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Domanda Perche' ho scelto la medicina naturale...

  • soani
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11 Anni 7 Mesi fa #11750 da soani
Perche' ho scelto la medicina naturale... Γ¨ stato creato da soani
Perche' ho scelto la medicina naturale...

Molti dei miei clienti,come anche molti medici e operatori nel campo sanitario,
mi rivolgono sempre la stessa domanda:
xche' hai scelto la Bio-Naturopatia e con essa la medicina naturale?

Oggi come nel passato rispondo che l'interesse x le medicine naturali e' nato in me negli anni del liceo,per poi
rafforzarsi negli anni dell'Universita'. Nonostante una formazione scientifica umanistica,MI SONO ISCRITTO
ALLA FACOLTA' DI MEDICINA X CERCARE DI REALIZZARE QUELLO CHE CONSIDERAVO DA SEMPRE IL MIO SOGNO:
ALLEVIARE IL DOLORE E COMBATTERE LA MALATTIA X CERCARE DI DARE SPERANZA ALL'UOMO CHE SOFFRE.

MA sin dall'inizio di questo percorso di studi,ho colto i limiti del pensiero scientifico basato,in quei tempi,sulla
biologia e sulla chimica.
Materie trattate in modo totalmente avulso dall'uomo nella sua totalita'.
Dove la materia,cioe'il corpo,era totalmente dissociata dalla mente,dalle emozioni e dallo spirito.
Tale impostazione mi rendeva inadeguato e non riuscivo a dare un senso logico al mio impegno.

L'IDEA DI NON POTER AIUTARE E CURARE LE PERSONE MI ANGOSCIAVA.

Nel proseguimento degli studi ho appreso quella che e' stata la motivazione che ha fatto cambiare
definitivamente il punto di vista sulla realta' della medicina:
ho scoperto che la medicina non e' una scienza esatta,come mi era stata presentata fino allora,
ma approssimativa.

Questa presa di coscienza,ha prodotto in me una grande sofferenza e una crisi di coscienza
vocazionale che mi ha spinto a sospendere temporaneamente gli studi di medicina.

Nel frattempo,invece,l'attrazione verso la medicina naturale aumentava in modo esponenziale
e irresistibile,xche'in essa erano contenuti tutti quei fondamenti e principi da me sempre cercati.

Il fondamento,oggi come nel passato,di ogni singola disciplina della bio-naturopatia e' quello di nutrire la
speranza,di trovare una soluzione su misura,lasciando spazio non solo alla ricerca ma anche al mistero,
per curare ogni malattia,spesso quella dove la medicina classica ha fallito o rinunciato.

A tal proposito Max Plank premio Nobel 1918 x la fisica cosi enunciava:
"Chiunque sia seriamente impegnato in un lavoro scientifico di qualunque tipo sa che sull'entrata del tempio
della scienza sono incise le parole: "Devi avere fede".
Ancora,A.Einstein, Premio Nobel nel 1921 cosi diceva:
"Non riesco a concepire un vero scienziato senza una fede profonda".
"La piu' bella e profonda emozione che ci e' data sperimentare e' l'esperienza mistica.
E' questo che da' potere a ogni autentica scienza".

Il mio convincimento fondamentale di base e' stato sempre quello che PER FARE IL TERAPEUTA O
IL MEDICO SIA INDISPENSABILE AVERE ANCHE UNA
GRANDE UMANITA' E UMILTA',
SENZA LE QUALI LA SCIENZA E LA MEDICINA SI RIVESTONO DI
ARROGANZA,DI PRESUNZIONE E DI CINISMO.

Queste caratteristiche sono gli unici presupposti x arrivare ad essere terapeuti nell'essenza.cioe' possedere il
giusto equilibrio tra empatia e compassione. Solo attraverso tali presupposti si possono praticare le tre A
fondamenti del vero terapeuta: Accoglienza,Ascolto,Accompagnamento.
Senza le quali qualsiasi terapia viene vanificata e dispersa in una sperimentazione senza speranza,dove molto
spesso la frase + utilizzata e':
"Non c'e' niente da fare".
Questa affermazione mi indigna profondamente,poiche' toglie la speranza a chi soffre, e' un atto di grande
disumanita' che toglie dignita'al paziente e al terapeuta stesso.

Una medicina senza speranza e' una medicina della morte.

Ed e' qui il fulcro della natura e della medicina naturale,che non e' la panacea di tutti i mali,non ha il rimedio
miracoloso,ma
possiede potenzialita' infinite,
spesso a noi ancora sconosciute.
Tra queste potenzialita' non ultima e' quella dell'auto-guarigione,insita nell'uomo ma cosi sconosciuta cui
assegniamo il nome scientifico di effetto placebo,tanto criticato e allo stesso tempo decantato ad uso e
consumo del mondo scientifico.
Sono convinto che il terapeuta o
il medico che non e capace di dare speranza all'uomo che soffre, e' sicuramente un professionista
incompleto e limitato.

E' da questa profonda certezza e convinzione radicata in me che nasce la necessita' di integrare le + diverse e
disparate metodiche terapeutiche naturali in modo sinergico,nel tentativo incessante di aiutare soprattutto
quelle persone che di solito entrano nel mio studio pronunciando la famosa frase
"lei x me e' l'ultima spiaggia".
La medicina naturale e in essa la Bio-Naturopatia e' un percorso che ogni giorno intraprendo con impegno ed
umilta',con l'obiettivo irrinunciabile:tentare di alleviare il + possibile il dolore x riportare la salute nel corpo,
nella mente e nello spirito,ridando soprattutto la dignita' di esseri viventi agli ammalati.

La guarigione spesso non e' una medicina ma un percorso personale di consapevolezza e di rinascita.
Spesso la guarigione della mente e di conseguenza quella emozionale e' il cardine del ritrovato equilibrio come ben
spiegano la medicina tradizionale cinese,l'omeopatia,la floriterapia ecc,e oggi la fisica e la biologia cellulare.

Perche' ogni malattia nasce da un pensiero distorto,dove alberga la paura della solitudine e dell'abbandono,che
protratto nel tempo,si incarna in un tessuto,in un organo,che + lo rispecchia producendo malattia.
L'uomo si manifesta nella sua totalita',in ogni sua cellula,tessuto,organo ed apparato,
nel suo passato,presente e futuro,
dovunque ed in ogni istante.

La vita,infatti,vive nel tutto,nell'unita',nella continuita'.
Anche la malattia si inscrive in questa esperienza unitaria.(Dott.Bruno Brigo).

Scrive Leriche:
"Il malato porta con se',nella sua malattia,i suoi amori ed i suoi rancori,le sue amarezze e le sue angosce".

E ancora,Michel Philibert,sul tema della complessa dimensione del dolore,osserva:
"Noi soffriamo anche x sofferenze diverse da quelle del patereccio,del forte mal di denti,della nevralgia del
trigemino,delle doglie del parto o dell'arto fantasma.

La fame,la sete,la fatica,l'attesa vana,la sazieta',il disgusto,lo scoraggiamento,lo sdegno,la delusione,
l'umiliazione,la frustrazione ci accompagnano o ci minacciano.
Soffriamo della nostra impotenza o della nostra mediocrita',x essere ingannati o disingannati,disprezzati,
oggetti di sdegno,denigrati,canzonati,beffati,traditi,abbandonati.
Soffriamo x un amore non corrisposto,o impossibile,o che sta x morire; x gelosia,odio,invidia,ambizioni non
soddisfatte.
Soffriamo x i nostri insuccessi o talvolta x la vanita' beffarda dei nostri stessi successi; soffriamo x il male
che altri ci fanno,x quello che noi facciamo,x i nostri errori.
Avere una dorsalgia o una cefalea puo' essere terribile,ma soffrire x il proprio bambino traviato,x il proprio
padre indegno,x la reputazione perduta,x la vita sciupata,x la fortuna smarrita
non e' necessariamente + facile da sopportare".

www.lamedicinanaturale.com/46

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