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In un forum che tratta di salute e malattie, può succedere che improvvisamente qualcuno offra la soluzione tanto agognata, via mail o via messaggio privato.
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La Medicina Ortomolecolare è una pratica terapeutica che si basa sull'introduzione della quantità ideale di nutrimenti nella dieta che mira a perseguire il livello di salute ottimale attraverso il riequilibrio dell'assetto biochimico.

Domanda Palmitoilethanolamide (PEA)

  • miciofelix
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7 Anni 1 Settimana fa #54636 da miciofelix
Palmitoilethanolamide (PEA) è stato creato da miciofelix
ditemi che ne avete sentito parlare, perchè l'ho scoperta quasi per caso ma se mantiene quello che promette è una rivoluzione fra le sostanze:

Palmitoilethanolamide (PEA)

qui alcune info:

palmitoylethanolamide4pain.com/palmitoyl...eavera-informazioni/

brevissimo estratto:

"La palmitoiletanolamide (PeaVera, PeaPure, Palmidrol, Achille e altri PEA prodotti) rappresenta una rivoluzione nel trattamento del dolore. Si tratta di un efficace analgesico naturale, senza effetti collaterali. La sua azione è stata documentata in molte centinaia di articoli scientifici. Il suo meccanismo è stato scoperto dalla professoressa Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina."

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7 Anni 1 Settimana fa #54637 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Palmitoilethanolamide (PEA)
sempre più interessante:

www.peavera.com/it/domande-frequenti-su-peavera

però è strano che nessuno in questo forum ne abbia sentito parlare....

proverò ad approfondire l'argomento, fatemi sapere se trovate anche voi qualcosa e soprattutto che ne pensate.....

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7 Anni 1 Settimana fa #54656 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Palmitoilethanolamide (PEA)
secondo me si tratta davvero di una sostanza moooolto interessante, nei prossimi post riporterò alcuni link con relativi brevi estratti, e li posterò (sperando non sia sbagliato) anche nel topic sugli antidolorifici.....iniziamo :)

farmaciacampedello.it/settori/laboratori...e-che-non-ti-aspetti

Palmitoiletanolamide: il cannabinoide che non ti aspetti...
E noi che abbiamo aspettato il 2012 per avere i primi preparati a base di cannabis...
Ci sarebbe bastato analizzare alcuni integratori per scoprire che una aciletanolamina (la Palmitoiletanolamide o PEA), scoperta ancora nel 1950 nel tuorlo dell’uovo, agisce come analogo dell’anandamide, ovvero come un cannabinoide.
Infatti, questa molecola attiva i recettori per endocannabinoidi di tipo 2 (CB2) (come il cannabidiolo, o CBD, presente nel Bediol o nel Bedrolite) e di tipo 1 (come il tetraidrocannabinoide, o THC, del Bediol e Bedrocan) esercitando un’interessante azione antiinfiammatoria e antidolorifica.
Inizialmente la PEA era stata identificata come agente antiallergico e antiinfluenzale, questo perché in grado di ridurre l’infiammazione periferica (inibendo la COX2) e la de-granulazione dei mastociti (responsabili della risposta allergica).
Gli ultimi studi suggeriscono un’efficacia di questo composto in molte aree terapeutiche, come gli eczemi, il dolore, il prurito e la neurodegenerazione, senza particolari effetti collaterali.
La PEA, una volta assunta per via orale, si distribuisce soprattutto a livello cerebrale e cardiaco, con una preferenza per l’ipotalamo (dove può rilassare la muscolatura liscia, regolare la pressione cardiaca, l’appetito, etc).
La palmitoiletanolamide è utilizzata prevalentemente in forma ultra micronizzata. Questo consente un miglior assorbimento a livello intestinale e ha dimostrato un effetto antiinfiammatorio maggiore rispetto la PEA “normale”.
Come abbiamo detto, PEA è in grado di agire su numerose forme dolorifiche ed infiammatorie, prima tra tutte la sciatalgia (“sciatica”) e la sindrome del tunnel carpale.
Entrambe le sindromi sono dovute ad una compressione meccanica del nervo interessato e, proprio a causa di questa componente “meccanica”, sono molto dolorose e invalidanti.
Il trattamento convenzionale spesso prevede farmaci antidolorifici o antiinfiammatori, ma l’analisi degli studi clinici effettuata da Kopsky, ci permette di evidenziare come la palmitoiletanolamide sia in grado sia di esser un efficace trattamento come tale (riduzione di oltre il 50% del dolore), sia un’ottima integrazione ai farmaci tradizionali. Non solo, in certi casi (vedi: pregabalin, farmaco per dolore neuropatico) il PEA si è rivelato superiore al farmaco convenzionale.
Ma non solo nei confronti dei farmaci antidolorifici, l’efficacia del PEA è stata valutata anche nei confronti dell’ibuprofene (principio attivo antiinfiammatorio) per il trattamento dell’infiammazione mandibolare. I pazienti hanno ricevuto per 2 settimane o 300mg di PEA mattina e sera, oppure 600mg di ibuprofene, 3 volte al giorno.
Ebbene, la riduzione del dolore e la funzionalità mandibolare è stata significativamente migliore nei pazienti trattati con palmitoiletanolamide, rispetto ai pazienti trattati con ibuprofene.
La domanda sorge ora spontanea: per tutte queste capacità antidolorifiche che “scotto” bisogna pagare?
La PEA, anche a dosi elevate (600mg per 2 volte al giorno per 1 mese), non ha riportato alcun effetto collaterale, anche se associata ad altri trattamenti antidolorifici.

O meglio, gli effetti collaterali, se c’erano, erano dovuti agli antidolorifici!

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7 Anni 1 Settimana fa #54657 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Palmitoilethanolamide (PEA)
www.laboratorio-galenico.it/2017/01/17/p...iammatorio-naturale/

Palmitoiletanolamide (PEA), il Killer dei dolori. Un anti-infiammatorio naturale
Negli Stati Uniti è conosciuta come PainKiller, il killer dei dolori.
Di origine naturale, la PalmitoilEtanolAmide (PEA), scoperta nei tardi anni ’50 è tornata alla ribalta quando (nel 1993) il premio Nobel Rita Levi Montalcini ne scoprì il meccanismo d’azione.
Da quel momento, se ne sono potute sfruttare le proprietà, introducendo nel mercato alcuni prodotti che la contengono.

Che cosa è?
Chimicamente è un amide dell’acido palmitico (un acido grasso), con un gruppo idrossietile in posizione 2. E’ uno degli acidi grassi saturi più comuni negli animali e nelle piante e prende il nome dal fatto che si trova nell’olio di palma, ma la troviamo anche in latte e latticini, nei semi di soia, nelle arachidi ed in moltissimi altri alimenti.

Le sue proprietà
Ha effetti sia nello stato acuto che cronico (contrariamente a quanto ritenuto in passato), perché non solo agisce con meccanismo simile agli anti-infiammatori più comuni presenti sul mercato (FANS), ma anche controllando l’attivazione dei mastociti (delle cellule che agiscono in caso di infiammazione).
E’ interessante considerare un aspetto molte volte trascurato, ma accertato dalle centinaia di studi che sono stati eseguiti negli ultimi 20 anni. E cioè che la PEA mostra attività sia per uso interno, in capsule orali, sia per uso dermatologico sulla pelle variamente infiammata.

Particolarità
Bisogna considerare, infatti, che la maggioranza delle patologie cutanee localizzate, caratterizzate da componente infiammatoria (in particolare le dermatiti) sono trattate, prevalentemente mediante l’uso topico e/o sistemico di farmaci antiinfiammatori steroidei. Tali terapie, oltre che datate, sono spesso sintomatiche, prolungate nel tempo e tutt’altro che prive di effetti collaterali, tipici di questa classe di farmaci.
In effetti, grande particolarità di questa molecola, è la invidiabile alta tollerabilità e innocuità del PEA, nonché l’assenza di particolari interazioni con altri farmaci. Questa è la ragione per cui PEA inizia ad essere proposta come agente per uso topico, nel trattamento di disturbi cutanei a base infiammatoria, quali dermatiti, psoriasi, prurito, sfaldamento della barriera cutanea, sia per uso umano che veterinario. Unico neo (se vogliamo) la breve durata d’azione, non superiore alle 6 ore dopo l’applicazione.
Per uso interno, tra i moltissimi studi, si è valutata l’efficacia anti-edemigena (ossia contro l’accumulo di liquidi) e anti infiammatoria profonda, su problematiche sia di natura neurologica, come ernie e compressioni di nervi, che non. Oltretutto assicurando una salvaguardia totale della mucosa gastrica, normalmente molto irritata dall’uso di farmaci anti infiammatori classici.

Posologia e dispensazione
Ultimamente, grazie ad uno studio italiano, si è affermato l’uso di PEA ultra-micromizzato, che garantisce un assorbimento superiore.
Per uso interno il dosaggio più comune è di 1200/2400 mg al giorno, suddiviso in due o tre assunzioni. Normalmente le assunzioni vengono diminuite, al diminuire dei sintomi.

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7 Anni 1 Settimana fa #54658 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Palmitoilethanolamide (PEA)
www.aimgroupinternational.com/2011/sicpn...7OTTOBRE/MALARA2.pdf

LA PALMITOILETANOLAMIDE NEL TRATTAMENTO DEL DOLORE SOSTENUTO
G. MALARA
, M.G. FRASCA
POLICLINICO TOR VERGATA, ROMA, ITALY
Introduzione
I meccanismi alla base della sensibilizzazione centrale sono comuni sia nel caso di un dolore infiammatorio
sia nel caso di un dolore neuropatico. Sota Omoigui nel 2007, infatti, ha proposto come origine biochimica
del dolore la sola infiammazione o una risposta allo stimolo infiammatorio.
L’attivazione della flogosi tissutale induce i mastociti a rilasciare in stretta prossimità delle terminazioni
somatosensoriali e/o all’interno dello spazio endoneurale mediatori proinfiammatori quali bradichinina,
PGE2, NGF, TNF-alpha, SP, Triptasi, in grado di attivare direttamente od indirettamente le fibre nervose.
Sostanze reagenti sensibilizzanti povenienti da terminali nervosi o da cellule infiammatorie detrminano un
potenziamento o sensibilizzazione dei recettori TRPV1 (a livello dei neuroni sensoriali primari periferici,
DRG, ganglio trigeminale).
Diverse protein-chinasi (ERK 1-2, MAPK, GNK) sono implicate nella sensibilizzazione dei TRPV1.
La palmitoiletanolamide è un composto endogeno, appartenente alla classe delle fatty acid amides e risulta
implicata in quelli che vengono universalmente riconosciuti come i meccanismi endogeni di protezione,
messi in atto dall’organismo in risposta ai più svariati tipi di danno: attivazione della reattività infiammatoria
tissutale e delle vie nocicettive.

Materiali e metodi
Presso l’ HUB Terapia Antalgica della Fondazione PTV Policlinico “Tor Vergata”, nel periodo compreso tra
Giugno 2009 e Novembre 2010 sono stati reclutati 610 pazienti (180 uomini e 430 donne) d’età compresa
tra 19 e 90 anni (età media 65,7 anni), che riferivano una sintomatologia dolorosa di intensità lieve-moderata
(NRS maggiore o uguale a 4) in trattamento con PEA (Normast® 600mg) alla posologia di 2cpr/die per 21
giorni e di 1cpr/die per ulteriori 30 giorni.
I pazienti al momento dell’arruolamento (tempo T0) erano in trattamento antalgico con farmaci
anticonvulsivanti ed oppiacei con posologia costante durante tutto il periodo di trattamento e scarso controllo
della sintomatologia dolorosa.
Le patologie trattate sono state: Radicolopatia (64,6%), FBSS (12,77%), Nevralgia post-herpetica (5,8%),
Neuropatia diabetica (4,64%), Dolore cronico oncologico (3,29%) e Altro (nevralgia del trigemino, neuropatia
post traumatica ecc...) (8,9%). I pazienti sono stati valutati tramite scala NRS (Numeric Rating Scale) al
tempo 0 (T0), al tempo 1 (T1 = fine ciclo 51 giorni).

Risultati e conclusioni
I dati ottenuti dimostrano che la PEA modulando l’attività di alcune cellule immunitarie, come i mastociti e la
microglia, è efficace nel trattamento del dolore attivato dal sistema gliale.

L’efficacia della PEA è indipendente dalla causa eziologica del dolore suggerendo l’esistenza di
un’attivazione di cellule non neuronali come fattore comune alle varie condizioni patologiche.

Dal nostro studio si è evidenziato come l’utilizzo di PEA sia associato a un sensibile decremento del dolore
con una riduzione dell’NRS da un valore medio di 6,4 a 2,5 con una riduzione percentuale media del 60,93%
Nessun paziente ha manifestato effetti indesiderati dal trattamento con PEA

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Risposta da miciofelix al topic Palmitoilethanolamide (PEA)
www.farmaquick.it/blog/salute/palmitoile...lamide-a-cosa-serve/

La palmitoiletanolamide è una molecola analgesica naturale, senza effetti collaterali, tanto da essere inquadrata come una cura rivoluzionaria contro il dolore. La scoperta della sua efficacia si deve alla professoressa Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina.
Tecnicamente la palmitoiletanolamide (PEA) non è un farmaco, ma un integratore alimentare a fini medici speciali, tanto che potrai trovare alcuni integratori composti da questa molecola, ad esempio il Normast.
Ma cos’è la palmitoiletanolamide? Come funziona? Oggi ti diamo le risposte a queste domande e ti segnaliamo alcuni integratori composti da questa molecola.

Come funziona la palmitoiletanolamide?
La PEA agisce intervenendo in una sezione specifica del nucleo cellulare, chiamato recettore nucleare, e influenza positivamente l’attività di quest’ultima con una funzione analgesica, riducendo efficacemente la sensazione dolorosa.
Naturalmente, la palmitoiletanolamide non agisce nell’immediato, ma è necessaria una cura che, con il tempo, ridurrà sia il dolore, sia la reazione infiammatoria del tuo organismo. La terapia richiede alcune settimane, questo perché devono verificarsi delle reazioni biologiche prima che si verifichi l’azione analgesica.
La particolarità della PEA non è solo la sua forza analgesica e antinfiammatoria naturale, ma soprattutto la sua utilità in diversi tipi di dolori:
• Dolori neuropatici
• Dolori articolari
• Dolori articolari alla mascella
• Artrosi
• Artrosi ai polsi o alle mani
• Dolori per herpes zoster
• Dolori alla schiena
• Dolori alle gambe

Normast e Glialia: integratori di palmitoiletanolamide
Come abbiamo anticipato, puoi trovare diversi integratori in commercio che contengono la palmitoiletanolamide e sono indicati per contrastare i dolori neuropatici. Questi integratori vengono usati in trattamenti specifici, a seguito di danni momentanei o potenziali.

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