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Domanda Nervo vago

  • miciofelix
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3 Anni 4 Mesi fa - 3 Anni 4 Mesi fa #66517 da miciofelix
Nervo vago è stato creato da miciofelix
ho cercato nel forum e l'argomento "nervo vago" non ha un topic ad esso dedicato :woohoo:

la cosa è imperdonabile e quindi mi son deciso a rimediare B)

iniziamo da questo articolo molto approfondito:

www.laltrariabilitazione.it/cervicale-ar...intomi-disturbi.html

(estratto parziale....nell'articolo ci sono molte utili illustrazioni e video, nei punti dove io ho messo qui di seguito (..) )

"Il Nervo Vago ed i problemi ad esso correlati sono sempre motivo di grande discussione.

Sento spesso dire (dai pazienti) “ho un problema cervicale che mi infiamma il nervo vago e mi dà problemi allo stomaco”, il che significa che questo nervo è diventato piuttosto….famoso!

In questo articolo ti parlerò di cosa sappiamo davvero dei problemi legati al Nervo Vago, e di come si possano curare.

Per fare questo ti spiegherò (a grandi linee, niente paura) dove si trova, che funzioni ha e cosa succede quando per qualche motivo queste funzioni vengono meno.

Ai problemi del Nervo Vago (o al cosiddetto “nervo vago infiammato”, termine che come vedremo è del tutto inesatto) vengono sono di solito associati sintomi come:

stanchezza
giramenti di testa o sbandamenti
disturbi digestivi
mancanza di lucidità o difficoltà di concentrazione
dolori diffusi

Vedremo una strategia molto efficace per questi disturbi, che hanno a che vedere con il Nervo Vago, ma non nel modo in cui molti pensano.

(..)

Cos’è il Nervo Vago e dove si trova

Il Nervo Vago è il decimo nervo cranico, cioè il numero 10 di una serie di 12 nervi che partono direttamente all’interno della scatola cranica.

Esce dalla scatola cranica attraverso il foro giugulare, passa verticalmente attraverso il collo e si tuffa nel torace, dove comincia il suo girovagare per i visceri.

Si chiama Nervo Vago proprio perchè “vaga” per quasi tutti gli organi del corpo, sopratutto quelli digestivi (stomaco e intestino).

NOTIZIA INTERESSANTE: i Nervi Vaghi sono due!

Proprio così: c’è il Nervo Vago di destra e quello di sinistra.

A cosa serve il Nervo Vago

Riassumere tutte le funzioni del Nervo Vago è molto difficile, dato che alcune sono state esplorate solo di recente, e probabilmente altre sono ancora da scoprire.

Vediamo quali sono quelle più interessanti per capire i vari sintomi e disturbi.

#1 Il Nervo Vago favorisce la digestione e le funzioni di “Relax”

Il Nervo Vago costituisce la maggior parte del Sistema Nervoso Parasimpatico.

Il Sistema Nervoso Parasimpatico si attiva quando siamo in una situazione di tranquillità e relax.

Quando il cervello stabilisce che siamo in un momento di relax, dà un input al Sistema Nervoso Parasimpatico, e quindi al nostro Nervo Vago, il quale:

riduce la frequenza cardiaca
favorisce la digestione aumentando l’acido gastrico e la peristalsi intestinale
favorisce il rilassamento muscolare
favorisce le funzioni di “recupero” come quella immunitaria


Queste funzioni “autonomiche” sono sicuramente tra le più importanti quando si parla di Nervo Vago.


#2 Il Nervo Vago informa il cervello di ciò che succede nei visceri

Non ne parla mai nessuno, ma la maggior parte delle fibre del Nervo Vago non servono a favorire la digestione, ma ad informare il cervello di ciò che succede nei visceri.

Se riesci a sentire il mal di pancia è “merito” del Nervo Vago, maledetto lui…

Questo è molto importante quando pensiamo a cosa può mettere in difficoltà il nostro Nervo Vago: se lo stomaco o l’intestino sono costantemente infiammati, lui ne risentirà di certo.


#3 Il Nervo Vago è un sistema anti infiammatorio

Nel 2002, il neurochirurgo Kevin Tracey, in un famoso studio (qui il link, in inglese) (che ho avuto il piacere di ascoltare dal vivo) iniettò del liquido anti infiammatorio nel cervello dei ratti, notando che questa operazione aveva effetti anti infiammatori in tutto il corpo.

Questi effetti anti infiammatori svanivano se veniva tagliato il Nervo Vago: anche iniettando l’anti infiammatorio nel cervello, senza Nervo Vago questo non arrivava al resto del corpo.

Da lì sono partiti una serie di studi che hanno dimostrato come il Nervo Vago sia uno dei principali sistemi anti infiammatori “interni” che abbiamo, grazie alla produzione di acetilcolina.

I problemi del Nervo Vago: esiste il “nervo vago infiammato”? Più no che si !

Si sente molto parlare, sia dai pazienti che dai professionisti, di problemi legati al “nervo vago infiammato“.

Secondo questa teoria, il Nervo Vago si “infiammerebbe” e questo porterebbe una serie di sintomi (stanchezza, giramenti di testa….quelli di cui ho parlato all’inizio): nessuno dice però perchè ad un certo punto il Nervo Vago si “infiammi”.

A tal proposito, due cose interessanti:

la definizione “nervo vago infiammato” non esiste in medicina, da nessuna parte. Non si sa bene chi l’abbia inventata, ma per la medicina l’infiammazione del nervo vago non è qualcosa di provato
anche nel linguaggio comune (lasciando perdere quindi il mondo medico), il termine “nervo vago infiammato” esiste praticamente solo in italiano, da nessun’altra parte si parla di “infiammazione” del Nervo Vago.

Insomma, una vera e propria “infiammazione” del Nervo Vago non esiste, e se esiste nessuno è riuscito a dimostrarla.

Del resto, è abbastanza intuitivo pensarlo se si fa il paragone con l’infiammazione di un altro famoso nervo, il nervo sciatico.

Quando il nervo sciatico è infiammato, la gamba fa male in moltissimi movimenti.

Se il Nervo Vago potesse davvero infiammarsi, si avrebbero una serie di sintomi acuti ogni volta che si muove il collo, fino ad arrivare allo svenimento.

Il vero problema del Nervo Vago: la centralina di comando!

Pensa ad un momento di grande ansia e tensione: si tratta di momenti caratterizzati da grande disagio e molti sintomi, tant’è che cerchiamo di uscirne il prima possibile.

Tra i sintomi che si possono avvertire durante un momento di forte tensione, ci sono sicuramente:

la tachicardia
la sensazione di debolezza e svenimento
i giramenti di testa
il “blocco” allo stomaco

Che guarda caso sono proprio i sintomi che vengono attribuiti ai problemi del Nervo Vago.


In effetti, in momenti di grande tensione, il corpo può aumentare l’attività del Nervo Vago, e questo produce i sintomi.

Ma il problema è lo stato di stress della “centralina” (il cervello), non il Nervo Vago, che in fondo è “soltanto” un filo elettrico!

Ora prendi questa situazione “estrema”, abbassala e rendila costante 24 ore su 24: questa è la tipica situazione di una persona che ha accumulato un eccesso di stress psicofisico, per i motivi più disparati.

Una situazione di eccesso di stress psicofisico (termine un po’ banale e generico) può mandare in “corto circuito” la centralina.

A quel punto la “centralina”, ovvero il cervello, comincerà a mandare messaggi confusi al Nervo Vago, il quale non svolgerà più le sue funzioni in modo ottimale: la conseguenza di questa situazione è la comparsa in forma cronica di sintomi che dovrebbero esserci solo nelle fasi di tensione acuta.


Ma il problema non è tanto il Nervo Vago in sè e per sè, lui fa solo da “filo elettrico”: il problema è la centralina che “salta” a causa di un eccessivo stress psicofisico e di una moltitudine di altri fattori.

La maggior parte delle cose che si leggono e che si sentono sul Nervo Vago sono del tutto inesatte, quando non palesi sciocchezze: nella maggior parte dei casi il nervo è una vittima, non una causa.

(..)

Data la complessità delle sue funzioni, non è certamente facile capire quali sintomi si abbiano quando il Nervo Vago non funziona.

Peraltro, molti sintomi sono comuni a tante altre problematiche.

Insomma, parlare di “sintomi di disfunzione del Nervo Vago” non è così semplice, comunque proviamoci.

#1 Nausea e problemi digestivi

Abbiamo visto che il Nervo Vago è un importante nervo con funzioni digestive.

Logico dunque pensare che quando non funziona bene o quando viceversa è troppo attivo (condizione che a volte si chiama “infiammazione del Nervo Vago) la digestione ne possa risentire.

In particolare possiamo avere nausea, acidità di stomaco, gonfiori gastrici o intestinali.


#2 Problemi di stanchezza o sonno non riposante

Una delle funzioni del Nervo Vago, come abbiamo visto, è quella di attivarsi in momenti di relax, consentendoci un adeguato recupero.

Chi, per i motivi che vedremo tra poco, ha un Nervo Vago poco funzionante, ha spesso un sonno poco riposante, e quindi anche stanchezza durante la giornata.


#3 Sbandamenti, sensazione di svenimento, abbassamenti di pressione

Ero alle scuole medie, ed il professore di ginnastica ci stava facendo rilevare le pulsazioni appoggiando le dita sul collo, sotto la mandibola.

Improvvisamente sentiamo un tonfo: un mio compagno cade a terra svenuto. Panico generale subito trasformato in ilarità appena si riprende.

Cosa è successo? Semplicemente, una stimolazione improvvisa ed eccessiva del Nervo Vago a livello cervicale!

Il Nervo Vago, essendo un nervo attivo in momenti di relax, tende ad abbassare la pressione.

Questo meccanismo di stimolazione vagale sembra essere uno dei responsabili per la sensazione di sbandamento che spesso lamentano persone con disturbi cervicali.


#4 Mal di testa ed emicrania

Una bassa funzionalità del Nervo Vago è associata a maggiore incidenza di emicrania e mal di testa.

Questa associazione è talmente forte che uno dei più recenti sistemi di cura per l’emicrania ed il mal di testa è costituito da un pacemaker in grado di stimolare elettricamente il Nervo Vago.


Non è un caso poi che molto spesso problemi al collo ed emicrania siano associati, tanto che si parla di una vera e propria emicrania cervicale.


#5 Problemi di termoregolazione (mani e piedi freddi)

Il Nervo Vago è un vasodilatatore periferico: quando è stimolato e ben funzionante, aumenta il flusso sanguigno alle estremità.

Se il Nervo Vago non ha una buona attività, la persona può avere spesso mani e piedi freddi.

Non a caso, quando siamo in agitazione (quindi il Nervo Vago è completamente spento) abbiamo le mani congelate.


#6 Battiti cardiaci irregolari (tachicardia o extrasistole)

Il Nervo Vago rallenta i battiti cardiaci. Se lui (anzi, se loro, visto che sono 2) non esistesse, il cuore batterebbe sempre a mille.

Chiaramente, se abbiamo un Nervo Vago poco funzionante, è più facile avere episodi di tachicardia o extrasistole.


#7 Infiammazione ed altri sintomi

Come abbiamo visto, il Nervo Vago è un sistema anti infiammatorio: chi ha un Nervo Vago poco funzionante, tende ad avere frequenti infiammazioni a vari livelli.

La stimolazione elettrica del Nervo Vago è utilizzata, con risultati molto incoraggianti, nel trattamento della malattia infiammatoria per eccellenza, cioè l’ artrite reumatoide: questo ci fa capire la potenza anti infiammatoria del Nervo Vago ed i problemi conseguenti se non funziona.

Ci sono poi tutta un’altra serie di sintomi di cui si parla spesso, come allergie, intolleranze alimentari e anche ansia: purtroppo la correlazione tra il Nervo Vago e questi sintomi è pressochè impossibile da dimostrare, quindi non approfondirò oltre.

(..)

#1 Nervo Vago e ansia: può essere l’ansia la causa del problema?

Diversi studi (qui il link, in inglese) hanno dimostrato la correlazione tra gli stati emozionali e le funzioni del Nervo Vago.

È abbastanza intuitivo, se pensi che il Nervo Vago ha la sua massima attività in momenti di relax.

Come sarà la funzionalità vagale in quelle persone sempre e costantemente in tensione o sotto stress?

Ci siamo capiti: come dicevo prima, il prolungato stato di stress psico-fisico è uno dei fattori più importanti che possono condurre a disfunzione vagale.

Ovviamente, i soggetti ansiosi sono MOLTO più predisposti a questi problemi, in quanto il loro sistema nervoso è più “vulnerabile”.


#2 Predisposizione genetica o strutturale: la sindrome vasovagale e le sincopi

Alcune persone hanno quella che viene definita “sindrome vasovagale”: in pratica, in determinate circostanze, l’attività del nervo vago si alza così tanto ed improvvisamente da portare allo svenimento.

A scatenare la situazione possono essere stimoli di qualsiasi genere, ma principalmente si tratta di stimoli emotivi.

Questa problematica in genere è legata alle caratteristiche individuali della persona e compare anche in giovane età.

Attualmente, per gli svenimenti da sindrome vasovagale non c’è una vera e propria cura, se non quella di cercare di limitare gli stimoli potenzialmente pericolosi.


#3 Nervo Vago e Cervicale: i problemi al nervo vago possono essere causati da disturbi cervicali?

Qualcuno afferma che i disallineamenti vertebrali, sopratutto quello dell’ Atlante (prima vertebra cervicale) o dell’epistrofeo (la seconda) possono creare compressione sul Nervo Vago.

Questo è del tutto poco verosimile: al di là del fatto che questi ipotetici disallineamenti non si possono mai rilevare con precisione, avrebbero comunque una entità trascurabile per la compressione del nervo.

Ad esempio, un ipotetico disallineamento dell’atlante potrebbe essere di 6-8 gradi.

Semplicemente girando la testa a destra o a sinistra, possiamo ruotare l’atlante di 40 gradi, come vedi dall’animazione. Questi gradi (e quindi lo stiramento al nervo vago) si sommano a quelli delle altre vertebre: in questo modo possiamo girare la testa di 90 gradi guardando a destra e a sinistra (chi più chi meno).

Se la compressione meccanica di 6-8 gradi fosse un problema, cosa succederebbe ogni volta che giriamo la testa di 90 gradi? Ci ritroveremmo certamente a terra svenuti!

A dire la verità, questo succede davvero in alcune persone, ma solo ad una ristrettissima minoranza di casi di insufficienza vertebro-basilare.

La teoria della “compressione meccanica da asimmetria delle vertebre” trova quindi poco riscontro pratico.

Nonostante ciò, ci sono comunque dei dati interessanti (vedi gli studi sul collegamento tra cervicalgia e mal di testa), i quali ci dicono che uno stato di infiammazione costante delle strutture cervicali possa esercitare un effetto negativo sul Nervo Vago e sulla sua “centralina”.

Ecco perchè nella “strategia di recupero”, la rieducazione cervicale ha così tanta importanza.

#4 Problemi al Nervo Vago causati da alimentazione e disturbi gastro enterici

Lo abbiamo visto prima: il Nervo Vago è sopratutto un informatore.

Informa il cervello dello stato in cui si trovano gli organi, sopratutto stomaco ed intestino.


Si sente sempre parlare di come il Nervo Vago possa portare problemi digestivi, ma non si parla mai del contrario.

Uno stato di irritazione costante a livello dello stomaco o dell’intestino può avere effetti negativi sull’attività vagale: ecco perchè anche l’alimentazione entra di diritto nella “strategia di recupero”

(..)

Come si può capire se il Nervo Vago funziona bene? Ci sono degli esami che si possono fare?

Ovviamente, non si possono infilare aghi nel Nervo Vago, per studiarne la funzionalità: vorrebbe dire infilare degli aghi nelle strutture cervicali…decisamente non una buona idea.

La risposta alla domanda “ci sono esami per capire come funziona il Nervo Vago” è: ni.

Ad oggi si possono ottenere dei buoni dati sulla funzionalità vagale tramite l’esame della variabilità del battito cardiaco, un dato che si può ottenere anche da una apparecchiatura che utilizzo di prassi, il PPG stress flow.

Proprio perchè la utilizzo di prassi da una decina d’anni, posso dire che i dati che si possono avere sono interessanti, ma ben lungi dal dire “tu hai questo a causa di questo, quindi devi fare questo“.

La strategia per migliorare i sintomi NON dipende dai risultati di un esame, men che mai da un esame come la variabilità cardiaca.

Un altro esame, che in genere si fa in ospedale, è il cosiddetto “tilt test”, ma quello viene utilizzato soprattutto nei problemi di sincope vasovagale.

(..)

Se parliamo specificamente di Nervo Vago, in medicina non ci sono delle vere e proprie cure specifiche, se non quelle per il contenimento dei vari sintomi.

Chiaramente, si consigliano interventi come fisioterapia (in caso si sospetti una origine cervicale) o tecniche di rilassamento, ma spesso queste indicazioni vengono fornite in maniera generica e poco funzionale.

Una prospettiva molto interessante dal punto di vista medico è quella della stimolazione elettrica del Nervo Vago tramite impianto di pacemaker, procedura che si è dimostrata efficace nell’emicrania, nell’artrite reumatoide ed addirittura nell’epilessia.

Come vedi, dal punto di vista farmacologico o chirurgico, non c’è nulla di interessante per quanto riguarda i sintomi “cronici”.

Se hai sintomi che ti indicano un malfunzionamento del Nervo Vago, puoi adottare la strategia che ora vado ad illustrare.

Tenendo presente che il Nervo Vago non comincia a dare problemi “spontaneamente” (salvo rari casi ) ma per la serie di fattori causativi che abbiamo visto, la strategia più efficace è quella di lavorare su tutti i possibili fattori causativi.

Passo #1 della strategia “pro Nervo Vago”: esercizi respiratori

La respirazione è sicuramente una delle armi più potenti che si possano utilizzare per le problematiche cosiddette “vagali”.


Questo per una quantità incredibile di motivi: svariati studi in svariati campi dimostrano come la rieducazione della respirazione, in particolare quella del muscolo diaframma, abbia una influenza positiva su una moltitudine di funzioni, comprese quelle vagali.

(..)

Passo #2 della strategia “pro Nervo Vago”: esercizi per il tratto cervicale

Come dicevo nell’articolo, uno stato di prolungata e costante infiammazione a livello del tratto cervicale potrebbe interferire con le funzioni del Nervo Vago.

(..)

Passo #3 della strategia “pro Nervo Vago”: l’alimentazione

Come già detto, il Nervo Vago è principalmente un informatore di quanto accade nel tratto gastro enterico.

Meglio sta il tuo apparato digerente, meglio sta il tuo Nervo Vago.

Puoi fare un ottimo favore al tuo sistema digestivo seguendo l’alimentazione circadiana e anti infiammatoria.

Un altro aiuto lo puoi fornire con un integratore di magnesio supremo, tra i pochi integratori che abbiano dimostrato una reale efficacia su diversi sintomi e problemi.

(..)

Passo #4 della strategia “pro Nervo Vago”: riduzione degli stati di stress e aumento dello stato di forma

Maggiore è il tuo stato di ansia e stress, più il tuo stato di forma si deteriora.

Più il tuo stato di forma è basso, più risulti “vulnerabile” all’ansia e allo stress: un bel cane che si morde la coda, vero?
(..)."

"(..) sei fuori di testa (..)"
"serve una vita intera di pratica...."
Ultima Modifica 3 Anni 4 Mesi fa da miciofelix.

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3 Anni 4 Mesi fa #66525 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Nervo vago
www.laralucaccioni.com/argomenti/benesse...ziare-il-nervo-vago/

"Oggi vediamo cos’è il nervo vago, perché è così importante per la nostra salute e 10 modi per potenziare l’attività del nervo vago.

Cos’è il nervo vago

Il nervo vago è un lungo fascio di fibre motorie e sensoriali, che collega il tronco encefalico a cuore, polmoni e intestino. Si dirama inoltre per interagire anche con fegato, milza, cistifellea, uretere, ovaie, collo, orecchie, lingua e reni.

Il nervo vago alimenta il nostro sistema nervoso involontario (parasimpatico) e controlla le attività inconsce – dal mantenimento della frequenza cardiaca alla respirazione e alla sudorazione. Aiuta anche a regolare la pressione sanguigna ed il tasso glicemico, promuove la funzionalità renale, aiuta il rilascio di bile e testosterone, stimola la secrezione salivare, aiuta a controllare il gusto e a rilasciare le lacrime, e svolge un ruolo importante nei problemi di fertilità femminile.

Il dottor Justin Hoffman, medico naturopata di Santa Rosa, California, afferma:

“Senza il nervo vago, le funzioni chiave che ci mantengono in vita non sarebbero possibili.”


Brandon Mentore, nutrizionista sportivo riconosciuto a livello internazionale, dice:

“Il nervo vago è estremamente cruciale per la salute generale ed è correlato intimamente a molteplici organi e sistemi corporei.”

Il nervo vago ha fibre che innervano praticamente tutti i nostri organi interni. La gestione e l’elaborazione delle emozioni avviene attraverso il nervo vago tra il cuore, il cervello e l’intestino, ragione per cui abbiamo una forte reazione intestinale a stati mentali ed emotivi intensi.

L’elaborazione emotiva avviene attraverso il nervo vago tra cuore, cervello ed intestino.

La disfunzione del nervo vago può causare una serie di problemi come obesità, bradicardia (battito cardiaco anormalmente lento), difficoltà di deglutizione, malattie gastrointestinali, svenimenti, disturbi dell’umore, deficit di vitamina B12, infiammazione cronica, tosse alterata e convulsioni.

La stimolazione del nervo vago ha invece dimostrato migliorare condizioni come:

Ansia
Malattie cardiache
Tinnito (acufene)
Obesità
Alcolismo
Emicrania
Problemi della circolazione
Disordini emotivi
Cancro

Guardiamo più da vicino questo super nervo


Il nervo vago è il più lungo dei nostri 12 nervi cranici. Solo la colonna vertebrale ha dimensioni maggiori. Circa l’80% delle sue fibre nervose (“quattro delle cinque corsie”) sono afferenti, cioè salgono e trasmettono informazioni dal corpo al cervello. La quinta corsia scorre nella direzione opposta, inviando segnali dal cervello in tutto il corpo. Ancorato nel tronco cerebrale, il nervo vago viaggia attraverso collo e torace, suddividendosi in vago sinistro e vago destro. Entrambi sono composti da decine di migliaia di fibre nervose che ramificano nel cuore, nei polmoni, nello stomaco, nel pancreas e in quasi tutti gli altri organi addominali.

Il nervo vago utilizza il neurotrasmettitore (messaggero chimico rilasciato al termine di una fibra nervosa, in grado di spostare i segnali che stimolano i vari organi) acetilcolina, che stimola le contrazioni muscolari nel sistema nervoso parasimpatico. Se ad esempio il nostro cervello non riuscisse a comunicare con il diaframma attraverso il rilascio di acetilcolina dal nervo vago, allora smetteremmo di respirare.

Il nervo vago è il più lungo dei nostri 12 nervi cranici

Alcune sostanze come il botox (tossina botulinica) e il mercurio possono interferire con la produzione di acetilcolina. È risaputo che il botox ha l’effetto di chiudere il nervo vago, provocando la morte. Il mercurio, invece, blocca l’azione dell’acetilcolina; quando si attacca alla proteina tiolo nei recettori del muscolo cardiaco, il muscolo cardiaco non è più in grado di ricevere l’impulso elettrico dal nervo vago per la contrazione. Il mercurio utilizzato nelle otturazioni dentarie a pochi centimetri dal cervello e le 3.000 tonnellate di mercurio immesse nell’atmosfera possono interferire con la produzione di acetilcolina.

Secondo Hoffman:

“In teoria, tutto ciò che aiuta a migliorare presenza e funzionalità dell’acetilcolina, aiuterà anche a regolare lo stato di salute del nostro nervo vago.”


Danni al nervo vago possono essere causati da diabete, alcolismo, infezioni virali delle vie respiratorie superiori o la rottura accidentale di una parte del nervo durante un’operazione.

Lo stress può infiammarlo, così come la fatica e l’ansia. Anche semplici azioni quotidiane, come una cattiva postura, possono avere un impatti negativi sul nervo vago.

Lo stress può infiammare il nervo vago, così come la fatica e l’ansia

Si ritiene che anche la dieta rivesta un ruolo nella salute del nervo vago. Una “dieta da fast food” obesogena (cibo spazzatura ad alto contenuto di grassi e carboidrati) riduce la sensibilità del nervo vago. I cibi piccanti possono causare un’errata attivazione del nervo vago.

Una sensazione all’intestino

Quando le persone affermano di provare una sensazione all’intestino, non si tratta solamente di immaginazione, secondo il dottor Mark Sircus, agopunturista e medico di medicina orientale.

“I nostri istinti intestinali non sono fantasie, ma veri e propri segnali nervosi che guidano gran parte della nostra vita.”

Questo perché il sistema nervoso enterico (ENS), che governa la funzione del tratto gastrointestinale, comunica con il sistema nervoso centrale e il cervello attraverso il nervo vago. Questa comunicazione è nota come asse intestino-encefalico. L’ENS è a volte indicato come secondo cervello, centrato nel nostro plesso solare. Sircus continua:


“Sappiamo oggi che l’ENS non è solo autonomo, ma riesce anche ad influenzare il cervello. Infatti, circa il 90% dei segnali che passano lungo il nervo vago non provengono dall’alto, ma dalla ENS e dal cuore.”

Mantenere sano l’intestino ed il nervo vago ha un impatto sulla nostra salute mentale. Uno studio recente mostra come gli antibiotici possono renderci aggressivi quando alterano l’equilibrio della flora batterica intestinale. Un importante studio della McMaster University di Hamilton, Ontario, Canada, ha scoperto che alcuni batteri intestinali benefici possono effettivamente prevenire la sindrome post-traumatica da stress. I probiotici possono aiutare a mantenere i segnali dell’intestino e del nervo vago in uno stato ottimale, secondo un rapporto del National Center for Biotechnology Information (NCBI).

Mantenere sano l’intestino ed il nervo vago, ha un impatto sulla nostra salute mentale

La dottoressa Abby Kramer, una professionista olistica e chiropratica a Glenview, Illinois, spiega:

“I probiotici aiutano a promuovere l’attività del nervo vago, grazie alla connessione con l’intestino e con le funzioni digestive. Lo zinco è anche un ottimo integratore per chiunque abbia problemi di stress o salute mentale, correlati al nervo vago.”

Potenziamento attraverso impulsi elettrici

I medici hanno sfruttato a lungo l’interazione del nervo col cervello. La stimolazione elettrica del nervo vago, VNS, è talvolta usata per trattare persone con epilessia o depressione. La VNS è stata progettata per prevenire le convulsioni inviando regolari e lievi impulsi di energia elettrica al cervello attraverso il nervo vago. Questi impulsi sono forniti da un dispositivo simile a un pacemaker, posto sotto la pelle sulla parete toracica e collegato con un filo al nervo vago nel collo. I ricercatori che hanno studiato gli effetti della stimolazione sull’epilessia hanno notato che i pazienti hanno sperimentato un secondo beneficio non correlato alla ricerca principale: il miglioramento dell’umore.

Uno studio del 2016, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) , ha mostrato come stimolare il nervo vago con un dispositivo bioelettrico ha migliorato significativamente le attività della malattia nota come artrite reumatoide, malattia infiammatoria cronica che colpisce annualmente 1,3 milioni di persone negli Stati Uniti e costa decine di miliardi di dollari per il trattamento.

La stimolazione del nervo vago (VNS) è usata per trattare epilessia, depressione e artrite

10 Tecniche per stimolare il nervo vago

Non è necessario rimodellare in modo drastico il nervo vago. Come un muscolo, è possibile tonificarlo e rinforzarlo.

Ecco alcune semplici attività utili per migliorare notevolmente la tua salute:

1. Relazioni sociali positive – In uno studio effettuato, ad un gruppo è stato fatto pensare, in maniera compassionevole, ad amici e parenti, ripetendo silenziosamente frasi positive su di loro. Rispetto al gruppo di controllo, si è osservato che coloro che hanno contemplato sentimenti positivi hanno mostrato un aumento delle emozioni come serenità, gioia e speranza al termine dello studio. Questi pensieri positivi sugli altri hanno portato ad un miglioramento della funzione vagale, come si è visto nella variabilità della frequenza cardiaca. I risultati hanno anche evidenziato un nervo vago più tonico rispetto a quello ottenibile con la sola meditazione.

2. Freddo – Mentore afferma che “L’esposizione al freddo (fare la doccia o sciacquarsi il viso con acqua fredda) stimola il nervo vago”.
Gli studi dimostrano che quando il corpo si adatta al freddo, l’attività del sistema attacco-fuga (simpatico) diminuisce e il sistema riposa-digerisci (parasimpatico) aumenta e tutta questa attività è mediata dal nervo vago. Qualsiasi tipo di esposizione acuta al freddo, compresa l’acqua potabile ghiacciata, aumenta l’attività del nervo vago.

3. Gargarismi – Un altro rimedio fai da te per stimolare il nervo vago è quello di fare gargarismi con acqua. In realtà, fare gargarismi stimola i muscoli del palato connessi al nervo vago.

4. Canto – Humming, recitazione di mantra e canto aumentano la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) in modalità leggermente diverse. Cantare è, in sostanza, avviare una “pompa vagale” in grado di emettere onde rilassanti. Il canto attiva i muscoli della parte posteriore della gola, che a loro volta attivano il nervo vago. Se fatto all’unisono, come spesso avviene nelle chiese o nelle sinagoghe, porta anche ad un aumento dell’HRV. Si è scoperto inoltre che vi è un aumento dei livelli di ossitocina (ormone dell’amore) facendo percepire maggiore coesione tra le persone.

La meditazione compassionevole ha dimostrato di portare ad un nervo vago più tonico

5. Massaggio – È possibile stimolare il nervo vago massaggiando i piedi e il collo lungo il seno carotideo, che si trova lungo le arterie carotidee su entrambi i lati del collo. Un massaggio al collo può aiutare a ridurre le crisi epilettiche. Un massaggio ai piedi può aiutare ad abbassare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Anche il massaggio di digito pressione può avere funzione attivatrice. Questi massaggi sono utilizzati per aiutare i neonati a guadagnare peso stimolando la funzione intestinale, in gran parte mediata dall’attivazione del nervo vago.

6. Risate – La felicità e la risata sono potenziatori immunitari naturali. La risata stimola il nervo vago, aumentando l’HRV.

7. Yoga e Tai Chi – Entrambi aumentano l’attività del nervo vago e del sistema parasimpatico in misura generale. Alcuni studi hanno dimostrato che lo yoga aumenta la concentrazione di GABA, un neurotrasmettitore ad azione calmante, nel cervello. I ricercatori sostengono che lo yoga permette la “stimolazione delle afferenze vagali (fibre)”, che aumentano l’attività nel sistema nervoso parasimpatico. Questo è particolarmente utile per coloro che combattono ansia o depressione.
Gli studi dimostrano anche che il tai chi può anch’esso ‘migliorare la modulazione vagale’.

8. Respirare profondamente e lentamente – Cuore e collo contengono neuroni che hanno i barocettori, recettori che rilevano la pressione sanguigna e trasmettono il segnale neuronale al cervello, che attiva il nervo vago (collegato al cuore) per abbassare la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca. La respirazione lenta, con un tempo di inspirazione e di espirazione all’incirca uguale (ritmo di 5/6 respiri al minuto), aumenta la sensibilità dei barocettori e l’attivazione vagale e porta ad una variabilità del battito cardiaco armonica.

Questa è una delle tecniche per entrare in coerenza, uno stato psicofisico ottimale, che insegno nel workshop Il vantaggio della resilienza.

9. Esercizio fisico L’esercizio fisico aumenta la concentrazione dell’ormone della crescita del cervello, potenzia i mitocondri e aiuta ad invertire il declino cognitivo. Si è anche dimostrato che l’esercizio fisico stimoli il nervo vago, che porta a sua volta a effetti benefici per cervello e salute mentale. Un lieve esercizio fisico favorisce anche il flusso intestinale, mediato dal nervo vago.

La risata stimola il nervo vago e aumenta l’HRV in gruppo

10. Relax Imparare a calmarsi può essere la soluzione numero uno in grado di aiutare a mantenere il nervo vago in forma tonica. Secondo Hoffman, la maggior parte delle attività rilassanti stimola il nervo vago.

“In ultima analisi, in questo caso si possono trovare le soluzioni più profonde. Leggere un libro, ascoltare musica, guardare i bambini che giocano – di qualunque cosa si tratti, il mio consiglio è cercare di rilassarsi, prendendosi il proprio tempo.” ~ Il dottor Justin Hoffman"

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3 Anni 4 Mesi fa #66545 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Nervo vago
www.medimagazine.it/la-stimolazione-del-...i-pazienti-covid-19/

"Un articolo pubblicato sulla rivista Neuromodulation ha concluso che, sulla base di due casi clinici, la stimolazione del nervo vago non invasiva (nVNS) potrebbe fornire benefici clinici ai pazienti con COVID-19 attraverso “meccanismi multipli”.

Mentre la maggior parte dei casi di COVID-19 sono lievi, gli autori dello studio, Peter Staats (electroCore, Basking Ridge, USA) e colleghi riconoscono che una minoranza di pazienti sviluppa sintomi respiratori da moderati a gravi, che secondo loro sembrano essere dovuti a una reazione iperimmune – altrimenti nota come “tempesta di citochine”. “Mentre la ricerca di un antivirale o di un vaccino efficace per SARS-CoV-2, il virus che causa COVID-19, rimane una priorità, dobbiamo anche mettere risorse e uno sforzo in campo, per risolvere questa tempesta di citochine“, dice Staats a NeuroNews.

Poiché è stato dimostrato che nVNS blocca la produzione di citochine nella sepsi in modelli animali e in molte altre condizioni mediche (tra cui PTSD, malattia di Sjogrens, artrite reumatoide e ictus), Staats e il suo team hanno ipotizzato che nVNS potrebbe fornire benefici clinici ai pazienti con sintomi respiratori, come quelli esposti al nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Le informazioni sui due casi riportati sono state ottenute tramite corrispondenza e-mail e colloqui telefonici con i pazienti. Secondo gli autori, nel caso 1, il paziente ha utilizzato nVNS per favorire il suo recupero a casa dopo la dimissione dall’Ospedale, ed è stato successivamente in grado di interrompere l’uso di oppioidi e farmaci per la soppressione della tosse. Nel caso 2, il paziente ha riscontrato un sollievo affidabile dalla tensione e dalla dispnea toraciche entro cinque minuti dall’uso della stimolazione. Il paziente ha anche osservato una migliore capacità di liberare i suoi polmoni quando ha usato nVNS per gestire i suoi sintomi a casa.

“Evitare la dipendenza dal ventilatore in entrambi i casi e la mancanza di ricovero in Ospedale nel caso 2 non può essere attribuito causalmente a nVNS, ma è ragionevole ipotizzare che la terapia con nVNS possa essere stata un fattore di supporto, attraverso la broncodilatazione o l’inibizione del rilascio di citochine“, sostengono Staats e colleghi.

I ricercatori aggiungono che date le preoccupazioni per il numero di letti di unità di terapia intensiva occupati negli Ospedali e ventilatori in mezzo alla pandemia, è “indispensabile” prendere in considerazione tutte le opzioni terapeutiche praticabili”. Pertanto, i ricercatori hanno affermato che “la consolidata sicurezza e tollerabilità della terapia nVNS la rendono una modalità di trattamento particolarmente attraente che merita uno studio immediato”.

Meccanismi sottostanti

Per spiegare come la stimolazione non invasiva del nervo vago può aiutare i pazienti con difficoltà respiratorie provocate da COVID-19, Staats e colleghi fanno roferimento a due meccanismi principali.

Gli autori scrivono che quando la risposta infiammatoria del corpo è disregolata, può verificarsi broncocostrizione, che limita il flusso d’aria da e verso i polmoni. “La VNS può inibire questa costrizione delle vie aeree attraverso un arco riflesso parasimpatico-simpatico, per cui la stimolazione di un nervo vagale afferente provoca un rilascio efferente mediato simpaticamente di catecolamine che provoca un rilassamento della muscolatura liscia“, affermano gli autori. In secondo luogo, i ricercatori sostengono, sulla base delle prove disponibili, che la via anti-infiammatoria colinergica (CAP) è ritenuta il braccio del riflesso infiammatorio basato sul nervo vago. L’uso della via anti-infiammatoria colinergica per regolare la risposta infiammatoria è stato ampiamente studiato usando diverse forme di nVNS per più di 20 anni e l’uso della nVNS per indirizzare i percorsi neurali per curare le malattie infiammatorie rappresenta l’esplorazione più recente di questo percorso.

Staats e il suo team ritengono che vi sia una solida base scientifica e clinica per l’ipotesi che nVNS possa migliorare gli esiti della malattia nei pazienti con COVID-19. Ribadiscono che la solida sicurezza stabilita e la tollerabilità della modalità rafforzano la necessità di ulteriori indagini e utilizzo di nVNS per combattere la pandemia.
Secondo i ricercatori, recentemente è stata presentata alla US Food and Drug Administration una domanda di autorizzazione per l’uso d’emergenza, che ha lo scopo di facilitare l’uso e l’ulteriore studio di nVNS tra i pazienti COVID-19. Nel frattempo, sono stati avviati studi randomizzati e controllati in più siti negli Stati Uniti e in Europa."

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4 Mesi 3 Settimane fa #70107 da miciofelix
Risposta da miciofelix al topic Nervo vago

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