteici e dei grassi creano rispettivamente problemi all’apparato digerente e di assorbimento, perché i protidi in eccedenza (ossia che non occorrono per il ricambio e per il restauro somatico, precedentemente accennati) si convertono in carburante e sono adoperati, come se fossero saccaridi, con un dispendio lavorativo aggiuntivo a danno dell’organo epatico che libera sostanze tossiche necessariamente da espellere e i grassi in eccedenza riducono la connaturale scorrevolezza del sangue, soprattutto a livello periferico, e il lume delle arterie, per via che si crea un’esile patina lungo le pareti arteriose che, col trascorrere degli anni, si consolida facendo perdere l’elasticità ai vasi sanguigni e arrecando aterosclerosi, alta pressione, infarto, angina, ictus, …

Pertanto, con le proteine “modus in rebus”!-se non vogliamo col tempo ritrovarci con guai, di vario tipo.

Tra l’altro, le farine lavorate (non integrali) e i loro derivati, il riso brillato, la carne, il pesce, i formaggi, le uova, i salumi e gli insaccati producono muco e non lo sciolgono, come fanno invece la frutta (particolarmente, i fichi) e la verdura crude, di stagione e gli agrumi.

Noi Europei abbiamo a torto ritenuto la carne (pollame, pesce, maiale, salumi, insaccati) un basilare e necessario cibo della nostra dieta per cui se qualcuno si azzarda ad affermare il contrario ecco che subito scatta la “caccia all’untore”!

Per non dire poi di quei “Geniacci” che suggeriscono precocemente (dopo solo qualche mese) la sostituzione del latte materno (eccellente alimento!) coi liofilizzati (nauseabondi, ndr.) di carne, pesce, prosciutto ... che originano tutto quell’iperattivismo (assieme a coloranti e conservanti) infantile, sedato magari a colpi farmacologici di cui vi risparmio i nomi ma che tutti ben conosciamo.

Per non parlare, poi, degli adulti!

Fermo restando che senza proteine non vi sarebbe ricambio e restauro somatico, stiamo tuttavia attenti alla disinformazione, perché l’abuso proteico dà all’apparato epatico uno stress lavorativo notevole, perché il fegato è l’ambiente in cui le proteine sono convertite in calorie, soprattutto quelle di derivazione animale e dei semi che, generando eccedenza di acidità nel sangue, possono creare un pericoloso substrato, idoneo all’attecchimento di tantissime patologie.

Ribadisco: ½ g/Kg di peso corporeo, per cui, mediamente, non più di 30/40 g di proteine al giorno; con gli sportivi che faranno bene ad assumere più carboidrati, quali la pasta integrale, il riso integrale, la frutta, le verdure, la quinoa, l’amaranto, le patate bianche, bollite con la buccia, il farro, il miglio, l’orzo, ...

Per i bambini si può anche arrivare, se non sono in sovrappeso, a 1 g/Kg, essendo essi in fase di sviluppo.

Per puntualizzare, il nome “proteios” in greco sta a designare quanto le proteine siano “di primaria importanza” per la composizione cellulare e per tutto il nostro organismo.

Alla loro struttura attecchiscono sia il calcio sia il fosforo per costituire le ossa.

Gli annessi della pelle sono composti da proteine, pure il collagene, il tessuto muscolare, i tendini e gli organi interni; finanche gli enzimi, gli ormoni e il sangue hanno le proteine.
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Ultima Modifica 12 Anni 1 Mese fa da Raffaele/Michelangelo. Motivo: autocorrezione
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12 Anni 1 Mese fa - 11 Anni 9 Mesi fa #3484 da Raffaele/Michelangelo
Risposta da Raffaele/Michelangelo al topic Una sana dieta.
Seconda parte.

Gli annessi della pelle sono composti da proteine, pure il collagene, il tessuto muscolare, i tendini e gli organi interni; finanche gli enzimi, gli ormoni e il sangue hanno le proteine.

Le molecole di proteine che si “guastano” al termine del loro ciclo vitale sono dissociate in ammoniaca, espulsa con la pipì.

Nel processo digestivo, le macromolecole proteiche son disgregate in aminoacidi, che provvedono a fabbricare tutte le proteine che occorrono per lo sviluppo e la rigenerazione nonché al restauro tissutale e alla sostituzione delle proteine “guaste”.

Gli aminoacidi, associati in combinazione variabile, originano i differenti tipi di proteine; tuttavia gli 8/22 aminoacidi essenziali li dobbiamo assumere con la dieta ma, attenzione!, solo la loro contemporaneità e un giusto rapporto conducono l’individuo a fabbricare il contenuto proteico di cui abbisogna.

I cibi proteici, e qui “cade l’asino”, hanno talvolta non gli aminoacidi essenziali al completo e questo fa la differenza tra ciò che si definisce “proteina completa” e quella che si denomina “proteina incompleta”.

Ora, la carne viene sì giustamente ritenuta “proteina completa” assieme alle uova e ai latticini, tuttavia è sufficiente associare i cibi giusti per avere tutti gli 8 aminoacidi essenziali e nel giusto rapporto.

Ecco spiegato che non sia inattuabile raggiungere la quantità proteica giornaliera occorrente pur non includendo carne nella dieta (i vegetariani ne sono la evidente dimostrazione: campano in salute e senza la carne).

Diversamente, la quasi totalità del pianeta assume troppe proteine, va in Acidosi o lo è costantemente (per l’80% ndr.) per via delle parecchie tossine che si liberano, generanti un mesenchima ch’è un substrato propizio per l’insediamento di tantissime patologie.

E aggiungo: la cottura della Carne distrugge varie essenziali vitamine la cui assenza conduce alla liberazione di tossine estremamente nocive.

Il riferimento è particolarmente alla vitamina B6 che c’è nella carne cruda ma ch’è assente in quella cotta; la sua mancanza fa precipitare un aminoacido in una pericolosa tossina ritenuta corresponsabile dell’insorgenza dell’Aterosclerosi.

Infatti gli Eschimesi, che si cibano di carne cruda, sono in controtendenza, rispetto agli altri abitatori della Terra che la mangiano cotta, per ciò che riguarda la Patologia precedentemente espressa.

E lasciamo stare il colesterolo e i grassi saturi che abbondano nella carne che sono nocivi sia per il cuore sia per i polmoni.

Pensate, le strutture di rinforzo che costituiscono la bistecca necessitano di almeno un paio di giorni per essere totalmente smaltite, per cui la carne ha tutto il tempo di decomporsi (immaginatevela sull’asfalto, a 36/37°C) e di rovinare ulteriori nutrienti, alterando i microrganismi intestinali.

Per non dire dei trattamenti a essa riservati che finiscono certamente nei nostri poveri organi e tessuti.

E il pesce è errato ritenerlo pesante da digerire per via del grasso che contiene (tutti i pesci sono magri, eccezion fatta per l’anguilla) ma piuttosto per l’alto contenuto di purine, generate dalla dissociazione di alcune molecole a base di azoto.

Aggiungo inoltre (chi scrive compra spesso gli Azuki, Da Agricoltura Biologica) che i fagioli di soia sono le proteine vegetali più esaurienti e combinati coi cereali, le noci, i semi accrescono il loro valore proteico peraltro già sostanzioso.

Associando bene i cibi vegetali, si ottengono le “proteine complete” degli 8 aminoacidi essenziali senza ricorrere, passsatemelo, a flebo d’acqua putrefatta!

Ovviamente, i vegetariani che non assumono carne, latte, uova, se avvertono spossatezza, intorpidimento alle estremità faranno bene a integrare la B12 col Dobetin da 5000 mcg e a mangiare alghe marine, lievito, fagioli di soia, ...

Occhio, dunque, perché le proteine della Carne richiedono un minimo di 2 gg. prima di essere soppresse, per cui è conveniente assumere non più di 60/120 g di Carne a settimana.

Consentitemi anche alcune finali considerazioni.

L’uomo è un frugivoro: vi consiglio di leggere, se non lo avete già fatto, “Man’s Place in Nature” di Thomas Henry Huxley, biologo e filosofo inglese.

Bene, classificando gli animali, i denti, la loro forma hanno un’importanza primaria ed è sicuro che la scimmia stia tra l’uomo e i frugivori.

I gatti e i cani, per es., possiedono canini allungati, conici e affilati, con la finalità di tranciare ed equilibrare.

Raffrontati alla nostra dentizione, essi sono completamente diversi per conformazione e disposizione.

Non è, per es., connaturale al gatto di macerare il cibo lateralmente con la mascella inferiore e ciò è oggettivamente riconosciuto.

I carnivori hanno canini allungati, conici, taglienti e sono incapaci di masticazione laterale con la mascella inferiore.

Siamo frugivori.

Anche la postura mandibolare tra carnivori e vegetariani è all’opposto: nei carnivori la mascella inferiore è in avanti rispetto a quella superiore, nei vegetariani all’opposto.

Non abbiamo i denti canini idonei a dilaniare la carne, neanche la vista e l’odorato finissimi, tantomeno dei possenti arti inferiori.

L’uomo non deve distaccarsi dalla propria connaturalità.

E mi permetto di consigliare: non si cambia alimentazione in un giorno, dall’oggi al domani; è una pratica sbagliata.

Se si è giornalmente avvezzi a nutrirsi di carne (pollame, pesce, salumi, insaccati) è conveniente toglierla dalla cena e diminuirla in alcune settimane a sole 2 volte ogni sette giorni.

Dopo alcuni mesi, la si potrà sospendere o circostanziare a sparute occasioni mensili.

Sospendere la carne, non deve significare di darsi ai formaggi.

Se graduiamo settimanalmente un giorno 60 g di carne, un altro giorno 90 g di pesce, un altro giorno ancora 2 uova (del contadino o bio), quindi, i fagioli di soia (bio) e i legumi freschi non accumuleremo troppe tossine.

Anche dal punto di vista vibrazionale, gli alimenti superiori (+ 6 500 A) sono:

-la frutta fresca matura e i centrifugati di frutta;

-gli ortaggi e i legumi, sia crudi sia cotti, purché la temperatura non vada oltre i 70°C; il pane, la farina coi suoi derivati, integrali;

-la frutta oleaginosa, gli oli che vi si estraggono, le olive, i pinoli, le mandorle, le nocciole, le noci, la soia, il cocco, i semi di girasole.

Sono alimenti inferiori (- 3 000 A):

-la carne cotta, le uova, dopo che sono trascorsi 15 gg., i salumi, il latte bollito, il caffè, il the, lo cioccolato, la marmellata, il pane ricavato da farine raffinate, tutto il formaggio fermentato.

Come si nota, gli alimenti con bassa vibrazione sono proteici, per cui se non abbiamo il fegato e l’apparato digerente efficienti essi ci arrecano intolleranza.

Solo per completezza d’informazione, sono alimenti morti:

-le conserve, la margarina, tutti i dolci fatti con la farina raffinata, gli alcolici, i liquori, lo zucchero bianco raffinato.

Diversamente, gli alimenti vitaminici sono ottimi, presentano notevoli vibrazioni e ci bastano se seguiamo un’idonea dieta vegetariana.

I legumi freschi e maturi (ceci, fagioli, fave, lenticchie, piselli) sono eccellenti, perché hanno un’ottima vibrazione.

Zucchine, carciofi, funghi, spinaci, fatti a listarelle e mangiati crudi, con un filo d’olio extra vergine d’oliva, hanno eccellenti vibrazioni.

Gli alimenti come la carne non incrementano l’energia somatica ma la riducono, perché il loro assorbimento brucia quasi tutte le calorie che apportano.

Concludo, ribadendo che tutti i nostri guai derivano dall’acidità eccessiva del nostro sangue a causa dell’ingestione di troppe sostanze proteiche quali la carne, il pesce, il pollame, i salumi, gli insaccati, i formaggi che alterano l’equilibrio dell’azoto.

Il fegato e i reni possono eliminare fino a 8 grani di Acido urico nella giornata mentre mezzo chilo di carne ne genera ben 18!

Mangiando troppa carne, l’Acido urico si deposita nel nostro organismo, portandoci, col trascorrere del tempo, ahinoi, Gotta, Reumatismi, Artrosi ...

Alcune considerazioni sull’acqua, l’alimento principale della nostra tavola.

Col trascorrere del tempo, il nostro organismo, costituito per quasi il 90% di acqua, declassa fino al 60%.

Al nostro interno, la funzione dell’acqua è duplice: veicolare e fare da solvente.

Senza cibo potremmo campare per settimane ma senz’acqua molto meno, appena qualche giorno.

Scriveva giustamente Pasteur “Noi beviamo il 90% delle nostre malattie”.

Il professor Louis-Claude Vincent, affermato studioso al servizio del governo francese, persona autorevole nel campo della Bioelettronica e membro ad honorem dell’A.I.M.O. (Associazione Internazionale di Medicina Ortomolecolare), specializzato nello studio delle caratteristiche e del comportamento delle acque, poté a suo tempo comparare e dimostrare chiaramente, attraverso uno studio approfondito da campionamento statistico, la correlazione tra la qualità dell’acqua potabile di una popolazione e le patologie e la mortalità della stessa, sia in Europa sia negli Stati Uniti: per es., in un’anonima località francese la mortalità fu del 50% in meno nei confronti della restante parte nazionale, mentre a Roubaix (cittadina del nord della Francia al confine col Belgio) la mortalità risultò 2,5 volte di più.

La conclusione fu che “Più pura è l’acqua potabile, minore è il tasso di mortalità”.

Nei luoghi a elevato indice di mortalità, l’acqua è trattata, clorata e piena di sostanze chimiche inquinanti provenienti dall’agricoltura e dalle industrie.

I concimi usati in agricoltura, che ammorbano l’acqua col rilascio di Nitriti, costituiscono uno dei primari motivi per cui c’è nelle persone mature un’alta percentuale di cancri all’Intestino.

I Nitriti dovrebbero stare al di sotto dei 50 mg/l per non accrescere il pericolo di "buscarsi" un cancro, mentre si consente (vergognoso!) un indice legale di questa sostanza molto tossica, deleteria, che costituisce un serio rischio soprattutto per i piccoli, di 75 mg/l.

Sottolineo inoltre che tanto il Fluoruro quanto l’Alluminio apportano innumerevoli gravi patologie, quali, per es., il Morbo di Alzheimer, ossia la demenza senile.

Anche la Clorazione delle acque potabili pare responsabile, per come si evince dalle conclusioni di certi studiosi americani, delle manie violente, assassine, sterminatrici dei “serial killers”.

Oltre al cancro, anche le trasformazioni genetiche e le patologie vascolari sono da collegarsi alla qualità dell’acqua che beviamo.

Faccio notare che le acque molto oligominerali, incontaminate, pure, naturali di sorgente e che scaturiscono da basse profondità ci tutelano nei confronti sia del cancro sia delle trombosi.

Affermava Louis-Claude Vincent “Cancro, Tubercolosi, Poliomielite e tutte le malattie provengono dall’acqua”.

Non trascuriamo poi un aspetto importantissimo della Biologia cellulare: nel mondo vegetale, i minerali estratti dalle acque e dalla terra sono assorbibili sia dalle alghe sia dalle piante che danno loro una nuova conformazione, ossia il potere rotatorio.

Le cellule animali, anche le nostre, assorbono esclusivamente i Sali minerali a potere rotatorio già assorbiti dai vegetali che si alimentano di sostanze organiche.

I minerali inorganici del terreno e delle acque non sono assimilabili dalle cellule umane, perché solo i sali minerali che fanno ruotare la luce polarizzata attraverso la membrana cellulare sono usati dall’organismo; diversamente, tutti gli altri, restando all’esterno delle membrane citoplasmatiche cellulari, riducono l’assorbenza della membrana e, accrescendo la pressione osmotica, le sottraggono un essenziale quantitativo di acqua.

La ripercussione di ciò è una debilitazione cellulare, con tanto di disfunzione a danno delle stesse cellule.

I minerali che il corpo umano può metabolizzare sono quelli già organicati dalle piante.

Per garantirci i Sali minerali abbisogniamo non di acqua ma di una sana dieta ricca di frutta, di verdura, di cereali integrali, di alghe, etc...

Addirittura, i Sali minerali inorganici dell'acqua, dato che non sono assorbibili dalle nostre cellule, creano un sovraccarico di elettroliti nel sangue che la filtrazione renale deve assolutamente espellere, fatto questo che, col trascorrere degli anni, altera la funzionalità escretoria delle cellule renali urinarie: il sangue non viene purificato completamente, il filtraggio incompleto dei minerali nei reni determina la precipitazione di queste sostanze nel sangue e nei tessuti, causando quindi ulteriori depositi di minerali.

Si formano così delle calcificazioni all'interno dell'organismo, dovute a depositi di minerali sulla Colesterina e sulle pareti irregolari dei vasi e anche nei vasi sanguigni del cuore e del cervello si ha la comparsa di "calcificazioni" (placche arteriosclerotiche), come pure un probabile invecchiamento precoce.

I sali minerali delle acque, sia da bere sia di cottura, sono sprovvisti di potere rotatorio, per cui si genera, per come già espresso, un sovraccarico elettrolitico del sangue.

L’acqua "ideale" sgorga dalla profondità non dalla superficie terrestre e ci garantisce:

-un pH leggermente acido, tra 6 e 6,8;

-un grado rh di 25-28;

-un p (rho) quanto più elevato possibile, ossia > 6000 ohm.

Anche senza analisi di laboratorio, in quest’acqua, i batteri patogeni non possono proliferare.

Il fatto è che quasi tutte le acque minerali in bottiglia sono troppo ricche di Sali minerali, come del resto le acque delle città hanno un indice “rho” troppo scarso.

Attenzione: “ Tanto minore è l’indice energetico dell’acqua, quanto migliore è l’acqua stessa”.

Per cui: un’acqua con un indice superiore a 30 µW non è bevibile.

La Filtrazione serve a togliere il disgustoso sapore e la durezza dell’acqua che fuoriesce dal rubinetto di casa nostra e per quanto attiene il gusto certamente esso verrà reso più gradevole.

Ma niente di più: vi sono esiti certi che denotano quanto la filtrazione sia biologicamente inutile e senza validità.

Un’acqua potabile “buona” non deve avere residui di Nitriti, mentre i Nitrati, provenienti dai concimi utilizzati in agricoltura, vuoi per usura della rete fognaria, vuoi per il putridume degli allevamenti di animali, sono frequentemente al di sopra dei valori legali.

L’indice dei Nitrati nelle acque potabili è di 50 mg/l o pmm (parti per milione).

Essi, una volta all’interno del nostro corpo, mutano in Nitriti, ossia da NO3 a NO2, molto deleteri in quanto, con le Ammine, generano le Nitroso-Ammine, particolarmente neopastiche.

I Nitrati, quando percolano nel terreno, sono solo parzialmente assimilati dai vegetali attraverso le radici; per lo più essi pervengono alle falde acquifere, da cui gli acquedotti attingono l’acqua.

Mai, per alcun motivo, dobbiamo adoperare acqua dei rubinetti.

Ricordiamoci sempre dell’affermazione di Pasteur “Noi beviamo il 90% delle nostre malattie” o di quella di Louis-Claude Vincent “Cancro, Tubercolosi, Poliomielite e tutte le malattie provengono dall’acqua”.

La nostra necessità di assumere minerali non può essere soddisfatta dal regno minerale ma da quello vegetale che li ha organicati.

L’acqua di più alto valore a livello europeo, secondo gli esiti comunicati dalla O.M.S. parigina, pare essere la Mont Rocus:

pH: 6,12;

rH: 26,3;

rho a 20°: 43, 500;

µW: 4,09.

In Italia, la migliore acqua pare essere la Plose (BZ):

pH: 6,30;

rH: 27,75;

rho: 24,700;

µW: 7,35.

Aggiungo che le acque superficiali italiane non sono, quasi dappertutto, da bere.

Inoltre, la propensione ad acquistare acque in bottiglia di plastica o applicare depuratori ai rubinetti di casa è pessima e spesso inutile.

Esse sono acque inquinate da una marea di veleni provenienti dalle industrie, dall’agricoltura, dalle discariche dei rifiuti non idrorepellenti o ammorbate dai diluenti clorurati, dagli Idrocarburi, dai metalli (Rame, Cromo, Cadmio, Zinco) riversati illecitamente da persone incoscienti nei luoghi abusivi e nei corsi d’acqua.

Le acque piovane, denominate “acide”, rendono, sì, l’aria salubre, ma immettono nel terreno anidride carbonica, acido solforico, acido nitrico.

Difatti, nelle acque italiane si possono rilevare dei pesticidi (Molinate, Atrazina)piuttosto cancerogeni e alcuni metalli (Mercurio, Cadmio, Piombo) dei quali chi ha o ha tolto amalgami dentali conosce putroppo le nefaste conseguenze, per via ch'essi debilitano tantissimo il Sistema Immunitario (S.I.).

Le bottiglie di plastica sono in PVC (Cloruro di Polivinile) e liberano il Radon (decadimento attivo dell’Uranio) che si muta in sostanze neoplastiche, dopo che l’acqua non gassata permane per qualche mese nel contenitore.

A sei mesi o oltre dall’imbottigliamento, si sprigiona il Cloruro di Vinile monomero che porta l’Angiosarcoma al Fegato, il quale non lascia speranze.

-Gli acquedotti usano l’Ipoclorito che se da un lato è efficace per la sterilizzazione dall’altro genera, con gli Acidi fumici e umici dello stomaco, i pericolosissimi Trialometani (THM).

-Il trattamento col Biossido di Cloro rilascia tracce di sostanze tossiche (Cloriti e Clorati) mentre quello con le Cloroammine è cancerogeno.

-La Ozonizzazione toglie, sì, residui e odori sgradevoli ma non annienta le spore.

-Le Radiazioni ultraviolette non eliminano le sostanze in sospensione e non igienizzano l’acqua.

-La Sterilizzazione coi Raggi Gamma potrebbe funzionare ma è difficile e costosa.

-L’Osmosi inversa sterilizza ma è biologicamente inutile, specie sul pH.

-La Cella Elettrolitica è costosissima ma avrebbe il vantaggio di disgiungere ed eliminare i materiali contenuti nell’acqua.

Ricordiamoci che l'asportazione chimico-fisica di componenti infetti non disinquina l'acqua, perché le “memorie” negative di quelle sostanze ammorbate restano in ogni caso in essa.

Conclusioni.

-Qualsiasi filtro è appena necessario a rendere l’acqua potabile;

-la Filtrazione a osmosi inversa toglie i sali e i sedimenti, ma non corregge le sostanze chimiche inorganiche (per es., il Piombo);

la Filtrazione a carbone attivo serve solo per i materiali organici e inorganici, ma non modifica la concentrazione del Calcio e del Magnesio; arresta una grossa fetta di solventi organici e certi tipi di pesticidi, eliminando “cattivi” odori e sapori; presenta il rischio della moltiplicazione batterica nella cartuccia che finisce inaspettatamente senza alcuna segnalazione, liberando acqua ancor più ammorbata, infetta;

-gli Addolcenti dell’acqua portano via la sovrabbondanza di Calcio e di Magnesio, ma immettono il Sodio ch'eleva i valori pressori e danneggia l’apparato cardio-circolatorio;

-migliori delle acque filtrate ci sono una quarantina di acque minerali che si trovano in commercio, ma ... occhio!- a non farsi fregare dal nome altisonante che frequentemente non è in sintonia col valore reale dell’acqua;

-dovremmo, anche per cucinare, adoperare acque naturali con un pH < 6,8 e un residuo fisso < 50 mg/l.

Beviamo, dunque, solo acqua pura, non gassata, in vetro.

Raffaele
Ultima Modifica 11 Anni 9 Mesi fa da Raffaele/Michelangelo.
I seguenti utenti hanno detto grazie : alpaluda

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6 Anni 3 Mesi fa #57816 da sampei
Risposta da sampei al topic Una sana dieta.
Stupendo!

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6 Anni 3 Mesi fa #57907 da LOG
Risposta da LOG al topic Una sana dieta.
Ottimo lavoro, molto utile. Ti chiederei cosa ne pensi dell'uso dell'acqua distillata visto che non è stato da te menzionato. Grazie.

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6 Anni 3 Mesi fa #57908 da Eva1984
Risposta da Eva1984 al topic Una sana dieta.
L'inverno per me è la stagione della spremuta.
Avendo un grande agrumeto con circa 30 piante.

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4 Anni 8 Mesi fa #62720 da alex86
Risposta da alex86 al topic Una sana dieta.
Riprendo questo post per sapere da chi segue una dieta veg o vegetariana da anni, per sapere cosa e come la cambierebbe e se invece si trova bene se ha risolto e mantenuto i risultati.

In particolare ora come ora c'è 1 netta distinzione tra vegan e Plant Baede, l'ultima appunto pare molto piu' salubre in quanto
permetto solo cibi integrali e non processati.
Poco cotto e sempre di stagione.
Vorrei riprovare a fare un 3-4mesi per vedere se alcune cose si risolvono tipo acne, infiammazzione, energie....


per approfondimenti:
www.mauriziofalasconi.it/dieta-vegana-tra-scienza-e-ignoranza/

"Not all cakes comes with hole"

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