Domanda Integrazione personale

Si ma quello è Personal trainer, come se guardi rai1......... :lol:
Poi Micio da sei paranoico, uno puo prendere la D che vuole basta che controlla il calcio

it.wikipedia.org/wiki/Training_autogeno

"(..) Il training autogeno (TA) è una tecnica di rilassamento di interesse psicofisiologico, usata in ambito clinico nella gestione dello stress e delle emozioni, e nei disturbi psicosomatici. Viene impiegata anche in altri ambiti quali lo sport e, in generale, in tutte quelle situazioni che richiedono il raggiungimento di un alto livello di concentrazione mentale.

Il TA venne sviluppato negli anni trenta da Johannes Heinrich Schultz, psichiatra tedesco[1]. I suoi studi avevano come precedenti quelli sull'ipnosi, in particolare di Oskar Vogt, del quale Schultz fu allievo.

Il training autogeno è una tecnica di rilassamento basata sulla correlazione tra stati psichici (in particolare le emozioni) e aspetti somatici dell'individuo. Ogni esperienza viene mediata, infatti, dal soma: attraverso questo si può accedere, usando una sorta di "corsia preferenziale", all'origine dell'esperienza stessa. Le emozioni sono il risultato di un complesso insieme di modifiche che coinvolgono sistema nervoso periferico, sistema nervoso centrale, ormonale e più in generale, neuroendocrino.[senza fonte] L'attribuzione cognitiva (ad esempio un'emozione vissuta come piacevole o spiacevole), riguardante la neocorteccia, risulta verificarsi secondariamente.[senza fonte] Oltre ad una predisposizione genetica, l'assetto, ovvero l'equilibrio, tra aspetti prevalentemente somatici ed aspetti di natura principalmente cognitiva (risultanti dall'interazione con l'ambiente fisico e sociale) determina il tipo di risposta che ognuno avrà rispetto all'ambiente stesso durante lo sviluppo.[senza fonte]

Indurre volontariamente – a livello corporeo – delle risposte tipiche degli stati di quiete di un soggetto, da una parte, si ripercuote sull'autopercezione – a livello cognitivo – della propria condizione emozionale; dall'altra, produce una risposta somatica coerente con l'induzione stessa. In pratica, la modifica dell'assetto psicofisiologico del soggetto si inserisce in un processo che si autodetermina ('autogeno' appunto) partendo dal soma per arrivare alla psiche per tornare al soma e così via. Il Training Autogeno, come dimostra la letteratura scientifica, non è una tecnica basata sulla suggestione. Le modifiche che si producono con un adeguato allenamento hanno carattere di stabilità e costanza nel tempo : fattori, questi, assenti sia nella suggestione in senso generale che nella suggestione ipnotica (la quale proprio per questo incontra talvolta notevoli limitazioni nella sua applicazione). Inoltre, le onde cerebrali misurate tramite esame EEG nei soggetti durante lo svolgimento del TA differiscono in modo significativo sia da quelle prodotte durante il sonno che da quelle emergenti sotto ipnosi.[senza fonte]

La differenza, pertanto, tra questa tecnica e le altre tecniche di rilassamento (o la meditazione) risiede proprio nei correlati fisiologici, rilevabili con mezzi obiettivi, legati a una effettiva e stabile modifica a livello neurofisiologico producente, a sua volta, una modifica nella risposta emozionale che un soggetto ha rispetto a un evento di natura stressante.[senza fonte]

Il TA viene praticato, frequentemente, con intenti psicoterapeutici in tutti quei casi dove l'aspetto emozionale è centrale. Questa tecnica possiede, infatti, una intrinseca capacità di favorire "associazioni" significative, rispetto ad eventi traumatici considerati minori, dimenticati o, frequentemente, "rimossi". Il termine training significa allenamento; infatti è solo allenandosi che si riesce ad ottenere una modifica reale e non immaginaria nel complesso assetto alla base della risposta emozionale.

La pratica del training autogeno ha tra le sue finalità un maggior controllo dello stress, dell'ansia, una riduzione generale della tensione emotiva e il recupero delle energie , anche grazie a un ridimensionamento spontaneo delle emozioni negative "allegate" a determinati vissuti. Questa tecnica, tuttavia, non è indicata per chiunque: non è adatta a coloro che dovessero trovarsi in una condizione depressiva importante (non riuscirebbero a raggiungere il livello minimo di concentrazione necessaria) ed è fortemente controindicata in caso di psicosi. Nel disturbo bipolare dell'umore può provocare una condizione di disagio in alcuni casi grave, nei casi di dissociazione può essere del tutto inutile o dannosa, dove vi siano segni di scissione della personalità può accentuarne i sintomi.

Il training autogeno è utile inoltre nella cura di ansia, insonnia, emicrania, asma, ipertensione, attacchi di panico e in tutte quelle patologie dove l'aspetto psicosomatico sia rilevante . Ma il TA ha un ruolo positivo anche in molti altri contesti: in particolare, per atleti e sportivi in genere, in quanto favorisce il recupero di energie, permettendo una migliore gestione delle proprie risorse. Migliora inoltre la concentrazione e contribuisce al conseguimento di alte prestazioni. È importante sapere che, nel training autogeno, il rilassamento non è la cosa principale, ma è un "effetto collaterale" del mutato equilibrio psicofisico. (..)"

potrei continuare all'infinito con link affidabili, ma dovendo discutere con te semplicemente ci rinuncio :lol:

Micio, rispetto chi lo pratica ecc..., ma a mè l'ansia me lha fatta passare la niacina e l'integrazione dopo anni, come tutti gli altri problemi di salute, Ora sto bene e non mi serve un cazzo di terapia mentale. Diventare Zen vuol dire non aver bisogno di niente e di nessuno, e io ci provo, e sta funzionando.....

pecisazione per i lettori che dovessero capitare in questo topic...

siccome mi sono accorto che alcuni passi di wikipedia italiano non avevano citato le fonti sono andato su wikipedia inglese dove sembra che le fonti ci siano tutte, lo riporto tradotto in italiano per correttezza :

en.wikipedia.org/wiki/Autogenic_training

"Il training autogeno è una tecnica di desensibilizzazione rilassamento sviluppata dallo tedesco psichiatra Johannes Heinrich Schultz [1] determinata psicofisiologicamente rilassamento si ottiene una risposta [2] La tecnica fu pubblicata per la prima volta nel 1932. Studiando i rapporti personali di persone immerse in uno stato ipnotico, JH Schultz notò che i cambiamenti fisiologici sono accompagnati da certi sentimenti. [3] abate Faria e Émile Coué sono i precursori di Schultz. La tecnica prevede la ripetizione di una serie di visualizzazioni che inducono uno stato di rilassamento e si basa sulla concentrazione passiva delle percezioni corporee (es. pesantezza e calore di braccia, gambe), che sono facilitate dall'autosuggestione. [2] [4] La tecnica viene utilizzata per alleviare molti stress indotti dallo psicosomatici . [4]

biofeedback integrano gli elementi di base delle immagini autogene e hanno versioni semplificate di tecniche parallele che vengono utilizzate in combinazione con il biofeedback. Ciò è stato fatto alla Fondazione Menninger da Elmer Green, Steve Fahrion, Patricia Norris, Joe Sargent, Dale Walters e altri. Hanno incorporato le immagini del riscaldamento delle mani del training autogeno e le hanno utilizzate come ausilio per sviluppare il biofeedback termico. [1]

(..) Pratica ed effetti

Lo scopo principale del training autogeno è il raggiungimento dell'autoregolazione autonomica rimuovendo la distrazione ambientale, allenando le immagini che accompagnano l'autoregolazione autonomica e fornendo una serie facilitativa di esercizi facili da imparare e ricordare. [8]

(..) Uno studio di Spencer [1] suggerisce che il training autogeno ristabilisce l'equilibrio tra l'attività dei simpatici (fuga o lotta) e parasimpatici rami sistema nervoso autonomo . L'autore ipotizza che questo possa avere importanti benefici per la salute, in quanto l'attività parasimpatica favorisce la digestione e i movimenti intestinali, abbassa la pressione sanguigna , rallenta la frequenza cardiaca e favorisce le funzioni del sistema immunitario .

Aspetti neurofisiologici

C'è una mancanza di indagini neurofisiologiche che affrontino questo argomento; tuttavia, uno EEG del 1963 suggerisce che la diminuzione della stimolazione afferente induce: [10]

Una riduzione dell'attività reticolo-corticale
Una diminuzione dell'attività talamo-corticale
Alterazioni funzionali nelle strutture collegate al sistema reticolare ( ipotalamo , sistema limbico , nucleo rosso , globo pallido )

Lo stesso studio suggerisce che i modelli EEG ottenuti da soggetti con diverso livello di pratica non sono simili.

Un altro studio del 1958 ipotizza che lo stato autogeno sia tra il normale stato di veglia e il sonno. Suggerisce che i pattern EEG che si verificano durante il training autogeno sono simili ai cambiamenti elettrofisiologici che si verificano durante le fasi iniziali del sonno . [11]

Controindicazioni

Il training autogeno è controindicato per i bambini di età inferiore ai 5 anni e per i soggetti i cui sintomi non possono essere controllati. [5]

Applicazione clinica ed evidenza

Il training autogeno ha diverse applicazioni e viene utilizzato in una varietà di condizioni fisiopatologiche, come l'asma bronchiale o l'ipertensione , nonché in disturbi psicologici come ansia e depressione . [5] [9] Il training autogeno è stato oggetto di valutazione clinica sin dai suoi primi giorni in Germania e dai primi anni '80 in tutto il mondo. Nel 2002, una meta-analisi di 60 studi è stata pubblicata su Applied Psychophysiology and Biofeedback , [12] trovando significativi effetti positivi del trattamento rispetto ai normali su un certo numero di diagnosi; trovando questi effetti simili alle migliori terapie rivali raccomandate; e trovare ulteriori effetti positivi da parte dei pazienti, come la qualità della vita percepita. Il training autogeno è raccomandato nelle linee guida 2016 della Società Europea di Cardiologia per la prevenzione delle malattie cardiovascolari nelle persone che soffrono di problemi psicosociali. [13] L'International Journal of Dermatology ha condotto uno studio e ha scoperto che il training autogeno era potenzialmente utile per migliorare la pelle invecchiata nelle donne in menopausa. [14]

In Giappone, i ricercatori del Tokyo Psychology and Counseling Service Center hanno formulato una misura per segnalare l'efficacia clinica del training autogeno. [15] (..) "

Grazie Liuc,Grazie Micio
Non avevo dubbi che vi sareste prodigati in preziosi consigli.
Essendo anche un soggetto ansioso conto di utilizzare Inositolo(si può utilizzare insieme alla niacina ?)
Per Micio: mi potresti linkare cortesemente un link per la melatonina?
Grazie

fray ha scritto: Grazie Liuc,Grazie Micio
Non avevo dubbi che vi sareste prodigati in preziosi consigli.
Essendo anche un soggetto ansioso conto di utilizzare Inositolo(si può utilizzare insieme alla niacina ?)
Per Micio: mi potresti linkare cortesemente un link per la melatonina?
Grazie

che io sappia non ci dovrebbero essere problemi ad integrare inositolo e niacina insieme, del resto sono entrambe vitamine del gruppo B (magari assumile a distanza di qualche minuto o meglio in diverse fasi della giornata se vuoi stare proprio tranquillo)

per la melatonina io me la faccio fare da una farmacia di Modena che me la spedisce qui nelle Marche, compresse da 5 mg metodo Di Bella, ma prendo anche questa che reputo ottima per gli altri ingredienti, valeriana ed altre erbe rilassanti con estratti secchi titolati (ma la trovi solo al Conad oppure forse online):

it.readkong.com/page/la-comodita-di-cura...ata-di-spesa-4921915 (è il prodotto a destra fra i due scorrendo sotto nella pagina)

altrimenti va bene qualsiasi prodotto con melatonina ma possibilmente senza eccipienti....