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La Medicina Ortomolecolare è una pratica terapeutica che si basa sull'introduzione della quantità ideale di nutrimenti nella dieta che mira a perseguire il livello di salute ottimale attraverso il riequilibrio dell'assetto biochimico.

Domanda Vit C: meglio quella industriale (raffinata).

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12 Anni 1 Mese fa - 11 Anni 8 Mesi fa #3510 da Raffaele/Michelangelo
Vit C: meglio quella industriale (raffinata). è stato creato da Raffaele/Michelangelo
Abstract
J Nutr. 1993 Jun; 123 (6) :1054-61.
La biodisponibilità per gli esseri umani di acido ascorbico da arance, succo d'arancia e broccoli cotti è simile a quella della sintesi di acido ascorbico.
Mangels AR, Block G, Frey CM, Patterson BH, Taylor PR, Norkus EP, Levander OA.

La vitamina C alimentare ci è appena sufficiente per evitare lo scorbuto (purtroppo, il nostro antenato cavernicolo si perse l'utilità di un enzima nel fegato, il glunolo-lactone-oxidasi, e siamo tutti affètti da un difetto genetico che si chiama "ipoascorbemia").

Ecco perché, volendo ricevere appieno i benefici di questa straordinaria vitamina, primaria per il nostro benessere, occorre ricorrere all'integrazione.

Quando parliamo della vitamina C, usiamo, impropriamente, il termine "sintetico", perché essa si ricava dalla fermentazione di alcuni batteri che si trovano in natura e la sua corretta denominazione dovrebbe essere "industriale" o "raffinata".

Bene: esperienze cliniche concludono che l'assunzione di C farmaceutica sia meglio sopportata dal nostro corpo, in quanto più pura.

La raffinazione certifica per iscritto l'alto livello di purezza del prodotto, mentre per la C naturale non è richiesto alcunché e siccome le assunzioni non sono in milligrammi (come previsto dalla medicina ufficiale ) ma in grammi, secondo la propria T.I., s'intuisce l'importanza di ciò.

Del resto, chimicamente parlando, uno C6 H8 O6, sia esso naturale o industriale, è sempre uno C6 H8 O6, la struttura atomico-molecolare è l'istesima quindi prevista dal nostro progetto genetico.

Ricordiamoci che tutte le menzioni del doppio nobel, Linus Pauling, erano alla C farmaceutica!

Inoltre, è tutta da appurare la migliore biodisponibilità del prodotto naturale: certo che se alla C naturale aggiungiamo bioflavonoidi, è chiaro che le proprietà antiossidanti aumentino, ma questa è un'altra storia.

Qui, si parla di vitamina C: semplicemente, C6 H8 O6.

Chi scrive, comunque, assume un'integrazione naturale ottimale di bioflavonoidi, anche allo scopo di potenziare gli effètti della vitamina C.

Riflettendo, il modo più utile di assumere C a dosaggi elevati è in forma raffinata.

Si può anche aggiungere che la C naturale, non ben purificata, scateni reazioni allergiche in soggetti sensibili.

“Le vitamine industriali sono molto più affidabili delle cosiddette vitamine naturali, perché molto più pure, con meno sostanze inquinanti.

Per esempio, in queste ultime, la quantità di metalli pesanti può arrivare fino a 60 ppm!”- questo lo scrive il dott. Thomas Levy.

Le vitamine estratte dai vegetali (rosa canina, acerola, ecc…) presentano il rischio dell’affidabilità e non è detto che contengano i bioflavonoidi.

A tal proposito, ricordo che l'uomo è un frugi-(vegetariano), per cui non gli sarà difficile assumere a tavola i bioflavonoidi da frutta e verdura, mentre per la C a tolleranza intestinale, che aumenta in caso di malattie o patologie, le dosi sono massicce e nessuno di noi si sognerebbe di ingurgitare 180-200 kiwi al giorno!

E poi: è assurdo assumere C, estratta dai vegetali, quando 1 Kg di acido levo-ascorbico industriale costa, a Noi di questo Forum, grazie alla Santè Naturels di Riccardo, 12 euro.

Io ho una tolleranza intestinale alla C di 10 g al giorno; se assumessi Cebion, contenente 10 cp da 1 g di vitamina C, che costano circa 4,50 euro, avrei una spesa per 1 Kg di C di 450 euro (salvo attuali aumenti che non conosco)!

Altri prodotti naturali costano 80-100 euro ma hanno una concetrazione del 70/80%.

Ricordo che l'acido levo-ascorbico può avere una concentrazione di C anche del 100%.

I cibi promossi, a pieni voti, sono la frutta e la verdura allo stato naturale.

Giusto?

Ma quale è lo "stato naturale"?

Quello forse dei terreni contaminati dai nitrati, irrorati da acque acide (piovane) o anche non a norma delle vigenti disposizioni di legge, sui quali si avvicendano a dismisura colture intensive cosparse di anticrittogamici, diserbanti, fungicidi, germicidi, pesticidi, insetticidi e via dicendo?

O quello della lunga filiera del cibo che giunge sulle nostre tavole, anche il biologico, declassato nel contenuto vitaminico per esposizione alla luce, al calore, al freddo, dell'80/90% (Vit. C, dopo 3 ore!)?

Il sintetico, torno a ribadire, se le molecole sono esattamente uguali atomo per atomo a quelle naturali va benissimo.

Dobbiamo temere le strutture atomico-molecolari che sembrano avere lo stesso effetto di quelle naturali ma non sono previste dal nostro "progetto genetico".

Gli alimenti che portiamo a tavola sono tutti sempre più poveri di magnesio, questo anche alle nostre latitudini di popolo civilizzato, per via che le farine, il sale vengono raffinati e l'uso di fertilizzanti chimici (a base soprattutto di potassio) riducono di tanto il contenuto di magnesio dei prodotti.

Come dire, siamo tutti affètti da ipoascorbemia e da ipomagnesiemia!

La frutta e la verdura sono solo nell'aspetto le stesse di una volta.

Non rinneghiamo Pauling: tutti i suoi riferimenti erano alla C farmaceutica; non rinneghiamo Delbet e Neveu: cloruro di magnesio per bloccare l'insorgere della paralisi dovuta ai polivirus e guarire completamente anche la forma più grave di poliomielite, alla sola condizione che fosse somministrato entro le 48 ore dalla comparsa dei sintomi e soprattutto non oltre il primo manifestarsi della rigidità nucale, segnale della paralisi.

E mi fermo qui, perché ...

Certo: i professori citati usavano cloruro di magnesio a 3 e a 4,5 molecole d'acqua (essiccato); oggi, nelle industrie farmaceutiche o nelle farmacie, si usa l'esaidrato a 6 molecole d'acqua (cristallizzato).

Questa differenza, tuttavia, è molto marginale perché, adattate le dosi, l'efficacia è la stessa.

E ancora: la soluzione adoperata da Neveu contro polio, difterite e altre malattie acute era al 2%, mentre oggi è al 2,5%, ma poco importa se gli esiti sono gli stessi!

La verità sta nel fatto che nulla doveva trapelare perché ne avrebbero subìto gli effetti negativi, devastanti, le multinazionali farmaceutiche che non avrebbero più venduto antibiotici e vaccini.

E la terapia col cloruro di magnesio non viene certo insegnata all'università o illustrata nei testi di terapia medica ...

Come ben sappiamo (Pauling ce lo ha anticipato), magnesio e vitamine sono sostanze naturali non brevettabili, per cui le multinazionali farmaceutiche mai e poi mai si sognerebbero di investire milioni di euro in ricerca per prodotti dai quali poi non potrebbero ottenere vantaggi economici.

Ovviamente, tutte le vitamine, i minerali, gli oligoelementi che assumiamo vanno presi nella giusta proporzione tra di loro, in modo che gli effètti si possano combinare, interagire e su ciò dobbiamo usare la nostra attenzione.

Pensiamo con la nostra testa: nessuno meglio di noi può parlare d’integrazione, di danno da integratori o di beneficio se non ne ha fatto esperienza e purtroppo su un argomento simile le convenienze economiche sono da capogiro, a seconda del punto di vista dal quale si parte.

Raffaele
Ultima Modifica 11 Anni 8 Mesi fa da Raffaele/Michelangelo.
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12 Anni 1 Mese fa - 11 Anni 8 Mesi fa #3518 da Raffaele/Michelangelo
Risposta da Raffaele/Michelangelo al topic Re: Vit C: meglio quella industriale (raffinata).
E’ tutto naturale.

Il principio di Pauli stabilisce una "clamorosa" verità della natura:
tutti gli atomi di uno stesso elemento sono perfettamente uguali e assolutamente indistinguibili (gemelli monozigoti!).

Ora: l'atomo di ossigeno (8 elettroni, che girano intorno a un nucleo, che ha 8 protoni e 8 neutroni) c'è sia nella molecola di ossigeno che respiriamo sia unito a un altro atomo di ossigeno (O2) sia nella molecola di anidride carbonica (CO2, 2 atomi di ossigeno, legati a 1 atomo di carbonio).

E poi ancora: nello zucchero da tavola (saccarosio), nell'alcool etilico e in una caterva di altre molecole ...

Supponiate adesso di convogliare in una grande ruota per l'estrazione, con una magia, tutti gli atomi di ossigeno dell'intero pianeta che si trovano nelle più disparate molecole, di girare ben bene la ruota per mescolarli e di riposizionarli a caso nelle molecole di partenza.

Accetto la sfida: c'è qualcuno tra Voi per caso che saprebbe riconoscere, confrontando le attuali molecole con quelle di partenza, gli scambi realizzati anche per una sola molecola?

Lo stesso vale per qualsivoglia elemento chimico.

La "magia", quella fatta, contrasta ovviamente con la quotidianità: sapreste infatti riconoscere in pittura, una "crosta" da un capolavoro, un originale da una serigrafia; una statuetta da un'altra identica, da qualve lieve imperfezione, etc ...

Se acquistassi un paio di jeans, il suo valore si collegherebbe, sì, alle materie prime usate ma anche all'accortezza del confezionamento, del taglio, del cucito, …

Questo vale anche per tutti gli altri settori: alimentare, tecnologico, ...

Per l'ossigeno, statene certi, non è così: i suoi atomi sono tutti identici, indistinguibili, come lo sono le coppie di atomi con un congruente numero di elettroni, protoni, neutroni ...

Chi se ne frega di sapere da dove derivino gli atomi di una certa molecola; tanto, essi "non hanno memoria" e tantomeno m’interessa di conoscere in quale altra struttura molecolare abbiano alloggiato prima di far parte di quella attuale.

Atomi e molecole continuano da sempre a mescolarsi, legarsi, trasformarsi, scindersi ...

Mentre mi leggete, state forse respirando un atomo di ossigeno che ieri si legava a un potente veleno e ieri l'altro a una goccia d'acqua piovana.

Dunque, ciò che è importante non è la provenienza ma come si legano gli atomi.

Pur sostituendo tutti gli atomi del nostro interno attraverso la respirazione e l'alimentazione restiamo sempre quelli che siamo.

Il cloruro di sodio (sale da cucina, NaCl) è composto da ioni di sodio e da ioni di cloro.

Il sodio (Na) con l'acqua produce idrogeno ed esplode.

Il cloro (Cl) è un gas velenoso.

Qualcuno di Voi si è mai per caso preoccupato di usarlo come condimento in cucina?

ATOMO DI CLORO+ATOMO DI CLORO=MOLECOLA GAS TOSSICO;

ATOMO DI CLORO +ATOMO DI SODIO=SALE DA CUCINA;

ACIDO CLORIDRICO+IDROSSIDO DI SODIO=ACQUA SALATA.

DUNQUE, NON DOVE UN ATOMO SIA IN PRECEDENZA, MA COME SI COMBINA, DEVE INTERESSARCI.

TUTTI GLI ATOMI SONO IDENTICI E INDISTINGUIBILI!

Nessuno, vi dico, nessuno saprebbe riconoscere una molecola d'acqua scaturita da un'esplosione (bruciando del metano, per es.) da quella prelevata da un corso d'acqua.

La cosa da precisare è semmai che l'acqua derivante da un corso d'acqua mostrerebbe anche altre sostanze, per cui si potrebbe affermare che l'acqua di laboratorio, ricavata dalla reazione idrogeno+ossigeno, è più pura dell'altra.

Morale: non c'è una molecola d'acqua più naturale di un'altra perché lo sono tutte, indipendentemente dalla loro provenienza, da chi le ha strutturate.

Non hanno significato i termini "naturale" o "artificiale".

Quando i chimici producono le clonazioni in laboratorio di molecole uguali a quelle esistenti in natura, esse sono ancora le stesse "sostanze naturali".

La molecola di laboratorio è indistinguibile da quella prodotta da una pianta!

Il nostro corpo purtroppo si è perso un enzima nel fegato (glunololattoneossidasi), quindi l'utilità di sintetizzare la C, che dovremmo assumere dai vegetali, ahimè, insufficiente.

Nel ricorrere alla chimica farmaceutica, se gli atomi di carbonio, idrogeno, ossigeno (C6 H8 O6) provengono da un laboratorio industriale dobbiamo fregarcene, perché le proprietà dipendono esclusivamente da come questi atomi sono disposti nello spazio.

E malgrado ciò, c'è chi commercia vitamina C "naturale" a prezzi elevati, inventandosi sonore str...

A essere più precisi, la C si ricava dal glucosio e poi a un certo stadio dalla fermentazione da parte d’un microrganismo; glucosio che proviene solitamente dall'amido di mais, ch’è formato da molteplici molecole legate tra loro ossia da polimeri del glucosio.

Ora, statene certi, che la C, una volta sintetizzata, non ha più alcuna memoria della propria origine, sia essa da frutta sia essa da mais.

Potrei continuare con un incredibile elenco di trasformazioni, ma non voglio annoiarvi; vi dico solo che il fruttosio non è estratto dalla frutta, perché sconveniente ma anche in questo caso dal mais o da altre sostanze: state tuttavia tranquilli che non v'è alcuna differenza con quello, per es., dell'uva.

La vit. C ha nel processo originario 6 stadi che sono stati ridotti a 2 attraverso un microrganismo geneticamente modificato, con una notevole riduzione dei costi.

In Cina, sarà probabilmente usato e noi non lo possiamo sapere dall'etichetta ma, ancora una volta-chi se ne frega!- ciò è marginale e nulla sottrae alle proprietà della C, che sono indipendenti per nostra fortuna dal modo con cui la si realizza.

Niente distingue il "naturale" dall' "artificiale".

La distinzione delle molecole la potremmo fare su fattori filosofici, culturali, economici, psicologici ma non certamente chimici.

Ovviamente, tutto deve essere assunto in equilibrio: vitamine, minerali, oligoelementi, bioflavonoidi, ...

Finché si parla di sostanze pure, ribadisco, la loro origine è sempre naturale e non ha nessuna importanza; nella realtà, è impossibile avere una purezza assoluta e le impurità potrebbero risultare rilevanti.

Ma in tal senso, le sostanze “naturali” hanno scorie non meno dannose di quelle “chimiche”.

Quanto scritto non è un punto di vista ma un concetto di verità sia della fisica sia della chimica.

Aggiungo solo: il corpo umano utilizza meno del 10% del ferro contenuto nei vegetali!

Alcuni composti indigeribili dei vegetali (acido fitico e ossalati) ne ostacolano l'assorbimento.

Inversamente, la vit. C facilita l'assorbimento del ferro in sinergia con la vit. B12; la E, con la C, protegge Fe++; l'acido folico previene l'anemia megaloblastica ...; lo zinco è coinvolto nell'assorbimento del ferro e col rame (senza di esso il ferro resterebbe nel fegato) ne favorisce la fissazione.

Allego un abstract.

Rondanelli M, Opizzi A, Andreoni L, Trotti R.

Unità Endocrino-Nutrizionale, Azienda Servizi alla Persona, Istituzioni Assistenziali Riunite di Pavia, Pavia, Italy. nutrizione.iar@virgilio.it

AIM: The term iron deficiency is used to indicate a condition in which the content of iron (Fe) in the organism is low, even before the consequent reduction in erythropoiesis comes about. This clinical situation is very frequent in patients in fertile age. The therapy commonly used (Fe salts) is often poorly tolerated. The use of a food supplement containing nutrients useful for improving the bioavailability of Fe and that is well tolerated can represent a valid alternative to iron therapy. METHODS: The present study examines 49 fertile women with iron deficiency, of normal weight and not undergoing estroprogestin treatment. The patients underwent 3 assessments: basal, after 30 and after 60 days to determine their complete haemochrome, blood iron, blood ferritin, blood transferrin, iron binding capacity, folates, TSH, FT3, and FT4. Following the basal assessment, patients were randomly assigned to 1 of 2 treatment groups: treatment A (25 patients): food supplement containing hydrolyzed sea fish cartilage, vitamin C, vitamin E, folic acid, zinc, copper (Captafer); treatment B (24 patients): placebo. RESULTS: The patients were then subdivided into 2 groups according to the basal blood iron (<60 microg/dL) or blood ferritin (<20 ng/mL) values. In the group presenting blood iron of <60 microg/dL only treatment A supplement produced a significant improvement in blood iron after 30 (P<0.001) and after 60 (P<0.005) days of treatment. The group with basal blood ferritin of <20 ng/mL presented blood iron levels of >60 microg/dL; in these patients after 60 days of treatment with the supplement, there was a significant increase in blood ferritin (P<0.05); the patients treated with placebo, on the other hand, did not show any significant difference compared to basal values. CONCLUSIONS: This study has shown that, in patients with iron deficiency, the use of a food supplement, consisting of nutrients that improve the bioavailability of Fe, leads to a significant improvement in blood iron and blood ferritin levels.

PMID: 17146419 [PubMed - indexed for MEDLINE]

Lo studio ha dimostrato che nei pazienti con carenza di ferro l'uso d’un integratore alimentare costituito di elementi nutritivi che migliorano la biodisponibilità di Fe porta a un miglioramento significativo in ferro nel sangue e livelli di ferritina nel sangue.

Ne potrei inserire a iosa.

Tranquilli, nessuna differenza tra naturale e "farmaceutico o industriale".

E' tutto naturale.
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I seguenti utenti hanno detto grazie : Hall, erpiso

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11 Anni 8 Mesi fa #11265 da barabba
Ma voi dove lo comperate l'acido ascorbico?
Che differenza c'e' tra acido ascorbico e l-ascorbico? e300 e' la sigla?

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