Diversi studi hanno evidenziato un aumento del rischio di insorgenza di tumore polmonare, ma anche di tumore della prostata, adenoma colon-rettale, mortalità da patologia cardiovascolare e mortalità globale, in forti fumatori che assumevano beta-carotene.

Gli studi clinici che hanno evidenziato questa associazione sono diversi, ed i piu’ importanti sono:

• lo studio ATBC (Alpha-Tocopherol, Beta-Carotene Cancer Prevention Study)

• Lo studio CARET (Beta-Carotene and Retinol Efficacy Trial)

• Uno studio epidemiologico di tipo prospettico è stato condotto su una coorte di circa 60.000 donne francesi; lo studio è partito nel 1994 e dopo una mediana di follow-up pari a 7,4 anni, 700 donne hanno sviluppato un tumore correlabile al fumo. Sono state raccolte informazioni sulla dieta, supplementi vitaminici e abitudine al fumo per mezzo di questionari consegnati alle pazienti all’inizio dello studio.

I risultati hanno evidenziato che somministrazioni di beta-carotene sono correlate ad una riduzione del rischio di tumori nelle non fumatrici, mentre nelle fumatrici il rischio aumenta. I rischi evidenziati dallo studio sono dose-dipendente.

Secondo questi studi sembrerebbe che il betacarotene sia pericoloso.

Ma cerchiamo di capire perchè è pericoloso il betacarotene :

i veleni introdotti con la sigaretta (dai metalli pesanti, alla nicotina) resistono più tempo nel flusso ematico in quanto gli enzimi del citocromo P450 sono in parte inibiti, e la loro azione cancerogena rimane attiva per più tempo.

Per azione cancerogena si intende tutti quei processi che portano all'indebolimento del S.I.

La famiglia del citocromo P450 rappresenta il principale meccanismo di detossificazione dell’organismo per i farmaci, ed è una delle cause alla base della variabilità del rapporto dose\risposta in soggetti differenti che assumono lo stesso farmaco.

Il differente range di risposta può infatti derivare, oltre che da fattori fisiologici come l’età, il sesso e lo stato di salute dell’individuo, da una differente velocità di metabolizzazione del principio attivo, derivante a sua volta da un polimorfismo genetico nel citocromo P450.

Un più lento smaltimento della molecola farmacologicamente attiva può portare ad una sua eccessiva permanenza nell’organismo, e quindi al manifestarsi di effetti collaterali dovuti al sovradosaggio, mentre un’eccessiva attività del citocromo aumenta la velocità di smaltimento del farmaco e può portare ad una diminuzione del suo effetto o anche alla mancanza di effetti clinici.

Lo studio genetico ha portato all’individuazione di almeno tre classi fenotipiche distinte associate a polimorfismi genetici nella famiglia del citocromo P450, ovvero i metabolizzatori lenti (PM), i metabolizzatori rapidi (EM) e i metabolizzatori ultrarapidi (UR), individuabili mediante test di fenotipizzazione o tipizzazione genetica, a seconda delle quali va calibrata la terapia farmacologica da adottare.

Di tutte le isoforme enzimatiche di citocromo P450 finora individuate, solo una piccola porzione comprendente gli enzimi CYP3A4, CYP2D6, CYP2C9, CYP1A2 e CYP2E1 agisce nel metabolismo dei farmaci; fra queste l’isoforma più attiva è il CYP3A4, che costituisce circa il 30% dei citocromi P450 espressi nel fegato ed è responsabile del metabolismo del 50% dei farmaci attualmente esistenti.

Nella fase I dell'eliminazione di composti xenobiotici da parte dell'organismo, i substrati della reazione sono rappresentati principalmente da molecole lipofile in cui l'attacco di ossigeno aumenta l'idrofilicità e favorisce l'azione dei successivi enzimi detossificanti ed il conseguente smaltimento.

Quindi se il farmaco o la sostanza cancerosa (metalli pesanti, ecc.) riesce a rimanere nel flusso ematico per un tempo più lungo ovviamente può fare molti più danni.

La narginina ha lo stesso effetto dei carotenoidi andando ad inibire in parte gli enzimi del citocromo P450, infatti se avrete la sfortuna di assumere per qualsiasi motivi una molecola sintetica qualunque essa sia (anche se questi enzimi sono selettivi) vi consiglio di evitare sia i caretenoidi che la narginiga ed assumere sostanze che velocizzino il lavoro de fegato, quali cardo mariano, carciofo, ecc.

Il betacarotene e la narginina non sono assolutamente pericolosi lo diventano se si assumo sostanza tossiche.


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