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amato IN DIFESA DEGLI INDIFESI

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10 Anni 10 Mesi fa #20680 da Nemo67
IN DIFESA DEGLI INDIFESI è stato creato da Nemo67
Una bellissima omelia del Cardinale DOLAN contro il crimine dell'aborto:

"Pubblichiamo un articolo che è apparso sul sito dell’Arcivescovo di New York nel mese di maggio, Cardinale Timothy Dolan. Lo sentiamo rivolto anche a noi, pur lontani, dall’altra parte dell’Oceano.

Ed eccoci giunti al mese di Maggio, in cui ciascuno celebra con gioia il Giorno della Mamma, e noi Cattolici ricordiamo in particolar modo la nostra Beata Madre, Maria. È primavera, il tempo in cui la creazione di Dio prorompe in tutta la sua bellezza e fertilità. Tutto intorno a noi ci ricorda che la nostra vita è un dono, in ultima istanza proveniente da Dio, ma anche dal nostro padre e dalla nostra madre umani. E noi siamo grati per questo dono.
Ma chiunque sfogli i quotidiani, o accenda la TV, non può non restare scosso dall’attuale temperie culturale, e in particolare dal trattamento riservato al dono della vita.
I notiziari ci hanno proposto la nauseante storia del dottor Kermit Gosnell, che praticava aborti tardivi. La scorsa settimana è stato condannato per omicidio plurimo, per aver ucciso dei bambini nati vivi dopo dei tentati aborti. Per anni ha portato avanti il suo terribile commercio in condizioni inumane e insalubri, mentre le autorità sanitarie della Pennsylvania restavano immobili, a causa della riluttanza, motivata ideologicamente, a interferire con la “libertà di scelta” delle donne. Svariate persone, inclusi altri attivisti pro-aborto, erano a conoscenza degli abusi e dei torti, ma nessuno è intervenuto. Il processo a Gosnell ha catapultato l’attenzione della nostra nazione su un argomento rimosso da decenni — la fondamentale crudeltà dell’aborto.

Perciò, voi direte, finalmente potremo cominciare a parlare dell’aborto più apertamente e con maggior buon senso, cercando vie per limitarlo, discutendo sulla creazione di alternative concrete.
A quanto pare sì, anche se ciò non sarà così semplice come potrebbe apparire.
Intanto abbiamo visto il Presidente degli Stati Uniti partecipare e parlare ad una serata di Gala tenuta da Planned Parenthood. Ed è curioso che il Presidente non abbia mai fatto cenno al termine “aborto”, mentre ha ringraziato Planned Parenthood per il loro lavoro per la “salute femminile”, mentre il loro business è in realtà l’aborto! Loro eseguono ogni anno oltre 300.000 aborti, buona parte dei quali è pagato dalle tasse dei contribuenti. E loro si oppongono a qualsivoglia regolamentazione ragionevole sull’aborto, o persino al fatto che se ne possa discutere.

Inoltre siamo minacciati da una possibile maggior permissività degli aborti qua a New York, derubricati sotto la voce “parità femminile”. Varie le proposte avanzate dal governatore sul tema, e ancora non abbiamo visto i dettagli del suo “Atto sulla Salute Riproduttiva”. Tuttavia alcuni dei sostenitori continuano ad insistere sul fatto che l’aborto è una componente essenziale della “parità femminile”, della parità di genere. Le loro proposte includono la definizione dell’aborto quale “diritto fondamentale”, come se fosse la stessa cosa del diritto di voto. Stanno altresì facendo pressione affinché sia permesso anche a personale non medico di eseguire aborti, e affinché sia consentito che rischiose procedure tardive siano consentite anche al di fuori delle strutture ospedaliere. Tutto ciò vorrebbe dire aumentare il numero degli aborti tardivi, e vanificare altre regole di buon senso, come ad esempio assicurare che i genitori siano coinvolti nelle decisione delle minori.
Come può tutto ciò avere un senso? Un solo aborto sarebbe già di troppo, ma ogni anno ce ne sono oltre 100.000 a New York, oltre un milione negli Stati Uniti. Più della metà degli afro-americani concepiti ogni anno a New York vengono abortiti, in alcune aree questa percentuale sale a oltre il 60%. Per cui nutriamo seri dubbi che una ulteriore deregolamentazione dell’aborto sia qualcosa di cui si sente il bisogno. Sono lieto che molti tra i nostri leader politici, incluso il Governatore Cuomo, stiano spingendo per soluzioni creative per ridurre il numero degli aborti mediante l’assistenza alle donne incinte, ai loro figli non nati e ai loro neonati.

Né c’è alcun argomento razionale per considerare l’aborto altrettanto valido per “la salute delle donne” o per “l’uguaglianza”. Metà dei bambini abortiti sono donne, alcune delle quali non sono abortite per nessun altra ragione che il loro sesso. Alcune tra le donne che abortiscono muoiono per le complicazioni o soffrono per i traumi fisici e psichici per gli anni a venire. È assolutamente folle considerare il dono della fertilità femminile come se fosse una malattia e il bimbo che si porta in grembo come un tumore da eliminare.

Spesso ci capita di sentire richiami al “dialogo nazionale” su problemi degni di nota, ma i nostri leader sembra che non vogliano mai discutere in maniera franca sull’aborto. È diventato il grande tabù, l’argomento che non va mai menzionato. Quando solleviamo il problema siamo accusati di voler “imporre i nostri valori” agli altri.
Seriamente, chi sta imponendo valori a chi? Quando i nostri intellettuali negano o nascondono la verità sull’aborto, non stanno imponendo la loro visione della realtà? Quando lo Stato obbliga i contribuenti a finanziare l’aborto, non è questa un’imposizione di valori contrari alla vita? Per non parlare poi dei bimbi non nati — come si sentono nell’avere il valore della “scelta” imposto su di loro nella maniera più irreversibile?
Nel profondo dei nostri cuori queste sono verità che non possono essere cancellate, che non possono essere del tutto annebbiate dall’ideologia, dai calcoli utilitaristici o dalle nostre debolezze e auto-illusioni. Le nostre vite sono un dono meraviglioso, sono preziose e vanno protette e nutrite. E non esclusivamente le nostre — ogni vita umana ha la stessa importanza e deve essere preservata e protetta allo stesso modo. Noi siamo chiamati a donarci all’altro, come servi amorevoli, ai nostri fratelli e sorelle, in particolare a coloro che hanno più bisogno. E, nel profondo del nostro essere, sappiamo che l’aborto contraddice queste verità.
La nostra società è nuovamente sfidata a riconoscere queste verità fondamentali, a discuterne apertamente, a fare i conti con le dure e impegnative decisioni che comportano, e a dare il nostro aiuto a coloro che si lottano con esse. I giorni della negazione sono finiti! Non possiamo più nasconderci dietro eufemismi e distrazioni! Possiamo trovarci tutti d’accordo sul fatto che le cose siano andate troppo oltre, possiamo cominciare a operare aggiustamenti? Possiamo iniziare a parlare secondo buon senso?"

Traduzione a cura di Luigi Corsello

Clicca qui per leggere l’articolo originale pubblicato da CardinalDolan.org in lingua inglese

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10 Anni 10 Mesi fa - 10 Anni 10 Mesi fa #20752 da Deseb
Risposta da Deseb al topic IN DIFESA DEGLI INDIFESI
Nemo, grazie,
sconoscevo questo tale dottor Kernit Gosnell, sembra una storia di quelle uscite dai film,
ma tuttavia si tratta di cronaca, terribile

voglio segnalare la testimonianza di Gianna Jessen, sopravvissuta ad un aborto


senza considerare i milioni che sono già morti.
Per uccidere un inerme, il cui essere parte dalla vita, non dal pensiero o dal sistema nervoso,
si pratica l'occultazione dell' umanità.
Il femminismo ne è RESPONSABILE.
E' una scelta in malafede, contro l'umanità che pure quando capita, o quando conviene al vederlo in altre donne (anche non femmniste, senz'altro per lo più) non è negata,
ma è esercitata secondo libertà autoreferenziale proposta
e rivendicata senza contraddittori
gli inermi sono morti, per ora non le possono giudicare, le impenitenti, ma cominciano a farsi vivi i sopravvissuti
da parte femminista è una conquista che vuole essere sempre più politica e che intende interessare il "sociale privato", tipico del femminismo,
una specie di ripicca che usa la validazione del pensiero maschile, come mezzo della scienza, tecnica e oggettivante, per l'interesse, tendenzioso, della negazione la vita:
un agire in doppia moralità, con l'effetto avvalorato del comodo che ne è anche il primo ispiratore,
una proposta diffusa pervasivamente e di cui non ci si rende conto
Ultima Modifica 10 Anni 10 Mesi fa da Deseb.

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10 Anni 10 Mesi fa #20753 da Deseb
Risposta da Deseb al topic IN DIFESA DEGLI INDIFESI
continua da poco sopra (il tempo dell'edit è scaduto)
...
una proposta diffusa pervasivamente, sconosciuta nelle proposizioni da parte di molte persone
P.S. non voglio fare un discorso da conoscitore approfondito ma ciò che trovo mi basta per "conoscere" al riguardo

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10 Anni 10 Mesi fa #20755 da Nemo67
Risposta da Nemo67 al topic IN DIFESA DEGLI INDIFESI
ciao Deseb,

conosco la testimonianza di questa donna,e' una testimonianza bellissima e struggente.
hai avuto una ottima idea nel pubblicarla.
Bravo.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Deseb

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10 Anni 10 Mesi fa - 10 Anni 10 Mesi fa #20773 da Deseb
Risposta da Deseb al topic IN DIFESA DEGLI INDIFESI
Nemo, grazie, ciao.

metto questo link, per quanto possa avere probabilmente un eccesso di considerazioni complottistiche, ha senz'altro un fondo di legittima denuncia



NICK ROCKEFELLER: "ABBIAMO FINANZIATO IL FEMMINISMO PER DISTRUGGERE LA FAMIGLIA E TASSARE LE DONNE CON IL LAVORO"

Frammento video di una lunga intervista, nel quale Aaron Russo riferisce ciò che gli venne detto da Nick Rockefeller a proposito del movimento femminista, creato e promosso dalla Fondazione Rockefeller con due obiettivi principali ben precisi: poter tassare anche le donne - che avrebbero acquisito il “diritto” di lavorare - e poter strappare loro i propri figli ad un’età ancor più precoce, potendoli così indottrinare tramite la scuola e l’apparato statale, eliminando l’istruzione familiare e minando le basi della famiglia per distruggerla definitivamente.

Alex Jones parla anche di Gloria Steinem, leader e portavoce del movimento femminista negli anni sessanta e settanta, che ha ammesso in un suo libro di essere stata ‘aiutata’ da cospicui finanziamenti della CIA, fra le altre cose, per la realizzazione della rivista «Ms.» (Miss).

In foto: Gloria Steinem, portavoce e leader del femminismo negli USA negli anni '60 e '70, agente della CIA.



Fiera di affermare gli aborti (è così che il mondo è iniziato a diventare un posto di libertà (presunta), non di vita.
Ultima Modifica 10 Anni 10 Mesi fa da Deseb.

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10 Anni 9 Mesi fa - 10 Anni 9 Mesi fa #21442 da Deseb
Risposta da Deseb al topic IN DIFESA DEGLI INDIFESI
www.tempi.it/francia-cattolico-dona-a-un...rcere#comment-477372

Francia. Cattolico dona a una donna che vuole abortire un paio di scarpine: rischia due anni di carcere
giugno 27, 2013 Leone Grotti

Il dottor Xavier Dor, 85 anni, si batte per la vita contro l’aborto. Ieri in tribunale ha dovuto rispondere dell’accusa di recita del rosario in pubblico e senza autorizzazione

francia-xavier-dor-abortoXavier Dor, presidente dell’associazione cattolica “SOS Tout Petits”, che da oltre 20 anni si batte in Francia per la vita contro l’aborto, è comparso ieri in tribunale a Parigi per rispondere dell’accusa di «pressioni morali e psicologiche», fatte regalando un paio di scarpine da neonato a una donna entrata negli uffici di un’associazione femminista per richiedere un’interruzione di gravidanza.

TUTTO PER UN PAIO DI SCARPE. Il dottore è stato denunciato dall’associazione femminista Pianificazione familiare, dall’Ancic, Associazione nazionale dei centri di interruzione di gravidanza e contraccezione, e dal Cadac, Coordinamento delle associazione per il diritto all’aborto e alla contraccezione, che si sono costituiti parti civili. L’uomo di 85 anni è stato accusato di essersi introdotto due volte nei locali dell’associazione femminista per donare un paio di scarpine da neonato a due donne che si apprestavano ad entrare per chiedere un’interruzione di gravidanza. Quest’azione, secondo quanto affermato ieri dall’accusa, è di «una violenza inaudita» e ha comportato «pressioni morali e psicologiche».

COLPEVOLE DI RECITA DEL ROSARIO. L’associazione cattolica “SOS Tout Petits” organizza anche la recita pubblica del rosario in strada, come forma di riparazione e intercessione per i medici abortisti. Il dottor Dor ha dovuto rispondere dell’accusa di aver inscenato una manifestazione, cioè un rosario pubblico, il 2 aprile 2011 davanti all’ospedale Saint Vincent de Paul di Parigi senza autorizzazione. L’uomo può rischiare fino a due anni di carcere e 30 mila euro di multa, l’accusa ieri ha però chiesto “solo” un mese di carcere e 8 mila euro di multa. I giudici si pronunceranno non prima del 16 settembre, un ritardo dovuto all’imminente periodo di vacanza.


capisco che conoscano solo le minacce e la forza (che operano contro le creature che vengono eliminate)
ma proprio per quanto fatto a quest'uomo, le femministe, all'inferno -con- i conniventi e i compagni di aborto a vario titolo e livello, avranno un luogo dove, impenitenti, saranno maledette/i e le vittime assisteranno per la loro stessa giustizia:
quel Giorno (eterno) è programmato nella Giustizia eterna, non nelle comodità autoreferenziali odierne delle suddette persone con solo il titolo umano -inagito- attraverso lo scardinamento del senso della libertà.
Ultima Modifica 10 Anni 9 Mesi fa da Deseb.

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