OFFERTE DI PRODOTTI VIA MAIL O MP

In un forum che tratta di salute e malattie, può succedere che improvvisamente qualcuno offra la soluzione tanto agognata, via mail o via messaggio privato.
DIFFIDATE sempre, controllate, ricercate e chiedete. Chiedete ad altri foristi se per caso conoscono questo prodotto, chiedete se esistono dei test e delle testimonianze attendibili.

La Medicina Ortomolecolare è una pratica terapeutica che si basa sull'introduzione della quantità ideale di nutrimenti nella dieta che mira a perseguire il livello di salute ottimale attraverso il riequilibrio dell'assetto biochimico.

Domanda Aminoacidi e piccoli fastidi

  • Raffaele/Michelangelo
  • Avatar di Raffaele/Michelangelo
  • Offline
  • Platino Utente
  • Platino Utente
Di più
8 Anni 7 Mesi fa - 8 Anni 7 Mesi fa #42892 da Raffaele/Michelangelo
Risposta da Raffaele/Michelangelo al topic Aminoacidi e piccoli fastidi
L'assunto relativo alle mandorle proviene dal Dipartimento di Scienze Biochimiche, Fisiologiche e della Nutrizione-Sezione di Fisiologia e Nutrizione Umana per cui lo riconfermo.

Aggiungo poi che anche in modeste quantità, l'acido cianidrico apporti "incapocciamento", voltastomaco, spossatezza della muscolatura e che pure i semi di albicocca e di pesca possiedano acido cianidrico in alte dosi.

L'amigdalina, alias laetrile o B17, fu presentata, una quarantacinquina di anni or sono, come farmaco antineoplastico ma in una ricerca di meno di dieci anni fa l'American Cancer Society concluse la tossicità del principio e che non avesse affatto proprietà antineoplastiche.

- European Food Safety Authority, Opinion of the Scientific Panel on Food additives, Flavourings, processing Aids and Materials in Contact with Food (AFC) on a request from the commission related to hydrocyanic acid. The EFSA Journal, 105, 1–28, 2004.
- Holzbecher, M., Moss, M., Ellenberger, H., The cyanide content of Laetrile preparations, apricot, peach and apple seeds. Clin. Toxicol., 22, 341–347, 1984.
- Shibamoto, T., Bjeldanes, L. F., Introduction to Food Toxicology, Academic Press, San Diego, CA 1993.
- Laetrile. American Cancer Society (2005-01-06). Retrieved on 2007.

Ad alte quantità, questo glucoside cianogenico naturale, liberando acido cianidrico, è in grado di bloccare i muscoli della respirazione, portando inesorabilmente al decesso dell'individuo.

Una volta messo in funzione da un enzima, il beta-glucosidasi, il laetrile si divide in due molecole di glucosio: una molecola di benzaldeide, ad azione analgesica, un'altra di acido cianidrico, liberante cianuro.

Vi sono evidenze che le cellule neoplastiche mostrino dosi di questo enzima superiori a quelle contenute nelle cellule sane e siccome le cellule oncologiche non sono capaci di metabolizzare esattamente il cianuro, accade che esso sia per esse estremamente nocivo.

Il laetrile, nel livello enterico, viene dai batteri processato in cianuro, che a dosi eccessive (caldeggio vivamente di evitare il “fai da te” in una condizione specifica di neoplasia) induce pericolosi effetti tossici.

In quanto alla vitamina C credo di aver già scritto fiumi d'inchiostro, riporterò qui solo una minima nota:

"Quando parliamo della vitamina C usiamo impropriamente il termine "sintetico", perché essa si ricava dalla fermentazione di alcuni batteri che si trovano in natura e la sua corretta denominazione dovrebbe essere "industriale" o "raffinata".

Bene: esperienze cliniche concludono che l'assunzione di C farmaceutica è meglio sopportata dal nostro corpo in quanto più pura.

La raffinazione certifica per iscritto l'alto livello di purezza del prodotto mentre per la C naturale non è richiesto alcunché e siccome le assunzioni non sono in milligrammi (come previsto dalla medicina ufficiale) ma in grammi, secondo la propria T.I., s'intuisce l'importanza di ciò.

Del resto, chimicamente parlando, uno C6H8O6, sia esso naturale o industriale, è sempre uno C6H8O6, la struttura atomico-molecolare è l'istesima, quindi prevista dal nostro progetto genetico.

Ricordiamoci che tutte le menzioni del doppio premio nobel (Pace/Chimica) Linus Pauling erano alla C farmaceutica!

Inoltre, è tutta da appurare la migliore biodisponibilità del prodotto naturale: certo che se alla C naturale aggiungiamo bioflavonoidi, è chiaro che le proprietà antiossidanti aumentino, ma questa è un'altra storia.

Qui, si parla di Vitamina C: semplicemente, C6H8O6.

Chi scrive comunque assume un'integrazione naturale ottimale di bioflavonoidi, allo scopo di potenziare gli effetti della vitamina C.

Riflettendo, il modo più utile di assumere C a dosaggi elevati è in forma raffinata.

Si può anche aggiungere che la C naturale non ben purificata scateni reazioni allergiche in soggetti sensibili.

Le vitamine industriali sono molto più affidabili delle cosiddette vitamine naturali, perché molto più pure, con meno sostanze inquinanti.

Per esempio, in queste ultime la quantità di metalli pesanti può arrivare fino a 60 ppm (particelle per milione)!”- questo lo scrive il dott. Thomas Levy.

Le vitamine estratte dai vegetali (rosa canina, acerola, ecc…) presentano il rischio dell’affidabilità e non è detto che contengano i bioflavonoidi.

Il sale da cucina appartiene alla chimica inorganica, pertanto per noi non disponibile, ed è talmente essenziale che lo scrivente non lo usa da 25 anni!!!

Il sale (cloruro di sodio) è basilare, sì, al nostro interno, ma gli scienziati convengono che per l'esistenza in vita ne occorrano modestissime quantità, semmai sulle ripercussioni di un suo eccesso, si potrebbe scrivere a lungo.

Per riflettere sull'argomento, questo mio post.

- Ma i minerali, che appartengono per definizione alla chimica inorganica, non sono dunque biodisponibili per noi umani?

Se sostituissi il termine di minerali con metalli pesanti, sono certo che si avrebbe un plebiscito nel riconoscere che essi siano da escludere ma il vocabolo “sali” minerali suona evidentemente agli occhi del profano in maniera completamente diversa, tanto da generare clamorosi equivoci.

E allora, “comincian le dolenti note a farsi sentire”, non solo tra i profani ma anche tra gli “edotti-profani” o tra coloro che fanno finta di esserlo per interessi che possiamo facilmente intuire (ovviamente, sono esclusi da tutto ciò i miei valenti interlocutori di alleanzadellasalute.info e non che stimo).

Eh, benedetta, ma dovrei meglio dire “maledetta”, apologia culturale!!!

Il fatto oggettivo, inconfutabile, è che i due termini siano sinonimi: minerali o metalli, con la o congiuntiva, come “somma o totale” e non disgiuntiva come “differenza o resto”.

Ma procediamo con ordine.

Al concetto di “minerale”, espresso con termine corrente, dobbiamo ascrivere tutti i costituenti inorganici, sprovvisti di carbonio organicato, generalmente compatti, quali sassi, rocce, ... che nessuno di noi, credo, si sognerebbe mai d’ingerire e digerire, anche se disciolti nelle acque da bere: non sono commestibili e solo un folle potrebbe trovare soddisfazione ad “avvelenarsi” con le proprie mani!

Altro punto poi da chiarire è quale funzione essi svolgano all'interno del corpo umano.

Essendo componenti di certe basilari biomolecole, i sali minerali, definiti essenziali, sono indispensabili non solo all’uomo ma a tutti gli organismi viventi, quali unità fondamentali di certi gruppi prostetici, l’emoglobina (gruppo "eme" ovvero la parte non proteica dell'emoglobina) e la clorofilla, quali porzioni enzimatiche preposte alla sintesi proteica o, se preferite, alla traduzione genica (procedura attraverso la quale l'informazione insita nel DNA dei geni è trasformata in proteine, con mansioni di varia natura nel livello cellulare), quali componenti costitutivi (organici) essenziali per l'accrescimento di diversi tessuti e organi (scheletro, dentatura, …), quali modulatori del bilanciamento idrosalino cellulare.

Ora, i sali minerali, in quanto, solitamente, sostanze chimiche semplici o anioni di ossiacidi non sono sintetizzabili liberamente da alcun essere vivente, uomo incluso, ragion per cui essi vanno inseriti con la verdura, la frutta, i germogli, il nocciolame …

Nessun minerale è organico, l’uomo non può sintetizzare i minerali inorganici, i minerali contenuti nelle acque da bere sono inorganici, pertanto, non sintetizzabili dall’uomo: elementare Watson!

Del resto, noi umani e tutto il regno animale siamo organismi eterotrofi, diversamente dal regno vegetale (piante, attraverso il processo di fotosintesi clorofilliana, alghe, parecchi batteri) ch’è autotrofo, ossia capace di sintetizzare sostanza organica muovendo da sostanze inorganiche (le piante partono, per es., dall’acqua, con disciolti i sali minerali inorganici, e dall’anidride carbonica dell’aria per ricavare la linfa elaborata ossia acqua e glucosio), bruciando un’energia non proveniente dalle stesse sostanze organiche assorbite ma dalla luce solare.

Sono, dunque, per la maggior parte, organismi fotoautotrofi, capaci d’impiegare il processo di fotosintesi (luce solare + anidride carbonica) per fabbricare materia organica o, se preferite, di sfruttare l’energia solare per convertirla in energia chimica (glucosio).

Diversamente, noi eterotrofi (animali, funghi, alcuni tipi di batteri, …) inglobiamo “energia chimica” nutrendoci direttamente degli autotrofi o mediante più articolate catene trofiche, per cui non siamo produttori (vegetali) ma consumatori (animali).

Ora, dato che per riuscire a sintetizzare una sostanza è indispensabile la energia solare (la sola che consenta tali trasformazioni o “organicazioni”) e che soltanto gli organismi autotrofi (regno vegetale) sono in grado d’impiegarla, risulta, adesso, chiaro che l’uomo (e tutto il regno animale) non sia capace di effettuare tale trasformazione, quindi di organicare i sali minerali, per definizione, inorganici, che dovrà assorbire dal mondo vegetale.

Ovviamente, è la fotosintesi clorofilliana il processo dispiegato dai vegetali per immettere e sfruttare l’energia solare, passando così dall'inorganico all’organico.

Come ben sanno gli studenti del corso di laurea in medicina, la campana suona soprattutto per loro, attraverso la fotosintesi, gli autotrofi (piante verdi) convertono, al cospetto della clorofilla (sostanza di colore verde in grado d’incorporare l'energia solare) e della luce, gli elementari ma fermi materiali inorganici (anidride carbonica e acqua) in materiale organico (per lo più carboidrati) carico di energia, materiale che alimenta tutti gli organismi della Terra, al fine di ricavarne fresca materia vivente ed energia da declassare nuovamente in anidride carbonica e acqua.

E’ questo, come dire, solo l'inizio di quel processo, ben più composito, che passa sotto il nome di “ciclo del carbonio” che congiuntamente a quello dell'azoto consente una perpetua migrazione dal regno minerale a quello degli esseri viventi e all’opposto.

In dettaglio, chimicamente parlando, la clorofilla ( sia il tipo A, sia il tipo B ) contiene azoto, carbonio, idrogeno, magnesio, ossigeno ed è condensata nei cloroplasti (organelli tipici delle cellule vegetali, esclusione fatta per le cianoficee, oloparassite, saprofite), situati nelle zone delle piante esposte alla luce e in quelle verdi, soprattutto nelle foglie.

Già, perché proprio la luce è in grado d’innescare tutto il procedimento chimico: le molecole di clorofilla inglobano la luce, che stimolandole, sortisce dei veri flussi migratori di elettroni negli atomi.

Si deposita una tale energia, in grado di produrre quei processi chimici che esitano nella rottura delle molecole di H20.

Il frangimento della molecola di H2O svincola l’ossigeno molecolare (biatomico), mentre l’idrogeno, con una procedura più complicata, si associa all’anidride carbonica per fabbricare glucosio, assimilato dalle cellule vegetali sotto forma di amido, utile per la respirazione.

Che magia, la fotosintesi clorofilliana!-un autentico trait-d’union tra regno vegetale e regno animale-la trasmutazione della materia da inorganica a organica, col solo favore dell'irraggiamento solare.

Ricordiamolo: solo le piante verdi sono in grado di assorbire H20 dal terreno e CO2 dall’aria e trasformarle in C6H12O6 (glucosio), esse sono i garanti della vita in qualsiasi ecosistema, imprigionando quella energia solare che diversamente andrebbe a perdersi per il cosmo .

Una magia non ancora riproducibile dall’uomo in laboratorio!!!

Attingiamo, quindi, il sale dai vegetali, ... se non ci vogliamo ammalare gli organi interni e formare pericolose incrostazioni a carico del nostro sistema vascolare-circolatorio.

Per il resto, la mia sintesi, ovviamente non esaustiva, dato che per renderla tale sarebbero occorsi fiumi d'inchiostro, mirava solo a far notare che vi siano in circolazione una miriade di sostanze, sia naturali sia artificiali, al cospetto delle quali il “povero diavolo di turno”, ossia il biossido di titanio, figurante, per os., quale stabilizzante del colore, o se preferite colorante, in classe A, cioè privo, tra l'altro, di tossicità, non è minimamente rapportabile.

Un'ultima nota: preferiamo, sì, cibo Da Agricoltura Biologica, magari a chilometro zero, ma maturiamo anche la consapevolezza che, coi tempi che corrono, aria, terreni, acque, prodotti usati in agricoltura a tutte le latitudini, una richiesta sempre maggiore di prodotti “sani”, siano fonti sempre più sottoposte a inquinamento e comunque non sufficienti a soddisfare una sempre maggiore richiesta da parte di un consumatore via via più responsabile ma, ahimè, in balia di usurai senza scrupoli.

Conclusione:

-Un'alimentazione con prodotti integrali e biologici, variegata, oltre che fornirci i veleni predetti, inclusi quelli naturali, ci garantisce, e qui sta la buona notizia per tutti i vegani e i vegetariani, anche e in grande quantità, tutto un insieme di altre sostanze in grado di azzerare e sovrastare gli effetti nocivi dei cancerogeni prima menzionati e di altri ancora.

E poi abbiamo potenti antiossidanti nella nostra supplementazione i quali penseranno a fare quanto rimane da fare e anche tutto il resto in più.
Ultima Modifica 8 Anni 7 Mesi fa da Raffaele/Michelangelo.
I seguenti utenti hanno detto grazie : yagoo40, Laura80

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
8 Anni 7 Mesi fa #43100 da alex86
Risposta da alex86 al topic Aminoacidi e piccoli fastidi
sara' 1 caso o meno ma da quando ho sospeso pro in polvere (vegan) e Bcaa.... i valori di bilirubina del sangue sono tornati OK... nesso ?

"Not all cakes comes with hole"

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

  • Cecilia
  • Avatar di Cecilia
  • Visitatori
  • Visitatori
8 Anni 7 Mesi fa #43102 da Cecilia
Risposta da Cecilia al topic Aminoacidi e piccoli fastidi
Ciao Broli
che dosaggi prendevi?

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
8 Anni 7 Mesi fa #43103 da alex86
Risposta da alex86 al topic Aminoacidi e piccoli fastidi
facevo palestra premetto... 25gr al giorno di pro in polvere e 10gr di EAA

"Not all cakes comes with hole"

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
8 Anni 7 Mesi fa - 8 Anni 7 Mesi fa #43105 da elena
Risposta da elena al topic Aminoacidi e piccoli fastidi
Ma scusa in base a cosa prendevi ben 25 gr di pro e 10 di EAA?
Ma lo hai fatto almeno un test x vedere se erano corretti i dosaggi x il tuo terreno? O vai ancora con lo standard di cui parlava Raffaele?
Ultima Modifica 8 Anni 7 Mesi fa da elena.

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Di più
8 Anni 7 Mesi fa #43106 da alex86
Risposta da alex86 al topic Aminoacidi e piccoli fastidi
in base alla dieta e al mio fabbisogno, e secondo molti erano anche pochi, non è un'integrazione x la salute ma per lo sport il che è molto diverso, i bcaaa 5 prima e 5 dopo.... in base ai miei kg di peso.

potrebbe essere anche un caso ma per farla breve erano un po' fuori range anche solo con le PRO in polvere

"Not all cakes comes with hole"

Si prega Accedi o Crea un account a partecipare alla conversazione.

Tempo creazione pagina: 0.568 secondi